Dopo partita Acri-Castrovillari, scontri e quesiti. Cosa non ha funzionato?
Roberto Saporito
Che la partita tra Acri e Castrovillari, valevole per la nona giornata del campionato di Eccellenza, fosse a rischio lo si sapeva. Da qualche anno i rapporti tra le due tifoserie, ma anche tra le due società, non sono affatto idilliaci. E ciò è dimostrato ogni qualvolta Acri e Castrovillari si incontrano anche se in campo le gare sono sempre state corrette e leali. Tuttavia, nonostante lo spiegamento di carabinieri, guardia di finanza, agenti in borghese della Digos e polizia municipale, gli scontri tra le due tifoserie non sono stati evitati. Per l’intera durata della gara, i tifosi delle due squadre (per la fazione opposta erano presenti un centinaio di supporters) si sono beccati con cori e striscioni ma il tutto è scaturito tra il primo e secondo tempo con le squadre negli spogliatoi. Eludendo la sorveglianza degli agenti, un tifoso del Castrovillari, in modo del tutto indisturbato (?!), entrava nel rettangolo di gioco con l’intento di raggiungere la tribuna che ospitava i tifosi locali. L’invasore solitario veniva allontanato da alcuni giocatori ospiti tra fischi e insulti mentre la forza pubblica era intenta a tenere sotto controllo la situazione sulle tribune e all’esterno dello stadio. La situazione degenerava a fine gara quando alcuni tifosi locali riuscivano ad entrare sul rettangolo di gioco da un cancello laterale (ma come è possibile?) per dirigersi verso i tifosi ospiti fortunatamente rimasti sulle tribune. Sono seguiti lanci di oggetti e fumogeni. La calma ritornava dopo un bel po’ grazie all’intervento degli agenti (in molti intenti anche a filmare con video camere) ma soprattutto ai dirigenti della società acrese con a capo il presidente Angelo Ferraro che invitava i tifosi a ritornare in tribuna. Ma il brutto doveva ancora arrivare. Chissà per quale ragione, gli organi preposti decidono di fare defluire per primi i tifosi ospiti e non quelli locali in numero molto superiore. Dopo una buona mezzora, anche gli sportivi acresi potevano lasciare lo stadio ma sulla loro strada trovavano quelli ospiti che, quindi, non erano né saliti sui propri mezzi, bus ed auto, né lasciato la città. Gli scontri verbali e fisici diventano inevitabili anche perché la forza pubblica, certamente in numero insufficiente e mal coordinata, a stento riusciva a tenere sotto controllo la situazione che è tornata alla normalità attorno alle 18. Alla fine il bilancio è di moltissime auto danneggiate e di qualche ferito lieve. Gli agenti della Digos, hanno provveduto a filmare tutto e, quindi, non sarà difficile individuare i responsabili. Non sono esclusi, a questo punto, provvedimenti nei confronti dei tifosi ma anche delle società. Mercoledì prossimo se ne saprà di più. Alcuni interrogativi; 1) come è stato possibile permettere al tifoso ospite di entrare indisturbato sul rettangolo di gioco tra il primo e secondo tempo; 2) come è stato possibile permettere l’ingresso dei tifosi acresi sul campo al termine della gara; 3) perché ai tifosi ospiti, fatti uscire per primi, non è stato obbligato di lasciare la città evitando, così il contatto con quelli locali; 4) pur elogiando l’azione degli agenti presenti, che hanno anche provveduto a filmare tutto, il numero degli stessi ci è sembrato esiguo per una gara che si sapeva ad alto rischio. |