OPINIONE Letto 669  |    Stampa articolo

Lavorare stanca

Foto © Acri In Rete
Maria Paola Capalbo
condividi su Facebook


Viviamo tempi in cui la parola fatica sembra sparita dal vocabolario quotidiano. Le giovani generazioni la ignorano. E' stata loro trasmessa l' idea secondo la quale e' possibile ottenere risultati, in tutti gli aspetti della vita, senza spreco di energia cioe' senza faticare.
E' sparita la cultura del lavoro. Del fare con le mani e del pensare. "Lavorare stanca". Le giovani generazioni ignorano la stanchezza mentale e fisica determinata dal lavoro intenso, dalle "sudate carte" e dal dolore fisico per lo sforzo del corpo sottoposto alla coltura della terra. E' stata trasmessa ai giovani l' idea di poter vivere senza fare nulla. E’ stata trasmessa ai giovani l' idea di poter vivere senza fatica. Senza sofferenza. Vivere in una sorta di infanzia senza fine.
Vivere e' faticoso e difficile ma ai giovani e' stato trasmesso il contrario, e' stato trasmesso il messaggio della facilità'. Le due centrali agenzie formative, famiglia e scuola, hanno contribuito alla diffusione di questo messaggio: e' possibile ottenere ottimi risultati senza lo spreco delle energie necessarie. Per questo motivo, le giovani generazioni, non riescono ad affrontare le difficolta' che la vita vera presenta e i necessari fallimenti che ne conseguono. La cultura del Si ha costruito giovani fragili ed impreparati ad affrontare le difficolta' del vivere quotidiano.
Dire Si, per chi dovrebbe educare, e' molto più facile che dire No. E' il No che fa riflettere. Il No costruisce il pensiero critico. Il No, come ci hanno spiegato i maestri del pensiero, determina lo sviluppo e la vera crescita del giovane che quel No deve superare.
E' necessario ritornare a dire No. E' necessario ritornare a discutere dialetticamente con i giovani. La dialettica deve tornare a caratterizzare la quotidianita'. Il giovane deve tornare a scoprire il piacere della faticosa conquista. Deve tornare a scoprire la difficoltà del raggiungimento di un risultato.
Il futuro non si presenta facile e chi e' delegato alla formazione delle giovani generazioni ha il dovere di trasmettere, dialetticamente, l' importanza del No e della fatica.

PUBBLICATO 13/04/2025 | © Riproduzione Riservata





Ultime Notizie

OPINIONE  |  LETTO 617  
Perché non e' più possibile fare l'insegnante
Fare l' Insegnante non e' un mestiere come gli altri. La maggior parte dei mestieri si esercita in solitudine e si apprende, col tempo, dal Maestro. Ma la tecnologia li ha distrutti quasi tutti. ...
Leggi tutto

SOCIETA' & ECONOMIA  |  LETTO 513  
Su “La Repubblica”, Besidetech, gioiello della Silicon Valley calabrese. C’è anche l’acrese Filippo Aiello
Nei giorni scorsi “La Repubblica” si è occupata di un’Azienda cosentina di cui fa parte anche l’acrese Filippo Aiello. Pubblichiamo l’intero articolo. In un’Italia sempre più orientata ...
Leggi tutto

I RACCONTI DI MANUEL  |  LETTO 402  
E che Pasqua sia!
A Pasqua risorge Cristo. Pasqua, dunque, non è una semplice festa, ma è rinascita, rifiorire. E allora che sia una buona Pasqua per gli ammalati e per chi la passerà nella bianca stanza di un ospedale ...
Leggi tutto

FOCUS  |  LETTO 742  
Focus. L'importanza del Triduo pasquale
Per i cristiani e i credenti la Pasqua è il momento religioso più significativo e importante. Don Davide Iuele, parroco di San Domenico ci illustra il Triduo pasquale ovvero l'ultima cena, la crocifis ...
Leggi tutto

POLITICA  |  LETTO 725  
Conto consuntivo 2024. Il solito scontro tra maggioranza e opposizione. Già si lavora per regionali e comunali
Nella giornata di martedì il consiglio comunale, con dieci voti favore, tre contro e un astenuto (Sposato), ha approvato il Conto Consuntivo 2024. Durante la seduta fiume sono intervenuti quasi tutt ...
Leggi tutto