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Storia di Democrazia (non) Partecipata

Foto © Acri In Rete
Tullio Capalbo
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Alla luce di quanto pubblicato su Acri In Rete (sperando che siano dati esatti), mi rimane l'amaro in bocca per come noi cittadini siamo considerati, usati e per come una classe politica dirigente conosca così poco la materia di cui si è parlato e quel che più preoccupa, è che,  offende una parte dei cittadini e ne imbroglia la rimanente parte.
Oggi ad Acri la questione MAB Sila appare quantomeno grottesca e alla luce dei fatti, si che si evidenzia una questione di “comprensione” e di limitazione di intelletto.
Comunque, prima di tutto occorre chiarire che cosa sia un moderno e corretto modello informativo nella pubblica amministrazione, tendente ad informare le popolazioni dei territori; a mio modesto giudizio, un buon modello informativo di partecipazione democratica lo troviamo nel sito del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano MAB (tralasciando se a favore o contro il MAB), all’indirizzo http://www.parcoappennino.it/uomo.biosfera/?page_id=23 .
Chi avrà il tempo e la voglia di visitare l'indirizzo del parco sopra indicato, troverà una corretta informativa, assistita da file in pdf, shapefile  e finanche lo studio del suolo (Corine Land Cover).
Al contrario, il modello di partecipazione del nostro MAB Sila è praticamente nullo, i Comuni, le Province, i cittadini e tutti i sottoscrittori del MAB continuano ad annaspare per avere informazioni; il nostro modello di informazione, considerato che sul sito del Parco della Sila non vi è nulla che possa supportare il lettore, se non una misera mappa generale messa all’ultimo minuto, è stato basato su una serie di documenti che riporto nell'ordine in cui sono pervenuti alla mia conoscenza:

- Documento del Sig. De Marco Francesco, componente della Fondazione Padula, all’indirizzo http://www.acrinrete.info/Articolo.asp?id=8664&p=2 ;
- Documento del Sig. Sarvadei Luigi, non so che cosa del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, all’indirizzo http://www.pianetapsr.it/
- Documento della Provincia di Catanzaro, all’indirizzo http://www.provincia.catanzaro.it/
- Documento del dell’assessore del Comune di Acri  Ferraro Salvatore, all’indirizzo http://www.acrinrete.info/Articolo.asp?id=8719 e da questo all’indirizzo http://www.ferrarosalvatore54.com/


Mettendo per un momento da parte i documenti sopra citati, mi corre prima l’obbligo di ringraziare il sig. Francesco Greco, che ha organizzato la manifestazione tenutasi nel Cinema Nuovo di Acri e che in quella sede, dopo tante insistenze dei cittadini sulla vera estensione delle aree del MAB, ha seguito la notizia giornalistica ed ha fatto si che dopo due anni il Parco della Sila esternasse dalle sue “oscure stanze” i dati del MAB Sila; chiunque può trovare i nuovi dati all’indirizzo http://www.acrinrete.info/
 
 I dati forniti dal Parco della Sila per il MAB:
 7.1 Size of terrestrial Core Area(s): 6,803.22 ha.
 7.2 Size of terrestrial Buffer Zone(s): 59,557.92 ha;
 7.3 Approx. size of terrestrial Transition Area(s): 290,933.02 ha.


