"Altro che disagi normali, la prolungata chiusura dell'area che gravita attorno a piazza Matteotti ci sta affamando".
Si leva in un coro di proteste la voce di alcuni dei commercianti i cui punti vendita si trovano nei pressi dell'isola pedonale.
Se si considerano i lavori eseguiti in piazza Sprovieri, nel cuore del centro abitato di Acri da circa due anni vi è un immenso cantiere. In attesa di dare un giudizio di merito sulla nuova piazza Matteotti, vi sono dei dati oggettivi non propriamente incoraggianti.
Intanto i ritardi di esecuzione dei lavori, che hanno reiterato la medesima situazione di piazza Sprovieri.
I cantieri di piazza Matteotti sono stati aperti nello scorso mese di novembre.
A chi protestava per l'inopportunità di paralizzare il traffico cittadino a ridosso delle festività natalizie, l'Amministrazione comunale rispondeva che era necessario farlo per presentare ai turisti in estate un nuovo look di una delle principali piazze della città.
I lavori, secondo quanto riportato nei cartelli presenti sul posto, sarebbero dovuti terminare entro inizio giugno.
A distanza di circa un mese e mezzo, non solo non sono stati ultimati, ma sembra assai improbabile che la nuova piazza Matteotti sia pronta entro il prossimo mese di agosto, quello in cui vi sono più turisti nel centro presilano.
Sulla zona interessata dall'isola pedonale gravitano poco più di trenta esercizi commerciali.
Negli ultimi anni questi esercenti hanno registrato un sensibile calo nel fatturato.
C'è chi ritiene che il fenomeno debba essere ricondotto a una situazione di congiuntura generale, che penalizza tutto il settore commerciale di Acri, e non solo quello di pieno centro.
In attesa che questa teoria abbia il conforto dei numeri, vi sono tipologie di esercizi commerciali che dalla decisione di creare un'isola pedonale così ampia hanno avuto indubbi svantaggi.
I ritardi nei lavori di piazza Matteotti e del corso Sandro Pertini stanno poi amplificando oltre modo uno stato di disagio.
E' infatti indubbio che, ad esempio, i bar soffrano particolarmente questa situazione.
Se si deve acquistare un vestito o un paio di scarpe ci si reca dal proprio negoziante di fiducia, ma un caffè, un aperitivo o un gelato lo si prende dove capita.
E' ovvio che quegli stessi bar che godevano, fino a poco tempo fa, dei vantaggi di una ubicazione felice, soprattutto perché la zona era molto frequentata dai giovani, oggi rischiano addirittura di chiudere.
Perdono infatti i clienti che transitavano in auto da quelle zone, ma soprattutto ricevono una batosta micidiale dai ritardi dei lavori che sono in corso da circa otto mesi, e che non termineranno in tempi brevissimi. Nella scorsa primavera i commercianti hanno provato ad alzare la voce, esibendo dati di vendita deprimenti, ma dagli amministratori hanno ricevuto solo rassicurazioni sul fatto che "terminati i lavori, andrà meglio".
I lavori purtroppo non sono ancora terminati e la situazione è al limite del collasso.