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Acri come Andromeda

Foto © Acri In Rete
Emilio Grimaldi
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Cassiopea, la madre di Andromeda, si vantava di essere più bella di tutte, anche delle ninfe Nereidi. Un oltraggio alla bellezza, che il dio del mare, Poseidone, punì severamente inviandole un mostro terribile per radere al suolo ogni forma vivente intorno al suo territorio. Vi era solo una via d’uscita contro la devastazione. Il sacrificio della figlia, la vergine Andromeda. Così nella mitologia. Nella realtà odierna: i cittadini di Acri vengono sacrificati per pagare le colpe del padre, l’attuale sindaco Nicola Tenuta. Ammanettati da Equitalia e l’Ufficio tributi non hanno scampo. Riuscirà il nostro eroe Perseo a porli in salvo, come ha fatto con Andromeda?
Riavvolgiamo il nastro. Andromeda è il nome della società che ha gestito la riscossione dei tributi del Comune di Acri fino alla fine del 2015 sulla base delle delibere decise dall’Amministrazione in carica. Dallo scorso anno l’Ente ha avuto bisogno di riscuotere l’utile e il dilettevole dai suoi cittadini per iniziare a pagare il mutuo di 30 milioni di euro contratto presso la Cassa e richiesto dal sindaco Tenuta per i debiti che lui e i suoi predecessori avevano prodotto. Tasse inviate anche ai morti e a chi, magari, non ha mai usato il servizio idrico (per l’acqua) e a chi abita in un appartamento scambiato per un palazzo (per la spazzatura). A tutti, pur di rimpinguare le casse comunali. La società durante il calcolo delle bollette muove i primi sospetti sulla bontà e l’opportunità di tale trattamento. E la popolazione, guidata dalla Libera associazione dei cittadini acresi, scende in piazza per protestare. Cinquemila persone su venti mila. È come se a Roma fossero scesi circa un milione e mezzo di residenti su cinque milioni. Non solo una volta, ma ben due volte.
Il sindaco e il suo gabinetto, Salvatore Ferraro – felicemente a proprio agio nel difendere le tesi del suo datore di lavoro - non sanno cosa rispondere e come. Si limitano a parlare di debiti e di responsabilità. Proprio perché le colpe dei padri devono ricadere sui figli. Ma ognuno continua a difendere la sua posizione.
I cittadini a capire quanto, il giusto, bisogna pagare, e Tenuta e Ferraro quanto manca ancora per il mutuo. Solo così possono salvarsi la faccia e il di dietro. Allora, arrivano i primi avvistamenti del terzo tipo. Il sodalizio diventa uno psesudosodalizio e di rimando anche il suo presidente, Vincenzo Toscano. E i primi controlli sulle attività e sulla regolarità dell’associazione, manco se fosse a delinquere! I cittadini resistono. E anche il sindaco, forte della sua posizione di capo. Non c’è verso: Andromeda deve essere scarificata per cancellare ogni macchia. Viene sostituita con un’altra società. La guerra si trasferisce in Tribunale. Tenuta chiama in soccorso Maurizio Feraudo, già legale dell’Ente nella causa per la morte di Luigi Toscano, un giovane operaio deceduto durante i lavori del campo sportivo Ferrarizzi. L’uomo che sta tenendo ancora in bilico il Comune per un risarcimento pari a mezzo milione di euro per la querela malamaldesca contro Franco Gencarelli, attuale assessore del Comune ed avvocato degli eredi Toscano. Un gioco di personaggi e ruoli governato dal portafogli dell’Amministrazione, ma nelle mani del sindaco e del suo Ufficio stampa. 
Ecco, Andromeda, nella mitologia greca, venne salvata da Perseo che sconfisse il mostro. Allo stesso modo, riuscirà la nostra amata Giustizia, rappresentata dalla Procura, dalla Corte dei Conti e dal Prefetto, a salvare i cittadini di Acri?

fonte emiliogrimaldi.blogspot.it

PUBBLICATO 07/02/2016 | © Riproduzione Riservata





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