Ad Acri si nasce ancora
Redazione
Nonostante le rigide griglie e gli inflessibili parametri imposti dal piano di rientro sulla sanità calabrese, il ridimensionamento subito e i reparti soppressi come quello di maternità, l’ospedale “Beato Angelo” di Acri sembra che, anche quest’anno, dopo quelle registrate nel 2014 e nel 2015, non voglia rassegnarsi ad avere il numero zero nella casella delle nascite.
Al nosocomio acrese, quella di oggi, sembrava una mattinata come le altre quando però, proprio in coincidenza dell’avvicendarsi dei turni, più o meno intorno alle 7.50, irrompe nella routine quotidiana una telefonata che annuncia l’immediato arrivo presso il pronto soccorso di una donna in procinto di partorire. Subito gli operatori presenti, noncuranti di aver finito il proprio turno, si adoperano per accogliere al meglio possibile la partoriente che, accompagnata dal marito, non avrebbe avuto il tempo di recarsi presso altre strutture. All’arrivo della coppia, originaria di San Demetrio, lo staff medico e paramedico composto in quel momento dai medici Curto e Milito, dagli infermieri Ferraro, Fiorentino, Curto, Mezzotero e dall’oss Russo, nonostante sia ovviamente impreparato ad affrontare un parto, prende di petto la situazione e con amore e disponibilità riesce comunque ad assistere la donna che, a 10 minuti dal suo arrivo, da alla luce il piccolo Gabriel. Indice di Apgar 9/10. La gioia è immensa. Foto, abbracci, qualche lacrima: i momenti che precedono lo spostamento di bimbo e madre presso l’ospedale di Cosenza trascorrono all’insegna di quell’emozione unica che solo la forza dirompente della vita sa dare. Ancora una volta dunque, abbiamo la dimostrazione di come la realtà, fatta di bisogni ed esigenze, fatta di situazioni imprevedibili e spesso governata dal caso, mal si concilia con un sistema di gestione sanitaria quasi sempre aleatorio rispetto a quelle che sono le necessità dei territori che, ad oggi, continuano ad essere ampiamente insoddisfatte dall’impostazione aziendalista con cui si è deciso di governare la sanità. Il diritto alla salute va oltre i numeri, i parametri, i decreti. Speriamo che la nascita del piccolo Gabriel possa convincerne ancora di più. |
PUBBLICATO 20/09/2016 | © Riproduzione Riservata
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