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La fine di un incubo...

Foto © Acri In Rete
Damiano Fusaro
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Siamo finalmente giunti alla fine di un incubo durato quattro anni al Liceo Julia di Acri, dicevano che questi dovevano essere gli anni più belli, vissuti in serenità, allegria e nel pieno regime scolastico. Giunti ormai alla fine, posso trarre le mie personali conclusioni che non sono di certo rose e fiori come qualcuno vuol fare apparire. 
Ormai varcare quel cancello era diventato come un campo di concentramento del terzo millennio con tutto rispetto per chi davvero varcò quei cancelli senza mai fare ritorno.
Oggi c’è bisogno di un insegnamento a 360°, con ciò voglio dire che non basta seguire i programmi ministeriali con le singole discipline ma bisogna istruire gli alunni a vivere con gli altri e a sapersi relazionare con il mondo. Ebbene di tutto ciò al Liceo Julia da qualche anno non c’è più niente di cui sopra citato, salvo poche eccezioni che professionalmente sono a livelli alti, gli altri, lasciatemelo dire, non sembrano avere grandi qualità d’insegnamento, perché fare il Professore è un arte, non bisogna solo essere istruito, ma bisogna saper confrontarsi con gli alunni.
Esco “grazie a dio” da un liceo, deluso e amareggiato perché non mi è rimasto niente né moralmente né culturalmente.
A settembre per molti sarà il momento di varcare di nuovo quella soglia ed è brutto vedere alunni totalmente svogliati e senza motivazione capaci solo di guardare l’orologio pensando ad un altro giorno che se ne va. Ormai è così, all’interno di quell’istituto si vive male.
Non eravamo e non siamo quel tipo di studenti che amano fare casino per il solo motivo di non fare scuola, questo evidentemente non è stato capito, come non è stato capito che c’è bisogno di fare attività concrete, i futuri: politici, medici, avvocati, contadini, agricoltori ecc… non hanno bisogno di rimanere chiusi nelle proprie aule durante la ricreazione per diventare grandi. 
Allora vi chiedo: è questo ciò che volete? 
Evidentemente si, non è bastato trovare una soluzione pacifica, perché parlare con i “ capi” sembrava essere un miraggio. Ma vi dirò altro, se avete seguito le vicende dell’ultimo anno, avete anche visto che ci sono stati una marea di articoli pro e contro, gli alunni da una parte, dirigenza e prof. dall’altra. Avevamo quasi paura di un “mi piace” o una “condivisione” su Facebook perché, il giorno dopo venivano a dirci che avevano registrato tutto e che anche io o altri avevamo messo “mi piace” ad un articolo contro di loro, lasciando presagire una possibile conseguenza disciplinare per quel gesto. Un bel esempio di democrazia, degno del nostro Liceo; si vantano di avere di avere i migliori studenti, ma non è così, è bello dare premi alla scuola perché è l’istituto con il minor numero di assenze, ma è normale che si arriva a ciò se ogni 4 assenze scalavano punti in comportamento come se fossero punti di una partita di calcio, questo il ministero non lo sa.
Per me è finita questa bruttissima avventura e se volete un invito , prima di iscrivere i vostri figli a scuola, valutate bene, perché è in ballo il loro futuro e non il vostro cari genitori. Non ho nessun ringraziamento particolare da fare se non per pochi, tra i quali i miei compagni di classe, che devo dire si sono sempre distinti dal primo giorno che ho messo piede nella scuola e alcuni membri del personale ATA che sono sempre stati al fianco degli alunni, ribadisco solo alcuni perché altri hanno modi talmente burberi contro gli studenti che sono davvero al limite della tolleranza, vi invito pertanto a vedere come vengono trattati i vostri figli in quella scuola. 
Chiudo definitivamente con queste parole la mia esperienza di vita al liceo, dicendovi, cari ragazze e ragazzi, che il mondo ha bisogno di noi e voi per provare a cambiare qualcosa, non è utilizzando 24h su 24 i cellulari che si cambia il mondo o mentalità perché finirete in un circolo vizioso che vi sembrerà impossibile uscirne, non farete più peso alle parole e persino una cosa importante come l’amicizia diventerà un optional, lasciate la tecnologia per un momento e pensate a ciò che davvero volete fare in futuro, pensate a quale percorso didattico seguire e circondatevi di persone fidate e importanti.
Ciao a tutti. 

PUBBLICATO 29/07/2016 | © Riproduzione Riservata





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