LIBRI Letto 1945  |    Stampa articolo

Nuovo lavoro editoriale per il sandemetrese Angelo Luzzi

Foto © Acri In Rete
Gennaro De Cicco
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"Ciao papà", è il nuovo libro di ANGELO LUZZI, aliàs GILINI. Angelo, mio amico e quasi coetaneo, è un autodidatta. È stato un brillante calciatore della Sandemtrese cià cià cià che, alla fine degli anni sessanta, nei vari campionati dilettantistici di prima categoria giocava alla pari con le migliori squadre calcistiche della provincia. Il senso della posizione, la velocità e i suoi dribbling erano le sue armi migliori. Nel 1971 si è trasferito da San Demetrio Corone a Torino per seguire l’ondata migratoria dei giovani sandemetresi, coraggiosi e di belle speranze. Dopo un lungo periodo alla FIAT e una buona esperienza come imprenditore, attualmente, si gode la sua età pensionabile in una ridente località ai piedi delle Alpi: Ceres. Non nuovo ad esperienze editoriali, questo ultimo lavoro arriva dopo i seguenti altri libri: Io c’ero, legatoria Monti, Grugliasco (TO), 2018; Il soldato Palmerino, 2020; La valigia dei ricordi, 2021, Kreo grafica - Lanzo T.se (TO). Con "Ciao Papà", volume unico, Kreo ... 2023, "l’autore nella sua semplicità, narra l’ultimo incontro con il padre a trent’anni dalla sua scomparsa. Sarà un faccia a faccia alla ricerca del dialogo mancato. Nonostante fosse appagato dalla sua presenza, in realtà ancora oggi sente questo vuoto. L’occasione per potersi chiarire, pur se inconsciamente, pare sia quello giusto. Quando anche il suo tempo finirà, sarà solo nel grande prato verde che potranno riunirsi per l’eternità, ma soltanto dopo aver superato l’ultima selezione, la più difficile, la più severa di tutte". Il racconto di Angelo Luzzi si sviluppa all’interno di un dialogo immaginario fra lui e suo padre. Quasi una intervista impossibile che ripercorre gli avvenimenti familiari, le scene di vita quotidiana, i conflitti bellici, le emigrazioni, le pratiche diffuse all’interno della comunità. E tante altre situazioni. Un viaggio, insomma, nel mondo delle illusioni, con l’artificiosa consapevolezza di continuare a relazionarsi con che non c’è più. Una metodologia attiva (storytelling), molto diffusa tra le persone di diverse fascia di età e di ogni orientamento religioso, che promuove conoscenze mediante la costruzione / invenzioni di tipologie pretestuose per il racconto di storie vissute. Disegno in copertina: Barbara Macaluso. Gennaro De Cicco

PUBBLICATO 23/06/2023 | © Riproduzione Riservata





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