La discussione che ha accompagnato l'approvazione del bilancio consuntivo, in Consiglio comunale, ha finalmente fatto chiarezza sui conti di "Acrinscena", edizione 2003. Questo sembrava un argmento tabù, considerato che per un anno gli amministratori hanno tenuto segrete le cifre. Anche le opposizioni consiliari sulla vicenda hanno mostrato un imbarazzante disinteresse, rotto solo in occasione del bilancio.
Tuttavia non è facile leggere un bilancio, e c'è voluta la fine della seduta del Consiglio comunale, vale a dire intorno alle tre e mezza del mattino, per conoscere ufficialmente le cifre, per bocca del sindaco Tenuta. Se qualcuno pensava che renderle note avrebbe in qualche modo spento le polemiche si sbagliava. E di grosso.
Lo scorso anno, stando alle comunale non avrebbe dovuto far ricorso al suo misero bilancio per finanziare la rassegna estiva dell'Anfiteatro. Il costo degli spettacoli sarebbe stato coperto dal finanziamento regionale di 150 mila euro e dagli incassi dei biglietti, che, si è saputo giovedì mattina, ammontano a 145 mila euro. L'edizione 2003 di Acrinscena è costata 370 mila euro. Questo significa che il Comune di Acri ha dovuto allentare i cordoni della borsa e tirarne fuori 75 mila euro, all'incirca 150 milioni delle vecchie lire. E dire che nell'edizione del 2002 scoppiarono polemiche solo perché l'amministrazione comunale rese noto che avrebbe contribuito con 38 mila euro.
PERCHE IL SEGRETO? - Al di là del merito, che comunque va considerato, ciò che irrita nell'atteggiamento degli amministratori acresi dovrebbero essere di dominio pubblico, e dovrebbero esserlo fin da subito. E' come se ai cittadini non si volesse far sapere che nell'edizione del 2003 si sono sbagliati i conti e che, nonostante le 35 mila presenze nell'Anfiteatro, non si poteva pensare di finanziare la rassegna con le risorse preventivate.
LE RESPONSABILITA' DEL CENTROSINISTRA - Molte responsabilità sulla
mancata comunicazione delle cifre in un anno vanno ascritte alle opposizioni di centrosinistra. Se le minoranze devono esercitare un'azione di controllo sugli atti amministrativi dell'esecutivo, in questo caso le opposizioni hanno miseramente fallito. Ed è stato tanto più grave quanto più si pensa che, nella scorsa estate, per conoscere il movimento di 104 mila euro che si riferivano all'edizione 2002 di Acrinscena si è dovuto ricorrere alla Corte dei Conti.
Nonostante ciò, ha atteso un anno per chiedere i conti della rassegna dello scorso anno. In ogni caso, destinare 75 mila euro agli spettacoli estivi dell'Anfiteatro, per un bilancio come quello del Comunedi Acri, è pura follia.
COSA NON HA FUNZIONATO? - Il fatto stesso che gli amministratori comunali pensavano di non sborsare un euro, significa che qualcosa non ha funzionato.
Significa che la rassegna è stata gestita male, e di questo bisognerà chiedere conto al direttore, Valerio Merola.
Se anziché 370 mila euro (questo è il dato comunicato dal sindaco in Consiglio comunale), fossero stati spesi 295 mila euro, il Comune di Acri non avrebbe tolto un centesimo. Ora è ai nastri di partenza la nuova edizione della kermesse estiva, con la speranza che maggioranza e opposizione non ripetano i medesimi errori.