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«Intervenga il prefetto.»

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Le magagne interne alla maggioranza di centrodestra, che sostiene la giunta comunale guidata da Nicola Tenuta, prevedibilmente stanno condizionando l'attività del consiglio comunale. Oggi, nelle assise comunali, la coalizione che garantisce il sostegno all'esecutivo municipale è minoranza. Con questi numeri, il bilancio consuntivo, che andava approvato entro la fine di giugno, non sarebbe passato.
La mancata convocazione del consiglio comunale ha irritato le opposizioni di centrosinistra.
Ieri, tramite il portavoce in Consiglio, Salvatore Fabbricatore, le opposizioni si sono rivolte al prefetto di Cosenza, chiedendo che l'assemblea venga convocata al più presto e che vengano rispettate le norme che regolano la sua attività.
In una nota, il coordinatore pro tempore del centrosinistra, Franco Monaco, sostiene che "il centrodestra non ha più la maggioranza per governare, e questo preoccupa molto non solo il centrosinistra, ma l'intera cittadina, in quanto il sindaco Tenuta non riesce a garantire neanche l'ordinaria amministrazione.
Non vengono rispettate nemmeno le scadenze previste per legge, come l'approvazione del conto consuntivo 2003.
Questo è un atto grave - continua Monaco - che non può e non deve essere ignorato, anche alla luce del fatto che, dopo il preoccupante atto intimidatorio ai danni dell'ex vice sindaco, non si è ritenuto opportuno convocare un consiglio comunale per discutere dell'ordine pubblico nella nostra città. Credo che, in un Comune democratico, un sindaco non possa continuare ad amministrare senza una maggioranza e facendo a meno del consiglio comunale. Tenuta dovrebbe trarre immediatamente le dovute e naturali conclusioni, rimettendo il proprio mandato ai cittadini che l'avevano votato".
Intanto la vicenda relativa all'atto intimidatorio all'avvocato Ottone Martelli è finita a Palazzo Madama, sede del Senato.
Il senatore Cesare Marini, a tal riguardo, ha rivolto una interrogazione, a risposta scritta, al ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, e ha scritto una lettera al presidente della Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia, Roberto Centaro.
Nella prima, Marini chiede "quali iniziative intende promuovere per assicurare indagini rapide nella ricerca dei colpevoli e per garantire l'incolumità e la sicurezza dell'avvocato Ottone Martelli e al contempo la piena libertà nell'espletamento del suo mandato amministrativo". Nella lettera inviata al presidente della Commissione, Cnetaro, è, tra l'altro, scritto che "i messaggi di morte delle organizzazioni mafiose hanno lo scopo di impedire la corretta amministrazione della cosa pubblica, oppure, come quello di Acri, sono probabilmente diretti a scoraggiare scelte politiche. La democrazia subisce in tal modo un vulnus gravissimo, che è giusto non sottovalutare. La eventuale mancata risposta immediata e adeguata, da parte dello Stato, provoca la sfiducia e la rassegnazione nei cittadini, che si sentono abbandonati e diventano pertanto facile preda dei gruppi ndranghetisti".
"Gli amministratori calabresi - scrive Cesare Marini - si attendono dalla Commissione d'inchiesta sulla mafia un approfondimento sul fenomeno nuovo degli attentati e intimidazioni ai cittadini investiti di mandato popolare, per fermare la spirale di violenza in atto. La prego, pertanto, di valutare l'opportunità di una visita della Commissione che lei presiede, per un'accurata indagine sull'estensione delle attività criminose al settore polito-amministrativo della società calabrese".

PUBBLICATO 9/7/2004

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