Grande successo...
Meetup Acri in MoVimento
Un successo. Ci riteniamo soddisfatti, noi cittadini attivisti del “Meetup Acri in Movimento”, del successo raggiunto con i tre eventi da noi organizzati. Sono stati tre momenti diversi di approfondimento sulle tematiche e gli ambiti toccati dalla proposta di Riforma della Costituzione, voluta dall’attuale Governo.
Gli incontri sono stati voluti per offrire ai cittadini l’opportunità di essere informati in maniera seria e concreta su come verranno modificati 47 articoli della Costituzione, entrando nel merito e nei dettaglio della proposta di riforma, poiché è giusto e doveroso arrivare il giorno del voto, consapevoli e informati. Nel primo appuntamento, svoltosi a Palazzo Falcone Sanseverino, dopo una breve introduzione del moderatore, sono stati i Relatori ad entrare nel merito del testo referendario, chiarendo in modo tecnico e politico le ragioni del NO. Laura Ferrara, europarlamentare del M5S, nel suo intervento ha fatto notare l’assurdità con la quale si vuole modificare la Costituzione, specificando che: “La Costituzione è la base del nostro ordinamento giuridico e rappresenta i nostri diritti fondamentali, bisognerebbe andare a coinvolgere, quanto più possibile tutte le forze politiche presenti in seno al parlamento, invece la proposta di riforma arriva dal Governo, è evidente che c’è un forte indirizzo politico che va a condizionare quel testo di riforma, da lì il voto su Renzi, con lui o contro di lui”. “Chi vuole questa riforma?” Continua nel suo intervento Laura Ferrara: “ In buona sostanza le sfide derivanti dall’internalizzazione e quindi delle economie, il mutato contesto globale, la governance economica, ci dettano o ci impongono un revisione costituzionale, perché? Perché la nostra Costituzione prevede delle tutele talmente forti, mette al centro la persona e la tutala della sua dignità dei suoi diritti fondamentali e queste tutele rappresentano un ostacolo per tutte la altre politiche in ambito economico che si vogliono portare avanti in ambito internazionale, tant’è che già nel 2013 un documento di JP Morgan, parla delle Costituzioni del sud dell’Europa, anche quella Italiana, come un ostacolo rispetto allo sviluppo economico liberale” e allora ritornando alla domanda su chi vuole la riforma, sicuramente non sono i cittadini, per i quali le priorità sono ben altre. Proseguendo ha sottolineato quelli che sono i diritti fondamentali dei cittadini “Quando si parla di riforma si pensa a qualcosa che va a migliorare la situazione attuale, se l’art. 1 al secondo comma prevede che la sovranità appartiene al popolo ci si aspetta che, se questo principio va riformato, è per rafforzarlo, per rafforzare ancora di più la sovranità popolare, la democrazia partecipata, per attuare ancora di più quanto scritto nella Costituzione per il Diritto alla Salute, al Lavoro, all’istruzione, il diritto ad un equo processo, invece sostanzialmente si va a fare un passo indietro, si perde la sovranità popolare...” Il concetto di sovranità popolare è stato poi ripreso dall’ Avv. Giuseppe D’Ippolito, docente presso l’Università di Salerno, affermando che: “questa riforma incide per la prima volta, rispetto alle altre 30 volte che è stata modificata, sulla Prima parte della Costituzione, quella che riguarda i diritti e i doveri dei cittadini, in forma indiretta viene leso il secondo comma dell’art. 1 che esprime questo principio: la Sovranità appartiene al popolo. La Corte Costituzionale in una sentenza del 2014 ha detto che la volontà dei cittadini espressa attraverso il voto, costituisce principale strumento della manifestazione della sovranità popolare. Vedete come è legato il concetto: sovranità popolare-espressione del voto”. Il diritto al voto è quello che viene più attaccato dalla riforma costituzionale. Il dott. Paolo Palma, membro del Comitato promotore del referendum Costituzionale, nel suo intervento ritiene che:” Questo parlamento illegittimo e