Confrontando i dati delle aree del MAB pubblicati dalla Provincia di Catanzaro, il Comune di Acri (Ass. Ferraro) e la Fondazione Padula (De Marco Francesco) in cui questi enti pubblici sono convinti che le aree core e buffer hanno estensione di 290.000 ettari, con i dati forniti dal Parco della Sila, siamo sicuri che questi enti pubblici sapevano quello che hanno votato o che avrebbero dovuto votare (il Comune di Acri)?
I cittadini di Acri, con tutte le manifestazioni che si sono succedute, per l'assoluta superficialità e scarsa conoscenza della materia da parte dei propri amministratori, hanno ottenuto un grande risultato, hanno fatto capire ai propri amministratori quali sono gli effettivi confini delle aree a vincolo all'interno del MAB Sila.
Certo, i più attenti lettori si renderanno subito conto che “invertire” questi dati sostanziali ha creato una “cosa” completamente diversa, particolarmente in merito ai vincoli in esso contenuti.
Questa vicenda ha riproposto, rendendola sempre più preoccupante, attuale e grave, la questione della partecipazione democratica delle nostre popolazioni alla vita amministrativa e pubblica nei propri territori (a differenza di quelle ricadenti nel MAB del Parco dell'Appennino) e di come le pubbliche amministrazioni (nel nostro caso il comune), informano i cittadini-elettori che li hanno delegati alla gestione del propri territori.
 Ma a chi legge questo documento, appare logico e corretto che le informazioni alla cittadinanza vengono date attraverso i blog “privati” degli amministratori e/o del suo “strusciante” di turno, invece che nel sito comunale e all'interno del sito dell’Ente Parco???
Ma al Sindaco di Acri sembra normale che invece di dare informazioni corrette e veritiere si pubblicano blog in cui si continua a dire fesserie (l’area MaB si è estesa oltre i confini del Parco della Sila, raggiungendo una superficie tripla) e se è normale che un suo assessore pubblica una foto in cui compaiono cacciatori, con l'unico scopo di radicalizzare lo scontro di piazza,  senza fare il mea culpa sul proprio operato, nettamente insufficiente?
Chi ha partecipato alla manifestazione organizzata da Francesco Greco ha visto la cittadinanza acrese discutere dopo tanti anni con agricoltori, cacciatori, imprenditori, gente interessata all’uso di  diserbanti e  pesticidi e gente interessata alla qualità della vita che viviamo in generale.
Alla manifestazione, hanno partecipato cittadini sani ed onesti che hanno portato con dialettica civile ed educata un contributo fattivo per tutta la società acrese; la manifestazione è stata organizzata in modo tale che chiunque ha potuto partecipare, è stata data la parola a chiunque ne ha fatto richiesta.
Tutto questo “chiacchiericcio generalizzato” e questi “incontri/scontri in seno alla cittadinanza” sono il frutto dell'operato dei nostri amministratori i quali, invece di stare tra la gente desiderosa di informativa, preferiscono, dall'altro dei loro blog, offendere chi alza il tono della voce chiedendo chiarimenti.
Fatto salvo il “difetto di ricezione” e che “essere intelligente non è obbligatorio per legge”, i cittadini acresi hanno dimostrato che con i loro cervelli normali avevano visto giusto.
Che ci sia stata una carenza di informazione e di partecipazione democratica e fuori di ogni dubbio.
Durante la riunione organizzata da Francesco Greco hanno partecipato tanti cittadini e di cui una parte diceva, io sono a favore del MAB e un’altra parte che diceva di essere contraria al MAB, tutti potevano prendere la parola e alla fine si gustava il naturale frutto chiamato democrazia; alla fine però arrivavano gli amministratori e alcuni degli intervenuti che dicevano queste testuali parole: “Vi sbagliate il MAB c’è gia” (vedi anche i video ultimi di Francesco Greco sul MAB Sila).
Ma allora chi ha ragione?
Ad oggi hanno ragione i cittadini che discutono ancora MAB SI e MAB NO; per chiarire comunque il perché, occorre capire o meglio ricordare a noi tutti come è organizzato e come funziona a “livello decisionale” un ente locale come il Comune.
