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Tutela animale e randagismo: tanto fatto e tanto da fare. ecco i prossimi progetti

Foto © Acri In Rete
Anna Cecilia Miele
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Siamo tutti a conoscenza dell’azione violenta, che ha subito un povero cane indifeso e, di certo, nessuno può restare impassibilee indifferente di fronte a tanta crudeltà. Come quella che ha subito Amélie, che nel mese di agosto è stata trovata abbandonata, legataa un palo con una grossa catena, che le aveva procurato profonde ferite al collo e con un prolasso di utero in corso.
Soccorsa dalla polizia municipale e condotta nel sanitario, è stata salvata! Oggi è guarita ed è stata inserita in un percorso di adozione, che stiamo curando con i volontari e il canile …Come lei tanti cuccioli abbandonati nel territorio; gatti e cani investiti (non sempre si trattava di randagi), lasciati da mano umana al loro triste destino. Anche loro soccorsi, curati (quando non è stato troppo tardi).
Dei cuccioli hanno trovato subito famiglia, in applicazione dell’art. 7 L.R. 45/2023, grazie al nostro lavoro invisibile e silenzioso, supportato dapochi ma preziosi cittadini volontari, che svolgono azioni concrete a tutela degli animali e che hanno adottato cuccioli. Questa è la realtà dei fatti… l’abbandono e, non dimentichiamolo, il vagantismo e il conseguente randagismo è un fenomeno prettamente legato all’uomo e di grande complessità, che non si risolve con semplici azioni e con riscontri immediati.
Un fenomeno che sta interessando l’intera nazione, in particolare il Sud. L’amministrazione sta svolgendo un piano di misure di contrasto, che è doveroso sottolineare oggi, visto che leggo notizie non corrette su social e testate giornalistiche, basate in parte da una non conoscenza della tematica e della normativa. In primis, il piano di sterilizzazione. La sterilizzazione dei cani randagi avviene solo ed esclusivamente a cura dell’ASP.
I cani vengono catturati, ingressati nei canili sanitari convenzionati e gestiti dall’ASP, curati, vaccinati e sterilizzati, per poi essere adottati o condotti nel canile rifugio. Pertanto, l’ente programma un piano di catture mirate, soprattutto su femmine, in accordo con ASP e canile. Dopo il blocco del canile sanitario dal mese di maggio, le attività di cattura sono riprese. Da sottolineare le sole catture non bastano.
Importanti sono anche le adozioni dei cani in canile e le sterilizzazioni dei cani padronali! La sterilizzazione dei cani padronali è responsabilità del proprietario: chi non intende mantenere i cuccioli, DOVREBBE sterilizzare la propria cagna, invece di abbandonarli! Abbiamo svolto diverse campagne di sensibilizzazione al NON abbandono, alla sterilizzazione, per la registrazione all’anagrafe canina, svolto giornate di microchippatura gratuita.
Abbiamo attivato ilPunto di Microchippatura, in collaborazione con l’ASP, che offre un servizio di microchippatura e consulenza veterinaria già da un anno.
Inoltre, grazie al lavoro delle Guardie Zoofile abbiamo svolto attività di censimentosulla popolazione canina randagia. Nel prossimo mese si avvierà la nuova campagna di sensibilizzazione all’adozione dei cani presenti nei canili e alla sterilizzazione.
Le adozioni consentono agli amici a quattro zampe di lasciare i canili per trovare una casa e una famiglia, ma c’è anche un altro vantaggio per la comunità.La permanenza presso i canili rappresenta un notevole costo a carico della collettività che può essereridotto, soprattutto attraverso le adozioni.Inoltre, svuotando il canile sanitario e/o rifugio si consentono le successive catture di altri cani randagi.
Nel mese di novembre, prenderà avvio il Progetto di Educazione Sanitaria nelle Scuole ‘Conosciamo Bobby’, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza – UO Igiene Urbana Veterinaria, un percorso formativo per favorire un corretto rapporto uomo/animale/ambiente, prevenire il fenomeno del randagismo, aumentare la conoscenza degli animali da affezione e del loro habitat.
I lavori di adeguamento della nostra Oasi comunale sono in fase di conclusione, mentre ci stiamo preparando e organizzando per la sua gestione corretta e funzionale al territorio e al fenomeno.
Da sottolineare, che le oasi possono, in base alla normativa vigente, ospitare i cani randagi, soltanto dopo aver ricevuto la dovuta profilassi e sterilizzazione nei canili sanitari.
Non ci lasciamo prendere da speculazioni politiche e personali, approfittando di questo tristissimo episodio che il nostro cittadino a 4 zampe ha subito ingiustamente, per infierire sulla nostra città e su chi l’amministra. Ciascuno di noi, qualsiasi sia il proprio ruolo nella nostra preziosa comunità, può contribuire alla tutela degli animali, dell’ambiente e al contenimento del randagismo.

PUBBLICATO 03/11/2024 | © Riproduzione Riservata





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