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Poltrone e si fa

Foto © Acri In Rete
Giuseppe Donato
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Archiviata la stagione delle kermesse estive più o meno finanziate da bandi regionali, a tenere banco nella fase a saldo e stralcio della bella stagione sono balzati agli onori delle cronache i mantra che dovranno animare l’autunno caldo nel cosentino: autonomia differenziata e città unica Cosenza, Rende e Castrolibero.
Di non poco conto poi, l’accordo sottoscritto nel week-end appena trascorso dai Sindaci di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, e di Acri, Pino Capalbo, con il quale si prospettano successive concertazioni con le restanti amministrazioni (Castrovillari ha già aderito!) che dovrebbero annoverarsi sotto l’egida dell’improcrastinabile realizzazione di una nuova Provincia (Sibaritide-Pollino) con relativa Azienda Sanitaria in luogo dell’elefantiaca Azienda Zero, senza dimenticare l’adeguamento della rete infrastrutturale a servizio del nascente comprensorio.
“Tutto molto bello!” direbbe il decano dei commentatori sportivi, ignaro della repentina accelerata assestata dall’inedita joint-venture acro-corossanese probabilmente a fronte di acclarati problemi emersi nell’accertare l’equilibrio di bilancio della Provincia di Cosenza e nell’approntare il documento relativo al 2024-2026, con vista sulle regionali del 2026.
Altro dilemma il referendum che dovrebbe inchiodare i residenti/votanti dell’hinterland cosentino alle proprie responsabilità nel decidere se la città unica “non s’ha da fare” ovvero quale denominazione affibbiarle tra Cosenza, Cosenza Rende Castrolibero o Nuova Cosenza, qualora il Consiglio regionale anche davanti ad un plebiscitario dissenso, in virtù della natura non vincolante della votazione, decidesse di tirare dritto sulla strada che porterebbe all’istituzione del nuovo Comune entro il 2027.
Tanta carne al fuoco e il rischio concreto di rimanere con molto fumo e niente arrosto a giudicare dalle opere precedentemente immaginate, progettate o atavicamente in ritardo sul cronoprogramma: svincolo autostradale ai piedi del campus di Arcavacata, nuovo ospedale di Cosenza, metrotranvia Cosenza-Rende-Unical, aviosuperficie e ospedale nella Sibaritide.
È la politica dell’annuncio, comoda da incasellare in un post e pronta a fare incetta di like, grandi complimenti e via andare fino alla prossima consultazione elettorale, incuranti di comuni commissariati o in dissesto e privi di servizi basilari come il trasporto pubblico urbano, irretiti dal mal comune mezzo gaudio e dai rendering che prospettano scenari da far impallidire l’intelligenza artificiale.
E quando non si resiste alla tentazione di postare si finisce per avallare un sit-in di protesta per le condizioni in cui versa il nosocomio cosentino dell’Annunziata e, dopo una settimana, aderire alla proposta di una fantomatica Azienda Sanitaria della Sibaritide-Pollino oppure esultare per finanziamenti ministeriali ottenuti dalla Provincia di Cosenza (grazie all’opposizione costruttiva!) inerenti LAVORI DI RISANAMENTO DEL PIANO VIABILE IN TRATTI SALTUARI previsti per il 2028...( clicca qui) e, sempre dopo una settimana, prospettare lo spacchettamento dell’ente sovracomunale a favore della nuova Provincia della Sibaritide-Pollino!
“I p’ me, tu p’ te” (Emanuele Palumbo/Geolier)

PUBBLICATO 11/09/2024 | © Riproduzione Riservata





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