L'elemento fondante e imprescindibile di ogni ente territoriale sono i suoi cittadini-elettori che, attraverso il voto eleggono i propri rappresentanti, nel nostro caso il Sindaco e il Consiglio Comunale; questo è tanto importante e imprescindibile che il Legislatore, anche se nel corso degli ultimi anni ha apportato continue modifiche, ha fissato dei limiti invalicabili affinché gli organi dell'ente, Consiglio e Giunta Comunale, avessero competenze distinte ed esclusive.
Le competenze esclusive del Consiglio Comunale, quale organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, sono statuite nell' articolo 42 del decreto legislativo numero 267/2000 e al cui interno leggiamo che lo stesso ha competenze esclusive nel seguente atto fondamentale:
c) convenzioni tra i comuni e quelle tra i comuni e provincia, costituzione e modificazione di forme associative;
Queste poche parole, danno competenza al Consiglio Comunale a costituire qualsiasi forma  associativa del nostro Ente e poiché il Consiglio Comunale non ancora deliberato nulla, è corretta la discussione che stanno tenendo i nostri cittadini acresi che dicono MAB SI o MAB NO.
Allora perché le pubbliche amministrazioni continuano a dire che il MAB è stato già costituito?
Per meglio capire occorre tornare indietro e vedere come nasce l'idea di questo MAB Sila; occorre che si tenga ben presente che (confermato anche nei recenti video messi in rete e in cui si ritrovano tecnici dell'Ente Parco della Sila), nell'anno 2010 il Parco della Sila ha richiesto il riconoscimento MAB solo ed esclusivamente per i territori ricadenti nel perimetro del parco, ma il riconoscimento gli veniva negato dall'UNESCO per un semplice motivo: essendo il Parco della Sila già area sottoposta a protezione totale non serviva un ulteriore riconoscimento, a meno che, l'Ente Parco avesse portato ulteriori aree da sottoporre a protezione.
Solo dopo la prima bocciatura del MAB Sila che l’Ente Parco della Sila comincia a mostrare interesse verso tutti i comuni e le province confinanti con il perimetro del parco.
E’ in questo momento che nasce una “regia intelligente” che fa associare i comuni attraverso l'atto di Partenariato, senza alcun passaggio nei Consigli Comunali, con una delibera di Giunta Comunale (nel nostro caso la delibera di Giunta Comunale numero 103 del 2013); la delibera di Giunta Comunale produce l'effetto nullo di avviare l'iter di riconoscimento al MAB, senza che ci sia stata nessuna discussione tra le popolazioni e nei Consigli Comunali.
Sorge spontanea una domanda:
Ma davvero c'è qualche amministratore pubblico che pensa che la Giunta Comunale di Acri, con la propria delibera numero 103/2013, abbia potuto vincolare tutto il territorio di Acri senza nessun atto deliberativo del Consiglio Comunale ???
Andiamo avanti, la “regia intelligente” è comunque a conoscenza del vulnus contenuto nell'iter percorso fino ad oggi dal MAB Sila e con un ulteriore “colpo di genio”, inventa la famosissima Fondazione MAB (il “carrozzone”).
Ed ecco finalmente spiegato l'”oscuro valore” di questa fondazione MAB Sila; chiunque interessato alla cosa può leggere la Proposta di Deliberazione del Consiglio Comunale di Acri ultimo ed in cui è stata rinviata la discussione sulla fondazione MAB Sila.
Nella proposta di Deliberazione di adesione alla Fondazione MAB Sila, quando il Consiglio Comunale delibera, ha già richiamato la delibera di Giunta Comunale numero 103/2013 , di fatto sanando il vulnus contenuto nell'iter di costituzione del MAB Sila sino a questa data.
Per poi definire la Fondazione un “carrozzone” basta leggere le sue finalità, contenute nell'articolo 2 del suo statuto e/o basti dire che questa è esattamente il doppione dei seguenti Organi contenuti nel Partenariato di Progetto già costituito nel 2013:
  • Rappresentante e Coordinatore Generale;
  • Comitato di Gestione.

