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Quel Prg che stenta a decollare.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Nell'ultimo consiglio comunale di Acri le parole del sindaco Nicola Tenuta sul Piano Regolatore Generale hanno ringalluzzito il centrosinistra. Il primo cittadino, in occasione dell'approvazione del Bilancio Consuntivo, infatti ha candidamente ammesso che sul "nuovo Piano Regolatore vi sono problemi". L'affermazione di Tenuta ha del resto fotografato una situazione che si trascina ormai da diverso tempo. Infatti, i vari leader del centrodestra che si sono avvicendati in questi anni hanno sistematicamente spostato in avanti la data di presentazione, ed eventuale approvazione, del nuovo strumento di programmazione urbanistica.
Il punto è che al centrodestra non conviene accelerare l'iter, soprattutto perché il nuovo Piano Regolatore Generale sta nascendo non sulla carta, come vorrebbe Pierluigi Cervellati, ma sulle strade, come vuole chi guida le scelte urbanistiche dell'amministrazione comunale, e che certamente non siede in giunta.
Da diversi mesi, in consiglio comunale, il centrodestra non fa che annunciare che "tra qualche mese verrà presentato il nuovo Piano Regolatore Generale", per poi individuare una nuova data.
In verità, il nuovo documento a questo punto dovrebbe servire solo a ratificare le scelte che, nel frattempo, in materia di sviluppo urbanistico, ha compiuto l'amministrazione comunale.
Infatti, in attesa che si proceda alla presentazione e relativa approvazione del nuovo Prg, l'esecutivo municipale continua a modificare l'aspetto urbanistico della città, a farlo sensibilmente e a farlo senza il Piano Regolatore Generale.
Il sindaco nell'ultima riunione del consiglio comunale, incalzato dalle opposizioni, ha dovuto ammettere che sul documento di programmazione urbanistica "vi sono dei ritardi".
Alla fine della legislatura manca meno di un anno.
Chi ha un minimo di rudimenti politici sa che discutere di Piano Regolatore Generale è pur sempre un elemento di divisione, anche all'interno della coalizione di governo.
La storia delle amministrazioni comunali della nostra nazione è lastricata di bucce di banana.
Molte sono state infatti le amministrazione scivolate su questo insidioso capitolo.
Al di là dello sbandierato pseudo-nuovismo, l'attuale governo cittadino è piano zeppo di democristiani d'annata.
Tutti sanno che certamente non sarebbe una buona mossa strategica discutere del nuovo assetto urbanistico in un momento in cui c'è da fare i conti con l'immediato futuro, cioè con le imminenti elezioni comunali, piuttosto che con le dichiarazioni d'intenti.
Stanti così le cose, i cittadini acresi si ritrovano con un Piano Regolatore Generale, con un eminente professore chiamato a redigerlo da ben nove anni e con diverse amministrazioni comunali che non sono riuscite a risolvere il problema.

PUBBLICATO 2/8/2004

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