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Disservizi al Cup. Sui social rabbia e indignazione

Foto © Acri In Rete
Redazione
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Crediamo che non siano sfuggiti agli amministratori le numerose rimostranze dei cittadini riguardo la situazione in essere al Cup di Acri centro.
Ognuno ha raccontato la propria esperienza (negativa).
Tantissimi i post sulla nostra pagina facebook.
Lunghe file e attese infinite, spesso sotto il sole o la pioggia quando il locale è saturo.
Gli ultimi disagi (che solo il sindaco, gli assessori e gli ultrà di questa amministrazione non vedono) si sono verificati venerdì scorso.
Alle 9,00 era già impossibile ritirare i numeri elimina code.

Per prenotare una visita specialistica (spesso da fare anche fuori Acri) o pagare il ticket, è necessario recarsi al Cup più di una volta.
Sindaco e Asp, vi sembra un a cosa normale? Una vicenda che si trascina da tempo.
Poiché noi siamo di parte, quella dei cittadini però, venerdì corso abbiamo fatto notare il disagio invitando gli organi competenti a trovare soluzioni.
Abbiamo sollecitato (non accusato) il primo cittadino Capalbo che, lo ricordiamo, è il maggiore responsabile sanitario e della sicurezza sul territorio, a indossare la fascia e a farsi promotore, presso l’Asp di Cosenza, di questo inaccettabile e grave disservizio.
Di contro il sindaco risponde che la competenza non è sua.
Ancora una volta Capalbo si contraddice e fa lo scaltro: quando si raggiungono risultati positivi (pochi per la verità), si prende i meriti in occasione di criticità e problematiche si tira indietro e attribuisce le colpe ad altri.
Che simpaticone
!
Chi avremmo dovuto sollecitare?
L’usciere del Comune?
Ai cittadini, anziani, donne, soggetti fragili non interessano quali siano i motivi di tali disservizi (software obsoleti, linea internet lenta, personale insufficiente), gli organi preposti devono garantire un servizio indispensabile per le cure mediche.
Raccontare i fatti, far emergere disservizi, sollecitare gli organi preposti a trovare soluzioni, dare voce ai cittadini, contribuire ad elevare la qualità della vita di tutti noi, significa essere di parte?
Probabilmente sì, vogliamo rappresentare quella parte di comunità a cui vengono sottratti diversi e sacrosanti diritti.
A noi, quelli degli organi competenti, sembrano atteggiamenti irresponsabili e, talvolta, minacciosi.
Acri In Rete ama raccontare i fatti, documentati e riscontrati.
Il sindaco, che fa parte del Partito Democratico, invece di bacchettare i suoi compagni di viaggio, sempre più spesso rei di alzare solo la mano, raccontare frottole e dire sempre sì, apprezzare questa voce libera e incondizionata e ammettere le tante criticità presenti sul territorio, vorrebbe metterci la museruola, preferirebbe un’informazione accomodante, da inchino, che facesse copia incolla, pubblicasse soltanto veline e comunicati stampa e trasmettesse gratuitamente i lavori del consiglio comunale (magari rimarcando solo gli interventi dei consiglieri di maggioranza) in cambio di chissà cosa.
Non solo siamo di parte, quella dei cittadini, ma siamo ancre più credibili e affidabili di quei media che, in modo diretto e indiretto, sono (e saranno) sul libro paga del Comune.
Ricordiamo, infine, che ad oggi sia la Tac che la Risonanza magnetica dell'ospedale sono fruibili solo per gli interni e che al Poliambulatorio ben quattro (4) specialisti non sono stati sostituiti che sempre più spesso il malato è costretto a rivolgersi alle strutture private.
Anche questa è disinformazione?

PUBBLICATO 22/04/2023 | © Riproduzione Riservata





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