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I Gioielli di Pandosia nell'arte orafa di Enzo Mustica

Foto © Acri In Rete
Angelo Vaccaro
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Il Toro retrospiciente della moneta dell’alleanza tra Kroton e Pandosia diventa un gioiello nell’ultima prestigiosa e geniale creazione dell’orafo Enzo Mustica.
Il Maestro ha preso in esame dalla letteratura numismatica l’effigie di una delle monete, dette dell’alleanza, coniate per suggellare un patto tra Kroton e Pandosia.
La moneta presenta in D/ il Tripode e ϘPO (qoppa, rho, omicron), in R/ dentro un rettangolo incuso un toro con testa retrospiciente, sopra il campo ΠΑΝ e sotto ΔΟ, con evidente leggibilità di PANDO.
Sono dei veri e propri documenti storici di elevatissimo interesse che ci rivelano i rapporti politici e militari tra le due città.
Una copia originale si trova all'Ashmolean Museum di Oxford ed ha un diametro di 26 mm e pesa 7,11g.
Lo stile dello statere lo fa datare tra il 500 ed il 480 a.C., ma il dibattito sulla datazione è di fatto aperto.
Secondo l'interpretazione di alcuni studiosi non si tratterebbe di un'alleanza paritetica ma di una subordinazione politica.


Moneta dell’alleanza tra Kroton e Pandosia

Il mistero di Pandosia ha attraversato i secoli e affascina ancora appassionati e studiosi di storia antica.
Numerosi sono i paesi che si identificano nella città perduta, da Castrolibero a Mendicino, a Marano, di recente a Cerenzia.
Tra le città pandosiane, per la posizione geografica, le caratteristiche geomorfologiche e l’attribuzione degli studiosi, spicca in posizione di rilievo Acri, che vanta il sostegno di Vincenzo Padula, di Francois Lenormant e tra gli archeologi più grandi del Novecento, di Amedeo Maiuri, che come da sicure testimonianze di nostri concittadini, visitò la nostra città nei primi anni sessanta, desideroso di scoprire il luogo della città perduta.







Il Toro retrospiciente, immagine cara sia agli italici che agli italioti colonizzatori, era considerato simbolo di potenza naturale, di fertilità e di prosperità, e veniva condiviso sulle monete, che di fatto nel mondo antico e particolarmente nella Magna Grecia delineavano l’identità antropologica, culturale e politica di un popolo e di una comunità.
I gioielli con il Toro creati dall’arte e dalla genialità del maestro Mustica e modellati in argento rievocano questo motivo e lo ripropongono alla contemporaneità, come elemento fortemente augurale per chi li indossa e decisamente identitario, teso a tenere viva la nostra idea e la nostra convinzione di essere stati pandosiani.
In attesa che si disveli il mistero millenario di Pandosia, riviviamo intanto nell’emozione e nella fine eleganza di un gioiello la germinazione di semi cosi antichi e identitari come le monete, messaggi di bellezza coniati da popoli di civiltà e culture mai sopite.

PUBBLICATO 01/04/2023 | © Riproduzione Riservata





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