Per onestà intellettuale, sull’idea di questo MAB e sulla “regia Intelligente” sono convinto che la Giunta Tenuta non c’entri davvero nulla e non c’entra nulla per questi semplici motivi:

  • La Giunta Tenuta si è insediata pressappoco nel Luglio 2013;
  • La stessa ha deliberato l’adesione al MAB nell’agosto dello stesso anno;
  • Il Partenariato di Progetto è stato firmato dal Sindaco Tenuta in data 12 settembre 2013.
Pur rimanendo responsabile politicamente del silenzio assordante di questi anni, il Sindaco Tenuta è stato trascinato all’ultimo momento, come spesso succede nella pubblica amministrazione, in un progetto avviato e progettato negli anni 2011-2012 e cioè, subito dopo la prima bocciatura dell’UNESCO.
Fatte queste riflessioni sulla oramai consolidata e sempre più preoccupante mancanza di democrazia e di partecipazione alla vita pubblica che strangola i nostri territori, proverò a chiare che cosa è praticamente un MAB, perché le  enunciazioni del tipo “evviva, siamo riserva della biosfera”, “siamo nel MAB”, “siamo bravissimi”  e “ci saranno fiumi di finanziamenti europei, nazionali e regionali” le diamo già acquisite.
In primis analizzando gli ultimi dati forniti dall'ente parco sull' area MAB Sila (sempre sperando che questi siano esatti e personalmente credo che lo siano), ci accorgiamo che l'area core di 6.803 ettari, più l'area buffer di 59.557 ettari, fanno esattamente 66.360 ettari; se confrontiamo questo dato con la superficie protezione del Parco della Sila di 77.151 ettari (effettivamente misurati dall'Ente Parco) ci accorgiamo che l'aria a protezione del MAB è inferiore di 10.790 ettari rispetto a quella messa protezione dal Parco della Sila e già a dire questo ci rendiamo conto che si tratta di un assurdo.
Domanda per i posteri: Ma se l’area core del MAB è di soli 6.803 ettari, c’era bisogno davvero di ulteriori 350.000 ettari (area buffer e transition) per costruirci intorno un cuscinetto???
Poi resta sempre la domanda posta da un cittadino agli amministratori nella riunione organizzata dal giornalista Francesco Greco e a cui non è stata data risposta.
Domanda proprietario: Ma i miei terreni,  compresi nell'area transition, avranno dei vincoli di natura urbanistica, edilizia, agricola, venatoria o altro?
Risposta amministratore: Stia tranquillo nessun vincolo verrà apposto sui suoi terreni.
Subito dopo la risposta dell’amministratore arriva la seconda domanda del proprietario del terreno: Ma allora mi dice a cosa serve l'istituzione di questa nuova area transition?
A questa domanda non c'è stata alcuna risposta.
Tutto questo trambusto per “far piacere” al Parco della Sila che avrà il suo bellissimo marchio MAB; ma attenzione, al contrario, se quanto detto dagli amministratori non corrisponderà al vero ne vedremo delle belle su un territorio completamente “ingessato”.
In ultimo, un pensiero sul nostro Parco della Sila, ricordando quando già detto dal sottoscritto in una recente intervista messa in rete da Francesco Greco e ricordando ancora quando più brillantemente scritto da Luigi Viteritti su una Acrinrete, all'indirizzo http://www.acrinrete.info/Articolo.asp?id=8716
Considerati il degrado e l'abbandono su cui versa il Parco della Sila, il Comune di Acri, quale ente parte attiva del parco, potrebbe perseguire quantomeno dei semplici obiettivi su cui tutta la cittadinanza acrese potrebbe essere d'accordo:
  • istituire con urgenza le guardie del parco, che vigilino finalmente su questa area e facciano terminare tutti gli abusi perpetrati continuamente a danno sia della flora che della fauna;
  • Nel regolamento del parco dovrebbe essere aggiunto questo semplice articolo:
“Non possono essere autorizzati tagli di piante ricadenti nel demanio dello Stato, non possono essere autorizzati altresì tagli di piante nelle aree percorse dal fuoco per almeno 15 anni”.
Mi spiego meglio, questo semplicissimo articolo, se adottato, servirebbe a modificare un documento approvato nell'anno 2011 da parte dell'ente del parco ( gestione sostenibile dei sistemi forestali) visionabile e scaricabile all'indirizzo http://www.parcosila.it/it/ente-parco/download-documenti/gestione-sostenibile-dei-sistemi-forestali.html  ed in cui i più sospettosi potrebbero leggere area protetta uguale business.
Occorre leggere questo documento di gestione sostenibile  per capire effettivamente come la legge sulle aree protette, legge n. 394 del 1991, venga interpretata in queste aree parco.
Dovremmo fare in modo che siano escluse dal taglio anche le piante con diametro inferiore a 70 cm, per dare loro modo di diventare come le piante di pagina 5 del documento di gestione sostenibile  (diario di Norman Douglas), perché di piante con diametro superiore ai 70 cm ce ne sono rimaste ben poche (vedi pagina 45).
Consiglio ancora di leggere, sempre nello stesso documento di gestione sostenibile,  a pagina 23,  DPR 14.11.2002:
.4 Divieti in zona 1 , recita: Nelle aree di zona 1, l'ambiente naturale è conservato nella sua
integrità e pertanto sono vietate … … e) il taglio dei boschi, ad ECCEZIONE degli interventi necessari alla loro conservazione e alla prevenzione degli incendi … assicurando la conservazione nel tempo e nello spazio del popolamento forestale, senza alterarne le caratteristiche ecologiche fondamentali: copertura, struttura, composizione, densità e suolo (Tutto questo ha creato grande confusione).
Ma qualcuno degli allegri bontemponi che “frequentano” l’Ente Parco, mi dice che cosa c’è di illogico o che crea confusione nei Divieti in Zona 1 del Parco della Sila?
Quanto affermato da Luigi Viteritti nel suo articolo è sempre più attuale, particolarmente se i divieti nelle aree protette, imposti dalla Legge 394/91 e dal DPR di istituzione del Parco della Sila, sono messi in discussione proprio dal Direttore del Parco.

PUBBLICATO 21/03/2016 | © Riproduzione Riservata





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