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Ecco le criticità per le quali la minoranza chiede la sfiducia al sindaco Capalbo. Viabilità, servizio idrico, tributi, randagismo

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Negli ultimi sette anni, l’amministrazione guidata dal Sindaco Pino Capalbo si è dimostrata incapace di rispondere adeguatamente alle esigenze della comunità di Acri.
Nonostante le promesse elettorali e le aspettative dei cittadini, le condizioni generali della città sono progressivamente peggiorate, evidenziando gravi carenze organizzative, inefficienze gestionali e una totale assenza di visione strategica per il futuro.
Uno dei problemi più rilevanti riguarda il servizio idrico, che rappresenta un servizio essenziale ed un diritto fondamentale per l’intera cittadinanza.
Invece di migliorare, la gestione dell’acqua ha subìto un peggioramento significativo. L’aumento delle tariffe idriche, da ultimo deciso dall’amministrazione, è ingiustificabile alla luce delle condizioni e delle modalità con le quali viene erogato il servizio.
L’acqua fornita è spesso contaminata, torbida e inadatta all’uso alimentare e\o igienico, come testimoniano numerosi cittadini.
Inoltre, le interruzioni nella fornitura continuano a verificarsi frequentemente e, spesso, senza alcun preavviso.
Nonostante il Comune sia uscito dal dissesto finanziario grazie ai sacrifici della popolazione, non vi sono stati investimenti concreti per garantire una fornitura sicura e adeguata, lasciando i cittadini con un servizio inefficiente e costoso.
Le inefficienze ed il disinteresse per questa annosa problematica si denotano ancor di più nelle occasioni in cui i disservizi derivano dalle linee idriche gestite dalla SO.RI.CAL..
Anziché sollecitare o incalzare la Società regionale responsabile del servizio, con diffide o altre iniziative più forti e determinate, l’attuale amministrazione si limita a fare spallucce di fronte alle lamentele dei cittadini ormai esausti.
Un’altra problematica grave è rappresentata dalla pubblica illuminazione.
Da anni interi quartieri di Acri rimangono sistematicamente al buio per periodi prolungati a causa della mancata manutenzione degli impianti.
Questo, non solo peggiora la qualità della vita dei residenti, ma aumenta anche i rischi per la sicurezza pubblica, favorendo episodi di microcriminalità e mettendo in pericolo l’incolumità di pedoni e automobilisti. Non è stato presentato alcun piano strutturato per il miglioramento o l’ammodernamento del sistema di illuminazione pubblica, attualmente al di sotto degli standard richieste, e gli interventi finora effettuati si sono rivelati sporadici e inefficaci.
Tale criticità aumenta e fomenta, legittimamente, le paure dei cittadini di fronte all’altro grave problema del randagismo, ad oggi irrisolto nonostante i ripetuti proclami, ed ai recenti gravi episodi di criminalità registratisi in pieno centro: mai prima d’ora ad Acri si erano registrate sparatorie a scopo intimidatorio (si spera). Le condizioni delle strade urbane sono un ulteriore elemento di forte criticità.
Numerose vie sono ormai in uno stato di degrado avanzato, con buche e avvallamenti che rendono la circolazione estremamente pericolosa. Questa situazione non solo compromette la sicurezza di pedoni e automobilisti, ma provoca anche danni ai mezzi privati e ai veicoli commerciali, creando disagi per chi deve spostarsi per lavoro o necessità quotidiane.
L’amministrazione non ha mai messo in atto un programma di manutenzione strutturale, limitandosi a interventi superficiali e privi di una visione strategica ed a lungo termine.
Il problema della viabilità incide anche sulle casse dell’ente che, spesso, si ritrova a fare i conti con le richieste risarcitorie degli utenti che subiscono danni alle loro autovetture, con ricadute negative sulle risorse finanziarie che ben potrebbero essere utilizzate per migliorare questa situazione. Molte sono le criticità ancora presenti sul territorio, tra le più gravi ricordiamo la frana sulla strada comunale di c/da Gioia; la viabilità interrotta tra le c/de Pagania e Vallonecupo a causa della chiusura di un ponte a rischio crollo ed i problemi di caduta massi ancora presenti sulla tratta Acri-Serricella nonostante le ingenti risorse economiche invesstite per la sua messa in sicurezza. Anche i cimiteri della città si trovano in condizioni disastrose.
La mancanza di manutenzione e la saturazione dei loculi sono il risultato di una gestione amministrativa indifferente ai bisogni della comunità.
Questo tema, che tocca la dignità e il rispetto per i defunti, avrebbe richiesto una programmazione attenta e responsabile, che tuttavia non è mai stata avviata.
In più occasioni le forze di minoranza hanno rappresentato la necessità per l’amministrazione di dover puntare sulla realizzazione di più batterie di loculi in luogo delle tombe, per garantire maggiore respiro alle sempre più numerose richieste di tumulazione, in ragione della età media della popolazione.
