COMUNICATO STAMPA Letto 4308  |    Stampa articolo

Siate responsabili! Dimostrate un po’ d’amore per questo paese!

Foto © Acri In Rete
Progetto Acri a 5 Stelle
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Abbiamo assistito alla dichiarazione di dissesto e ora, come sempre accade nel teatrino della politica, assistiamo alle reciproche accuse e alla ricerca delle responsabilità. È colpa delle amministrazioni a guida dei partiti politici che si sono succeduti dagli anni 2000, se non prima, fino all’anno 2013, o di questa amministrazione fatta di liste civiche? Esiste certamente un filo conduttore di responsabilità che coinvolge le amministrazioni passate e quella attuale.
Per questo noi auspichiamo un atto di onesta intellettuale nei confronti della popolazione acrese, di un “MEA CULPA” di tutti smettendola con questa farsa delle responsabilità. Perché a pagare saremo sempre noi cittadini per l’incapacità dei pochi che hanno amministrato e che amministrano. E come cittadini, ce lo dobbiamo dire con franchezza, con coraggio, con umiltà, non siamo estranei, siamo correi, vittime e carnefici, se mandiamo ad amministrare quelle persone che a parole promettono di governare la città per il bene comune della popolazione e poi nei fatti vanno in tutt’altra direzione. È auspicabile che si abbia voglia di cambiare, di ripartire dall’accaduto affinché non vengano più ripetuti gli errori fatti.
Per farlo, bisogna che tutti ci assumiamo le nostre responsabilità, che tutti diveniamo consapevoli di come fino ad oggi è stato amministrato e continua ad essere amministrato il nostro comune.
Modo che ha portato al fallimento dichiarato, alla bancarotta, alla vessazione, all’aumento sconsiderato dei tributi, visto come unico toccasana per l’insolvenza. È per questo che si vuole esternalizzare l’intero Settore? La dichiarazione del dissesto è il fallimento non solo di questa amministrazione che deve responsabilmente accettarlo e dovrebbe conseguentemente dimettersi, ma il fallimento di un modo di amministrare di quanti, nel passato remoto e recente hanno amministrato questo nostro paese.
Un fare pasticcione, arruffone, a tratti spudoratamente arrogante e prepotente, spesso clientelare. Siamo consapevoli che non vi dimetterete, ma almeno dimostrate un po’ di amore, di affetto per questo paese, per la popolazione che lo vive, siate responsabili, annullate la Delibera di Consiglio Comunale n. 41/2016, cerchiamo insieme un’alternativa, riconoscete la dignità che meritano gli impiegati del Settore Tributi che con coscienza, responsabilità, professionalità, competenza e abnegazione giorno dopo giorno fanno il loro lavoro.
Questa decisione è molto importante per il futuro della nostra città e non è possibile che possiate decidere voi senza avere un confronto con i cittadini che vi stanno chiedendo di annullare la Delibera. Anche se siete stati eletti democraticamente non avete avuto il mandato di vendere la città. Non ne siete i padroni! Le scelte importanti vanno condivise, da tutti. Non ci sono certezze sulla possibilità che si possano migliorare le entrate con le esternalizzazioni, lo afferma anche la Sentenza delle Corte dei Conti che a pag. 39, recita: “non è un dato ragionevolmente certo l’innalzamento del livello delle entrate dipendente dall’esternalizzazione del servizio di riscossione in itinere”. La sola certezza, è che si possano fare ancora più danni di quelli fatti finora. I cittadini, i partiti politici, le associazioni di categoria, le sigle sindacali, responsabilmente facciano sentire le proprie voci in un solo coro. Apprendiamo, con rammarico, dalla convocazione del consiglio comunale, che la richiesta di discutere l’annullamento della Delibera n. 41/2016 non è all’ordine del giorno.  Ebbene, la scelta fatta da questa amministrazione non ci sorprende, anzi, ci conferma l’insensibilità di questi personaggi, una condotta arrogante e prepotente di amministrare la cosa pubblica. Cittadini acresi, svegliamoci, non continuiamo ad essere complici di questi signori? con l’indifferenza, mettiamo in atto l’ammonimento del presidente Pertini: “quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con mazze e pietre.”
Le mazze dello sdegno, dell’indignazione popolare. Le pietre dell’intelletto, della riflessione, del ragionamento, della deduzione. Chiediamoci: a chi sono funzionali e giovano le esternalizzazioni? Chi ci guadagna? Sia in termini economici che di tornaconto elettorale?  
A noi cittadini il compito di trovare le giuste risposte e, in un prossimo futuro quando siamo chiamati ad eleggere sindaco e consiglio comunale non dimentichiamo.
Chiediamo, come Progetto Acri a Cinque Stelle, di aprire un tavolo di confronto su questa scelta che avrà conseguenze importanti per il futuro di Acri. Conseguenze negative che non paga chi attualmente amministra, che con questa scelta, sei anni la durata del contratto, limiterà fortemente le casse comunali con l’esborso di oltre € 3.000.000,00 (Tre milioni) alla ditta appaltatrice, nonché, lo smantellamento dell’intero settore tributi.

PUBBLICATO 12/01/2017 | © Riproduzione Riservata





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