Centro storico di Acri: stato fisico e prevenzione antisismica


Francesco Foggia

Il terremoto, verificatosi il 24 agosto scorso nelle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia, ha messo in evidenza, ancora una volta, la fragilità dei nostri centri storici. Le parti più antiche dei circa 8.000 comuni italiani costituiscono un patrimonio storico-culturale accumulatosi nei secoli: un fiore all’occhiello e un’identità per ciascun dei suoi abitanti da andarne fiero, ma che, di contro, richiede una particolare volontà collettiva per la sua conservazione e tutela (nonché politici lungimiranti).
Se le scalinate e le anguste vie fra i palazzi e le case dovessero essere poco “apprezzate” da coloro che le vivono quotidianamente per i disagi ed i problemi che pongono, evidenzieranno, invece, tutto il loro valore alla nazione e al mondo intero se una calamità naturale (specialmente un sisma) dovesse ridurli ad un cumulo di macerie. È quello che è successo ultimamente ai centri storici di Amatrice (RI), Accumuli (RI) e Pescara del Tronto (AP), ove un sisma di magnitudo 6,0 ± 0,3 è stato mal sopportato dalle strutture murarie e dalle tecniche costruttive di un lontano passato, provocando la morte di 296 persone e gettando migliaia di famiglie nello sconforto più totale (come in precedenza era successo nella provincia dell’Aquila nel 2009, in Emilia nel 2012, in Molise/Puglia nel 2002, in Umbria e Marche nel 1997, per analizzare i terremoti di magnitudo fra 5,4 e 6,0 dell’ultimo ventennio). Le conoscenze sullo stato fisico degli edifici e la valutazione della loro capacità a sopportare una determinata sollecitazione dinamica diventano, allora, indispensabili, per programmare interventi alle strutture abitative per una prevenzione antisismica. Per il centro storico di Acri esiste, dall’agosto del 1982 (per quanto mi riguarda), uno studio geologico, geomorfologico e geologico-tecnico (riportante anche le risposte sismiche dei terreni, nonché lo stato fisico di tutti gli edifici e gli interventi consigliati per il risanamento degli stessi e dei ripidi versanti, per attenuare gli effetti di un ipotetico sisma) redatto dal sottoscritto insieme al collega geologo, dott. Gioacchino Lena, nell’ambito del Piano di Recupero del Centro Storico (commissionato dalla Giunta Municipale con sindaco Santo Giudice e con assessori comunali Emilio Belsito, Gino Trematerra, Giuseppe Caiaro, Antonio Audia, in ottemperanza alla Legge 2/2/74, n. 64, art. 13). In relazione a questo studio “ne è scaturita una carta, alla scala 1:500, in cui sono divise le unità abitative in tre gruppi” (oltre ad una quarta comprendente i ruderi), riepilogate nella seguente tabella: ![]() Nelle Considerazioni conclusive del suddetto studio si affermava che “La caratteristica più preponderante … è la stretta dipendenza della struttura urbanistica con le condizioni morfologiche che ne hanno condizionato da sempre l’espansione”. Le condizioni morfologiche del nucleo storico di Acri, infatti, risentono della storia geologica passata e recente, alla quale “si associano cause occasionali molteplici ed imprevedibili e fra di esse non vanno trascurate l’azione antropica, i sismi, le precipitazioni meteoriche ... Da questo scaturisce la necessità di programmare gli interventi in due direzioni: a) risanamento del patrimonio edilizio esistente; b) risanamento dei versanti.” È ovvio che per tutti i fabbricati (ad eccezione di quelli che nel frattempo hanno subìto adeguate ristrutturazioni, secondo la normativa vigente) occorre programmare interventi di consolidamento antisismico, data l’allarmante classificazione sismica dell’intera Calabria e la frequenza in Italia di terremoti con magnitudo 5,5-6,0 (con i danni che essi provocano ai centri storici prossimi agli ipocentri). Questo scritto vuole far ricordare alla comunità acrese l’esistenza del suddetto studio specialistico (per volontà degli amministratori di allora), già segnalata, nel febbraio 1983, in una pagina del periodico “Confronto” (a. IX, n. 2. “Acri – Centro storico. Risanamento idrogeologico e innanzitutto antisismico”) a mo’ di succinto estratto divulgativo. Rimango, infatti, dell’opinione che si debba favorire in ogni modo la diffusione delle conoscenze sul territorio, che, se pur commissionate dagli amministratori di turno, sono pagate da ciascun cittadino. Le risultanze del suddetto studio geologico, comunque, non possono ritenersi esaustive ma possono rappresentare una base da utilizzare per indagini puntuali sulle sedi dei fabbricati e per l’applicazione delle tecniche più aggiornate, atte ad aumentare la resistenza delle strutture murarie. ![]() ![]() |
PUBBLICATO 14/09/2016 | © Riproduzione Riservata

Commenta la news
Ultime Notizie
LIBRI | LETTO 1359
L’insegnamento dell’educazione sessuale per la prevenzione della pedofilia
Non se ne parla mai abbastanza, ma nulla sembra essere abbastanza, non passa giorno senza sentire tristi notizie che riguardano la violenza, spesso sulle donne e sui bambini ed è per questo ... → Leggi tutto
Non se ne parla mai abbastanza, ma nulla sembra essere abbastanza, non passa giorno senza sentire tristi notizie che riguardano la violenza, spesso sulle donne e sui bambini ed è per questo ... → Leggi tutto
SPORT | LETTO 1657
Basta crederci
Si è giocato ieri il secondo turno di Coppa Italia di calcio a 5. In Puglia i ragazzi del Città di Acri contro Il Diaz Bisceglie, hanno subito una sconfitta che brucia. Se il risultato non ha sorriso ... → Leggi tutto
Si è giocato ieri il secondo turno di Coppa Italia di calcio a 5. In Puglia i ragazzi del Città di Acri contro Il Diaz Bisceglie, hanno subito una sconfitta che brucia. Se il risultato non ha sorriso ... → Leggi tutto
TRADIZIONI | LETTO 2104
Carnevale tra allegria ed inquietudine
Nella Firenze Mendicea del '400, il periodo di Carnevale si apriva il giorno dell'Epifania con il fastoso corteo dei Magi, a cui seguivano le sfilate dei carri carnascialeschi ... → Leggi tutto
Nella Firenze Mendicea del '400, il periodo di Carnevale si apriva il giorno dell'Epifania con il fastoso corteo dei Magi, a cui seguivano le sfilate dei carri carnascialeschi ... → Leggi tutto
OPINIONE | LETTO 2148
Quale futuro
Che Acri sia sempre stata una terra fertile per sogni e passioni è innegabile. Con sgomento però assisto ad un "LOOP" che ormai ci trascina verso una strada per davvero tracciata, ma stento a credere ... → Leggi tutto
Che Acri sia sempre stata una terra fertile per sogni e passioni è innegabile. Con sgomento però assisto ad un "LOOP" che ormai ci trascina verso una strada per davvero tracciata, ma stento a credere ... → Leggi tutto
EVENTI | LETTO 1378
Vino è agri… cultura. Il Castiglione, antico vitigno
Giorno 16 febbraio alle ore 18.00, presso “L’antico granaio” sul lungomare degli Achei di Roseto Capo Spulico, si terrà una conferenza a riguardo del Castiglione, un rarissimo vitigno calabrese ... → Leggi tutto
Giorno 16 febbraio alle ore 18.00, presso “L’antico granaio” sul lungomare degli Achei di Roseto Capo Spulico, si terrà una conferenza a riguardo del Castiglione, un rarissimo vitigno calabrese ... → Leggi tutto