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L’angolo storico.

Maurizio Garotti
Foto © Acri In Rete
Il disorientamento politico del momento, con un sindaco serrato in un meditativo silenzio e l'UDC che (sulla scia del Follini nazionale che rivendica una politica dalle mani libere) magari avrà il buonsenso di dire no ad un ingresso in Giunta di un esponente di "Acri Nostra", fiutando dietro questa sigla il tanfo di chi si arroga il possesso della città di Acri, atto che sarebbe nobile, edificante nonché ammirevole per l'UDC, che ne avrebbe comunque un spinta che lo proietterebbe al di là dei giochi e dei ricatti delle lobby, e verso una campagna elettorale in cui sfruttare una presa di posizione liberale e, quindi, contro tutti i meccanismi (e gli uomini) che inibiscono e sollecitano l'impoverimento culturale del paese.
Per quanto sopra detto, non appena l'ideatore di www.acrinrete.info mi ha proposto di mettere in rete (nella pagina "L'angolo storico") la tesi di laurea da me discussa all'Università della Calabria, dal titolo "Il movimento operaio ad Acri tra Otto e Novecento", non ho esitato nemmeno un minuto a dargli il consenso e, addirittura, a spingere affinché ciò avvenisse il più presto possibile.
"Il tribunale della storia è la storia stessa, non il singolo storico"; tutto ciò che oggi sta accadendo ad Acri, avrà un collegio giudicante severo e integerrimo: la Storia.
Nel mio lavoro di tesi ho ricostruito la vita paesana (e la politica locale) dalla fine dell'Ottocento al 1945, con particolare attenzione al periodo podestarile e, quindi, a tutto il ventennio, basandomi su documenti rintracciati negli Archivi pubblici (che stranamente erano sfuggiti ai nostri storici locali di professione!), per un lavoro che ha avuto una discreta diffusione cartacea, degli apprezzamenti sinceri, ma anche molte critiche non corroborate, però, da argomentazioni basate su documenti, ma solo da affetti di parte sfociati, addirittura, in una minaccia di querela.
Tralasciando il valore del mio lavoro, che sarà valutato da chi avrà la cortesia di leggerlo, ma che resta in ogni modo uno scritto documentato nei minimi particolari e dove, ovviamente, ci sono anche le mie deduzioni o se volete le mie interpretazioni di alcuni fatti; la cosa importate di questa digitalizzazione è la rapidità di consultazione del testo, così come è di pochi giorni la notizia che sul sito internet www.centrogobetti.it è consultabile la rivista storica settimanale di politica "La Rivoluzione Liberale" che dal 1922 al 1925 fu una spina nel fianco del Fascismo e, fino ad oggi, era disponibile solo in costose ripubblicazioni anastatiche, per l'affanno di tutti coloro che dovevano recuperarne una copia per motivi di studio.
Internet che offre materiale in abbondanza e che aumenta, quindi, la libertà di conoscere, di documentarsi, di far sentire anche la propria voce.
Internet come segno dei tempi che stanno cambiando, il tempo che dovrebbe avere un valore per chi amministra e sta scrivendo la storia di questo paese, per chi dovrebbe rendersi conto che le acque intorno sono salite e si può accettare di essere inzuppati fino all'osso da un'alleanza vergognosa, per poi affondare come pietre, oppure si può scegliere di navigare nel rispetto del "fare politica" senza la compagnia di un gruppo di persone influenti, che avanza diritti di possesso sulla Città di Acri.

   Scarica tutta la tesi  

PUBBLICATO 17/7/2004

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