A proposito del “MaB”…
Gianluca Garotto
In questi giorni è in corso discussione relativa all’adesione del comune di Acri alla Fondazione MaB. Ma cos’è, in breve, il MaB? Il MaB è un programma, avviato dall’Unesco negli anni ‘70, allo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente. Il programma ha portato al riconoscimento, da parte dell’UNESCO, delle Riserve della Biosfera, aree marine e/o terrestri che gli Stati membri s’impegnano a gestire nell’ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile e nel pieno coinvolgimento delle comunità locali.
Attualmente le Riserve della Biosfera sono 651 nel mondo, 13 in Italia. Anche il Parco Nazionale della Sila è entrato, nel 2014, a far parte delle Riserve della Biosfera e Acri, quale comune ricadente nel territorio del Parco, è uno dei paesi coinvolti in questo programma. Ogni Riserva è suddivisa in tre aree: un’area centrale, un’area cuscinetto e una terza area, quella di transizione, nella quale si collocherebbe Acri, in cui promuovere e sviluppare politiche di gestione sostenibile delle risorse. La Riserva MaB Sila comprende 66 comuni, 30 associazioni ed enti pubblici, 15 tra università e partner scientifici dislocati su una estensione di 350 mila ettari di territorio, nelle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone. Numerosi, dal 2014, sono stati gli incontri per definire le fasi operative relative alla gestione della Riserva della Biosfera “Sila”, ai quali ha partecipato anche l’assessore alla Cultura - Ambiente e Turismo di Acri, che si sono svolti nella sede di Lorica e nel centro di accoglienza “Cupone”, alla presenza del Commissario e del Direttore dell'Ente Parco, Sonia Ferrari (docente di marketing territoriale e del turismo all’Unical) e Michele Laudati. Nel corso degli incontri si è discusso anche sullo strumento giuridico scelto per gestire la Riserva: la “Fondazione in Parternariato” (tra gli oltre 100 enti coinvolti), alla quale, entro il 21 marzo, dovranno aderire i comuni interessati. Quello di cui si sta dibattendo in questi giorni nel nostro paese, forse più nelle piazze virtuali che in quelle adeguate a trattare questioni di questo genere e di questa portata, è la posizione del comune di Acri nei confronti della Fondazione MaB Sila. Nonostante nel 2015 il sindaco Tenuta abbia firmato un protocollo d’intesa per aderire alla Fondazione, ad oggi il comune di Acri non ha manifestato chiaramente quale sia la propria posizione a riguardo, né la discussione è stata portata all’interno del consiglio comunale. Sembra che all’interno della stessa maggioranza vi siano pareri contrastanti sull’adesione alla Fondazione, probabilmente a causa di alcuni presunti vincoli che tale adesione comporterebbe. In realtà la Fondazione si occuperebbe solo della gestione delle Riserva, della quale il comune di Acri fa già parte. Non aderire alla Fondazione significherebbe non avere voce in capitolo sulle decisioni che verranno prese in merito alle aree della Riserva, che comprendono anche parte del nostro territorio. I vincoli, se ce ne fossero, potrebbero riguardare quella porzione di territorio acrese compreso nella Riserva (parte della Sila Greca). Lo statuto della Riserva (che è altra cosa dalla Fondazione), però, non pone nuovi vincoli, ma sottolinea che dovranno, comunque, essere rispettati quelli già esistenti, relativamente al taglio dei boschi, ai pascoli, alla caccia e alla pesca. Continueranno, pertanto, a valere, sull’intero territorio della Riserva, le normative regionali e/o nazionali vigenti. La Riserva Mab Sila potrebbe, inoltre, assumere un’importanza strategica rispetto alla nuova Programmazione Regionale 2014-2020. A riguardo è stato creato un canale di comunicazione tra gli Uffici Regionali preposti e la Fondazione che dovrebbe fungere da supporto agli enti territoriali per la definizione delle politiche di gestione sostenibile delle risorse e per la costruzione di progetti che le aree interessate potrebbero presentare nel momento in cui fossero stanziati appositi fondi dalle Regioni, dai Ministeri e dall’Unione Europea. L’adesione alla Fondazione potrebbe, dunque, costituire una delle maggiori fonti di sviluppo economico e sociale per il Nostro Paese e per l’intera Calabria e, al contempo, rafforzare l’immagine del Parco dentro e fuori dai confini regionali. "E' necessario che i partners del MaB Sila diventino realmente parte di un distretto, una vera e propria "area vasta" in cui tutti i progetti compatibili con le finalità del Parco Nazionale della Sila e della Riserva della Biosfera avranno grande spazio, consentendo la concreta possibilità di offrire opportunità di sviluppo socio-economico al territorio nel rispetto dell'ambiente." – ha dichiarato Sonia Ferrari. – La partecipazione dei partners è sempre più attiva ed ha un peso importante in questo progetto che potrebbe realmente cambiare il corso dello sviluppo nell'area interessata." Alla luce di quanto scritto ci domandiamo come mai tale questione non sia stata considerata tanto urgente da non essere discussa ampiamente in città attraverso dei convegni o dibattiti. Forse perché i nostri politici non sono tanto lungimiranti da valutare quanto di positivo potrebbe conseguire dall’adesione alla Fondazione o forse perché, a causa delle visioni contrastanti all’interno della maggioranza, qualche poltrona potrebbe vacillare così come qualcuno ha scritto? Intanto la città si sta attivando e non resterà a guardare un altro scempio causato da chi porta con se solo interessi personalistici. Ai posteri l'ardua sentenza! |
PUBBLICATO 14/03/2016 | © Riproduzione Riservata
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