illegittimamente formula questo testo di riforma costituzionale che, oltre ad essere scritto male, nel combinato disposto con la legge elettorale diventa pericoloso, perché dà la possibilità ad una forza politica eletta con una porzione irrisoria dell’elettorato italiano, di mettere le mani sul parlamento, sul Governo, sulla Corte Costituzionale, sul Consiglio Superiore della Magistratura”. Altrettanto importante il contributo dato dall’intervento dall’On. Federica Dieni, facendo parte della Commissione Affari Costituzionali, ha seguito tutte le procedure con cui si sta provando a cambiare la Costituzione. Nel suo intervento ha evidenziato che:” Questa riforma voluta da Boschi-Verdini, viene portata avanti anche con la scusa di tagliare i costi della politica, smentita nei fatti con la proposta del M5S di tagliare il trattamento retributivo dei parlamentari, il testo è stato mandato in commissione e non è stato discusso. Quello che risulta ancora più preoccupante, antidemocratico e anche incostituzionale è che il Governo, che è l’organo esecutivo non ha il potere di fare le leggi, lo dovrebbe fare solo in casi eccezionali, solo decreti legge per necessità e urgenza. Quindi questo Governo si è spinto oltre, fino a modificare 47 articoli della costituzione, infatti il testo di revisione costituzionale porta il titolo del Ministro Boschi”. Sostenendo che ildibattito si è sviluppato con la Commissione e l’Aula che hanno potuto incidere pochissimo. Il secondo appuntamento si è tenuto a Palazzo Padula, è stato da noi ospitato il Senatore del M5S Nicola Morra, il quale ha tenuto con i numerosi cittadini che hanno riempito la sala del Palazzo, un dialogo aperto, un confronto sulle riflessioni e i dubbi degli stessi. Alle numerose domande il senatore ha specificato riguardo alle modifiche del senato che: “Il Senato diverrà una camera di elezione indiretta, non potendo eleggere direttamente i loro rappresentanti, questo è un vulnus al principio di rappresentatività. La partitocrazia si arroga il diritto di scegliere per il popolo e il cittadino torna ad essere depotenziato, certi processi si portano avanti nel tempo e si realizzano gradualmente” a tal proposito il senatore Morra fa riferimento al principio della rana bollita utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky, per far comprendere i meccanismi psicologici, quando un cambiamento si realizza in modo lento, sfugge alla coscienza e non suscita nessuna reazione o opposizione, questo è un rischio poiché non si riesce a capire in quale direzione stiamo andando e in più si cerca di fare in modo che il popolo accetti passivamente il degrado, la scomparsa dei valori, le vessazioni, la perdita di sovranità Il terzo appuntamento si è svolto nella sala consiliare di Palazzo Falcone Sanseverino, hanno dibattuto il Prof. Silvio Gambino, docente di diritto comparato presso l’Università della Calabria e presidente provinciale per il No, la consigliera del M5S al comune di Amantea, Francesca Menichino. Il professor Gambino, costituzionalista da sempre impegnato sulle questioni che riguardano la nostra Carta Costituzionale e oggi in prima fila a difenderla, spiegando con la chiarezza che lo contraddistingue le ragioni perché si deve votare No al referendum. L’incontro ha visto la partecipazione attiva dei cittadini che, attenti nel formulare domande specifiche hanno di contro ricevuto la disponibilità e la competenza tecnica delle risposte delle tematiche affrontate. I cittadini hanno partecipato seguendo con attenzione, poiché negli incontri sono stati toccati solo esclusivamente argomenti inerenti la riforma della Costituzione, senza sentirsi snocciolare promesse di ogni tipo, dalla viabilità, alla sanità ed alle altre tematiche che toccano il civile e decoroso vivere quotidiano e che puntualmente sono punto forza delle campagne elettorali. |
PUBBLICATO 02/12/2016 | © Riproduzione Riservata
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