Risultato: ad oggi, solo nel cimitero del centro cittadino, ci sono circa 15 feretri depositati nelle camere mortuarie in attesa di essere tumulati.
La situazione è ulteriormente aggravata dall’aumento delle tariffe della mensa scolastica, che ha colpito duramente le famiglie senza portare alcun miglioramento tangibile nella qualità dei pasti o nell’organizzazione del servizio.
Le segnalazioni di disservizi sono numerose, e questo dimostra un disinteresse per le necessità dei più giovani e per il diritto ad un’istruzione supportata da servizi adeguati.
La vicenda dell’aumento dei ticket mensa ha del surreale se pensiamo che nell’ultimo consiglio comunale di dicembre u.s. è stato deliberato un aumento di circa il 70% rispetto alle tariffe preesistenti, con la richiesta nei confronti di numerose famiglie di pagare un pasto più di quello che costa all’amministrazione.
Tutto questo a fronte di un servizio dimezzato: da qualche anno nel nostro comune il servizio mensa viene attivato alla fine del mese di novembre e chiude a maggio, privando di questo essenziale servizio numerose famiglie per circa tre mesi all’anno.
La gestione dei rifiuti segue lo stesso schema di inefficienza. Nonostante l’impegno profuso dai cittadini e la buona percentuale di raccolta differenziata raggiunta, l’amministrazione ha aumentato la Tari senza offrire un servizio migliore.
La raccolta rimane discontinua e inadeguata, con frequenti accumuli di immondizia nelle aree pubbliche. In sette anni e mezzo, non è stato presentato alcun piano concreto per oƫtimizzare la gestione dei rifiuti o per premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini.
La protezione civile locale è priva delle risorse umane e finanziarie necessarie per affrontare situazioni di crisi, lasciando i cittadini a fronteggiare da soli pesanti disagi.
A causa di queste inadeguatezze e della disorganizzazione nella gestione delle emergenze, non di rado, in occasione di eventi climatici avversi, si preferisce chiudere le scuole piuttosto che correre il rischio che accada qualcosa di irreparabile.
Nelle rare (per fortuna) occasioni in cui nevica, si registrano sistematicamente molteplici lamentele di cittadini che, loro malgrado, rimangono bloccati per giorni nelle loro abitazioni oppure che si vedono costretti a rimediare per conto proprio alle inefficienze di un piano neve carente e lacunoso.
A queste problematiche si aggiunge la mancanza di trasparenza nella gestione dei progeƫti eolici sul territorio, che ha suscitato forte preoccupazione tra i cittadini.
Questi progetti, fortemente impattanti sull’ambiente ed il paesaggio, rischiano di compromettere il tessuto socio-economico locale penalizzando, da un lato, le attività agricole e turistiche e, dall’altro, l’unico vero patrimonio (quello naturalistico) sul quale un’amministrazione lungimirante dovrebbe puntare anziché tendere a distruggere.
L’assenza di un coinvolgimento attivo della popolazione e di un dialogo trasparente sul tema alimenta il sospetto che le decisioni prese non siano nell’interesse della comunità.
Lo strumento del referendum cittadino, fortemente voluto da questa amministrazione, fino ad oggi non è stato mai utilizzato, nemmeno su espressa richiesta di tutte le forze di minoranza.
Così è stato per la vicenda eco-distretto, per la 5 riapertura parziale al traffico dell’isola pedonale di C.so S. Pertini e, da ultimo, per la questione eolico, tutti argomenti sui quali gran parte dei cittadini avrebbero voluto dire la loro.
In definitiva, le numerose promesse elettorali fatte dall’amministrazione durante la campagna elettorale si sono rivelate disattese.
Infrastrutture, servizi pubblici, sicurezza, sanità, decoro urbano, manutenzione ordinaria e qualità della vita non hanno registrato alcun miglioramento significativo, tutt’altro, dimostrando una totale mancanza di capacità programmatica e strategica.
A seguito dell’uscita tanto sbandierata dal dissesto finanziario e dei sacrifici economici imposti ai cittadini si era in attesa di iniziare a raccogliere qualche frutto (abbassamento di tributi e tariffe, efficientamento dei servizi, miglioramento della viabilità, etc.) ma, evidentemente, le scelte politiche - e la strada già tracciata - da questa amministrazione hanno imboccato una direzione esattamente opposta, creando un solco profondo ed una distanza siderale tra amministratori ed amministrati.
Di fronte a questa situazione, appare evidente che la gestione amministrativa del Sindaco Capalbo non è stata all’altezza dei bisogni della comunità.
Dopo sette anni e mezzo di proclami, vane promesse, autocelebrazioni ma, soprattutto di inefficienze, mancate risposte ed impoverimento del tessuto socio-economico della città, i cittadini di Acri meritano un’amministrazione competente, trasparente e orientata al benessere ed ai bisogni primari della collettività.

PUBBLICATO 28/01/2025 | © Riproduzione Riservata





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