Scuola. Anno nuovo con proteste, assemblee e preoccupazioni


Redazione

Non è iniziato sotto un buon auspicio il nuovo anno per gli studenti acresi. Da una parte il forte aumento (oltre il 50%) del ticket della mensa scolastica (ratificato nel consiglio comunale dello scorso venti dicembre grazie ai soli voti della maggioranza), dall’altra la scure del Dimensionamento scolastico che potrebbe abbattersi sulle scuole superiori.
Per la prima questione ieri, 7 gennaio, un numero cospicuo di genitori è stato ricevuto in Comune dal sindaco il quale ha detto loro che i forti aumenti sono dovuti al fatto che la mensa è stata attivata qualche mese prima del previsto. Vibranti le proteste dei genitori che all’improvviso, e grazie agli scritti apparsi su questa Testata (in attesa delle prese di posizione dell’opposizione), sono venuti a conoscenza che gli aumenti raggiungono anche 40/50 euro al mese. In molti, in modo provocatorio, ci hanno detto che potrebbero spostare i figli presso strutture private. Aggiungiamo noi; forse conviene pranzare in uno dei tanti e ottimi ristoranti del territorio. Latitanti gli assessori comunali alla pubblica istruzione e alla cultura. Da parte loro, al momento, nessuna nota. Questione dimensionamento; lo scorso 30 dicembre Acri in rete ha reso nota la Delibera di giunta con la quale la Regione ha deciso di accorpare i tre istituti superiori. In sostanza, se i ricorsi non saranno accolti dall’anno scolastico 2025/2026 è prevista una sola Autonomia scolastica, una sola Dirigenza, cioè Liceo, Ipsia e Itcgt formeranno una sola Scuola. Si temono spostamenti, verso altre sedi, di personale Ata ed evidenti problemi logistici e strutturali. Per aver reso pubblica la notizia nell’ultimo giorno dell’anno siamo stati bacchettati dall’assessore comunale all’istruzione su indicazione del sindaco. Entrambi, invece di apprezzare la nostra informazione credibile, seria e in tempo reale, hanno manifestato disappunto perché la notizia è stata pubblicata in un giorno di festa e di allegria. Sindaco e assessore, per alcuni argomenti l’informazione non va in ferie! Oggi, 8 gennaio, gli imminenti effetti sono rappresentati dalle proteste pacifiche degli studenti del Liceo che si sono riuniti in assemblea a tempo indeterminato. Un film già visto, un dèjà-vù, dello scorso anno quando il Governo nazionale e la Regione (solo loro) “salvarono” le due Autonomie soltanto per l’anno scolastico 2024/2025. Ci sentiamo di scrivere che le negligenze degli Organi preposti (classe politica) non possono ricadere sugli alunni che, anche in questo anno scolastico, perderanno giorni di scuola e di lezione. L’assessore comunale all’istruzione e il sindaco, che è anche Presidente del Consiglio di istituto del Liceo (a proposito, è presente o meno conflitto di interessi?), avrebbero dovuto muoversi prima per evitare questa mannaia che, ci auguriamo, non sia strumentalizzata. Sarebbe grave se un giorno venissimo a sapere che gli studenti sono stati utilizzati per altri scopi da chicchessia ovvero politici, docenti, dirigenti, ata. |
PUBBLICATO 08/01/2025 | © Riproduzione Riservata

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