Opinione Letto 1352  |    Stampa articolo

La Sinistra!

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
Il Presidente della provincia di Cosenza, Oliverio, ha fatto le sue scelte, ha nominato gli assessori che formeranno la sua giunta e, con rammarico, mi tocca scrivere che la sinistra di Acri non ha avuto né un consigliere provinciale né un assessore.
Il Collegio di Acri si riconferma bacino di voti per i candidati di sinistra che, poi, per distrazione si dimenticano di dire grazie.
Sarà che la Sinistra di Acri non bada alle poltrone, sarà che ci si vuole concentrare sulle possibili vie d'uscite di una crisi comunale, sarà chissà cosa! Ma il risultato è che il centro destra, o meglio l'UDC, non solo è riuscito a fare eleggere il suo candidato Natale Zanfini, ma aveva anche ragione quando paventava la possibilità che il centro sinistra sarebbe rimasto a bocca asciutta.
E gia! Il centro destra si sta prendendo tante soddisfazioni sulle spalle della disastrata sinistra acrese: dalla demolizione dell'obbrobrio di cemento (progettato e costruito da amministrazioni di centro sinistra) che era il parco calamo, alla presentazione in "pompa magna" di progetti per strade statali e agli innumerevoli cantieri di opere pubbliche ancora aperti. Non è qui che voglio parlare del senso del bello di queste opere o sulla loro effettiva utilità, ma la sinistra di Acri ne esce con le spalle al muro e, purtroppo, il plotone di esecuzione è formato dalla sinistra stessa.
È un incubo! Mi sembra di rivivere la campagna elettorale per le elezioni politiche, quando la sinistra sul candidato Berlusconi non sapeva dire altro che aveva tre televisioni, che c'era conflitto di interessi, che era ricco, che era amico di Craxi e ribadendo più volte queste cose, ne ha perso le elezioni.
Così su Acri la sinistra non può insistere sull'arroganza che gli uomini di centro destra hanno acquisito con l'elezione (fortunatamente non tutti gli appartenenti al centro destra, alcuni hanno conservato l'umiltà che gli deriva dall'intelligenza e dalla cultura e dal loro impegno politico, hanno raccolto anche odio quando prima erano da tutti stimati e riveriti); bisogna ritornare ad una sinistra che porti in piazza i propri ideali, che dimostri di non essere una scatola vuota (o forse piena di scontri intestini?), che sappia entrare nel cuore della gente e si rinnovi negli uomini e nei programmi. Una sinistra che ha perso forze ed energie a teorizzare, per più di un mese, la possibilità di un assessorato provinciale, lasciando nascosti i problemi concreti e rendendo inaccessibile la strada dell'autocritica; che non può pensare di essere l'alternativa di governo di questo paese solo per il fatto che muove delle critiche sul comportamento di un centrodestra diviso sulla gestione del potere o sulle opere pubbliche realizzate. Non ci si può permettere tale lusso!
Si deve andare oltre e cogliere nel segno quel malcontento generale, per arrivare ad una nuova posizione della coscienza urbana, per trasformare l'insoddisfazione del cittadino verso l'attuale Governo in un risveglio generale che deve coincidere, però, con il rispetto; perché "così come l'artista autentico vive solo per dipingere, non dando retta ad ogni chiacchiera artistica", così l'uomo politico di sinistra deve lavorare sui progetti e sugli uomini che devono realizzarli lontano dalle ciance da bar, deve risvegliare le coscienze senza denigrare l'avversario (anche l'avversario arrogante e prepotente), pensando che ciò basti a vincere le elezioni. 
Ora sulla mancata designazione di un assessore acrese da parte di Oliverio, che la colpa sia della sinistra paesana che non ha per nulla sfruttato il suo peso nelle federazioni provinciali, o che la responsabilità ricada sul Presidente che non si è minimamente preoccupato di Acri, non lo so!
La spiegazione più logica sembra che sia una sola: il Presidente Oliverio ha atteso segnali precisi dai partiti, indicazioni che per litigiose posizioni interne non sono arrivate e, quindi, vedendosi cacciate le castagne dal fuoco dagli stessi che le avevano messe ad arrostire, ha preferito accontentare altri, potendo dire domani che la mancanza di un assessore di Acri è solo dovuta alla sinistra di Acri e non alle sue (ponderate) scelte. Anche se poco chiara resta la dichiarazione di Oliverio sulla scelta degli assessori che è "frutto di un lavoro che ha tenuto conto dei criteri, a partire della territorialità". Territorialità? Acri non fa parte del territorio ricadente sotto la sua giurisdizione?
Grazie Presidente Oliverio, da candidato dei Verdi alle elezioni provinciali Le avevo chiesto pubblicamente di non dimenticarsi del nostro paese, Lei ha mormorato qualcosa di incomprensibile prima di accendere il megafono del politichese; ritorni pure alle prossime elezioni, troverà ponti d'oro e strade statali sicure da percorrere con la sua auto blu, rifarà un pieno di voti e via sulla strada del ritorno, magari la statale 660 che ha promesso di realizzare!
Caro Presidente avere o meno un assessore è solo un fatto politico, lei è il Presidente di tutta la provincia e tratterà con lo stesso principio il paese più grande così come il paese più piccolo sperduto tra i monti, ma forse queste sono solo parole e sogni di chi crede negli ideali di Sinistra e crede ancora in una Sinistra che sappia fare autocritica e pulizia al suo interno, forse sono solo le parole di un pazzo che non conosce per nulla le sinuosità di un potere che logora ("chi non ce l'ha" aggiungerebbe l'ironico Andreotti) anche gli ideali più puri e ostinati. Già il potere! Il potere di colui che è capace di raggiungere i propri fini nonostante la volontà contraria di altri; il potere che deriva dal controllare e dal sapere utilizzare un volume di conoscenze superiore a quelle che l'altro sa utilizzare e sa controllare (Don Milani parlava di operai che sono operai solo perché conosco un terzo delle parole che conosce il loro padrone). Lei Presidente che potere ha esercitato nella sua scelta? L'autonomo potere che le dà la carica democraticamente avuta?
Lo so che è stato un comprensibile insieme di problemi politici ad averci condotto a questo stato delle cose; lo so ma non ho le prove (direbbe Pasolini degli Scritti Corsari). Vorrei averle queste prove, per vedere se i responsabili di questo scarso peso della sinistra acrese sono gli stessi "leaders" che tengono in ostaggio la sinistra di questo paese da troppo tempo e non lasciano spazio, e non lasciano respirare e perdono elezioni e non se ne voglio andare; oppure tutta la responsabilità è da far ricadere sulle scelte del Presidente.
Oppure è possibile tutt'altra spiegazione, se si tiene presente che nulla è dovuto, nulla deve essere preteso, perché Oliverio è il Presidente di tutti, la sua Giunta è la Giunta di tutti, destra e sinistra, senza distinzione territoriale. In altre parole, ciò che è universalmente valido è la sua elezione che è avvenuta democraticamente, senza predeterminate spartizioni di poltrone e, sperando che tale democratico principio sia reale, Le auguriamo buon lavoro.

PUBBLICATO 25/7/2004

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