Riduzione spese, Tenuta stagna
Redazione
Continua a tenere banco nelle stanze della politica locale la recente bocciatura del Piano finanziario triennale di riequilibrio da parte della Corte dei Conti sezione regionale della Calabria. Nonostante le frecciate sferrate dai gruppi di minoranza al sindaco e a tutto l’esecutivo, pare che al Comune si respiri una certa calma apparente. Saranno stati i “colpi” troppo ravvicinati, prima quello delle dimisioni del presidente del consiglio Cosimo Fabbricatore, riconfermaato dopo quindici giorni, e poi quest’ultimo della sentenza “sberla” sul bilancio “non congruo perchè artefatto”, a lasciare impietriti sindaco e amministratori. L’esecutivo si è chiuso a riccio, fiducioso nelle mille risorse del sindaco Nicola Tenuta. Saprà ancora una volta il primo cittadino uscire indenne dalle recenti “crepe” della sua amministrazione?
A rompere le righe ci pensa Fabbricatore, sempre più nell’occhio del ciclone dopo la sua rielezione a capo dell’assise comunale. “Nessun teatrino ma solo coerenza e correttezza da parte del sottoscritto nei confronti dell’Assise che rappresento e dell’intera città”, ha affermato Fabbricatore, che oltre a fare rima con “gladiatore”, sembra esserne entrato davvero nella parte. “Nessuna sceneggiata da parte di quei consiglieri di maggioranza che hanno rivisto il rapporto con il sottoscritto riconfermandogli la fiducia – continua il presidente “redentore” (visto il presunto perdono dei consiglieri) – nessuna regia del primo cittadino, dunque, e nemmeno attaccamento alla poltrona ma si è solo avuto il rispetto delle regole democratiche che impone la politica”. Fabbricatore ritorna anche sulla deliberazione della Corte dei Conti, tentando di “rattoppare” le incongruenze contabili rilevate nel documento, puntanto l’attenzione sull’impegno dell’amministrazione. “La vicenda – commenta il presidente del consiglio – non deve distogliere l’attenzione da quello che stiamo facendo per la comunità, ovvero cercare di risanare una situazione economica drammatica che ancora oggi, nonostante i tanti sforzi, non è facilmente risolvibile all’indomani della bocciatura del Piano di Rientro da parte della Corte dei Conti di Catanzaro. Nessuno può mettere in dubbio, il nostro impegno per risolvere la questione economica che altri, non solo hanno provocato ma che non hanno nemmeno tentato di affrontarla ed oggi si permettono di paragonare una vicenda di natura solo politica ad un teatrino. Basta guardare agli ultimi anni che hanno preceduto l’Amministrazione Tenuta ed i cittadini possono verificare in modo chiaro quale è la forma e quale la sostanza. Noi stiamo facendo di tutto – rassicura Fabbricatore – per garantire quei bisogni e quelle aspettative riposte nel voto di giugno 2013 e completamente dimenticati da altri. Probabilmente, non siamo riusciti a dare tutte quelle risposte tanto attese dalla comunità ma di certo non abbiamo offeso né la dignità né l’intelligenza di un intero popolo.” Sarebbe già pronto il ricorso del Comune alle Sezioni riunite della Corte di Conti di Roma, per cui è già al lavoro il legale incaricato dal Comune Gaetano Callipo. “L’ennesimo sperpero di denaro pubblico in contenziosi legali – commentano dal gruppo “Movimento Acri Democratica” i consiglieri Natale Viteritti e Luigi Cavallotti che già da tempo avevano proposto l’istituzione di un Ufficio legale all’interno del municipio per evitare un aumento spropositato di spese per onorari legali – ma forse per Tenuta e la sua giunta è meglio procedere con affidi fiduciari, e senza che i cittadini abbiano certezza di quante cause e di che importo”. “Si è sempre e troppo spesso provveduto – proseguono Viteritti e Cavallotti – ad affidi diretti a ditte e professionisti, nella maggior parte dei casi nemmeno locali, anziché a gare o procedure di evidenza pubblica”. I consiglieri “scomodi” denunciano, ancora, “interessi” poco chiari nella gestione della cosa pubblica da parte di Tenuta&C. così come la mancanza di trasparenza. “Non sono pubblicati sul sito del Comune nell’apposita sezione in maniera sintetica e di facile lettura – ribadiscono i consiglieri di opposizione – gli incarichi professionali, per come previsto all’art 15 del dlgs 33/2013 la cui omissione prevede sanzioni da parte dell’Autorità Anticorruzione”. La riduzione delle spese correnti era una prerogativa del Piano di riequilibrio presentato. Cosa contestata a più riprese dalla Corte dei Conti e uno dei motivi principali della “non attendibilità”. Una responsabilità che andrebbe attribuita non solo alla classe politica ma anche a quella dirigenziale del Municipio. Critica mossa anche in merito al mancato raggiungimento di un accordo bonario con il Consorzio Stabile Olimpia, a seguito di una riunione (mai smentita) alla quale avrebbero partecipato l’assessore Martelli, il segretario Comunale , un rappresentante del Consorzio ed alcuni funzionari e tecnici comunali (l’ex dirigente del settore ing. Elio Feraudo, il responsabile del settore geom. Cosimo Terranova, la direzione dei lavori Arch. Cinzia Pancaro). Episodio “oscuro” su cui né il sindaco né l’assessore avrebbero ancora detto la loro. Eppure 70mila euro anzichè 1,2 milioni di euro (come da condanna lodo arbitrale) avrebbero, e come, ridotto le “spese correnti”. Ma il sindaco resta ottimista. “Siamo convinti della bontà del nostro lavoro – ha fatto sapere – e che questo Piano presenti ampie garanzie di risanamento finanziario del Comune. La manovra “risolutoria” potrebbe andare in porto già al prossimo consiglio comunale in cui sono pronte le modifiche da approntare al documento. Una semplicissima formalità da approvare." fonte La Provincia Cosentina |
PUBBLICATO 25/09/2016 | © Riproduzione Riservata
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