Auser Acri: 8 Marzo, insieme per i diritti, insieme contro ogni discriminazione
Auser Acri
Per l’occasione dell’8 Marzo, Giornata internazionale dei diritti delle Donne, le socie Auser Acri hanno condiviso e ricordato l’importante data con riflessioni e attività creative di laboratorio realizzando dipinti floreali a sostegno di milioni di donne che combattono per i diritti negati.
L’8 marzo è, da oltre un secolo, una data importante durante la quale si celebrano le conquiste politiche, sociali, economiche delle donne. E’ una ricorrenza che commemora gli eventi tragici del passato come quella delle operaie dell’industria tessile Cotton di New York del 1908 rimaste uccise da un incendio, ma è soprattutto una giornata di riflessione sulle battaglie di molte donne nel mondo che lottano coraggiosamente e persino con la propria vita per rivendicare i diritti negati quotidianamente. Nel nostro paese i fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono, in realtà, più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto, sostanzialmente concretizzato il 2 giugno del 1946, la legalizzazione del divorzio e dell’aborto fortemente rivendicato dal movimento femminista durante la manifestazione della festa della donna dell’8 marzo del 1972. Il percorso delle donne verso la parità di genere è andato avanti, la condizione delle donna è cambiata rispetto al passato e i progressi raggiunti per la parità di genere sono tanti nei settori della politica, dell’economia, dell’istruzione e della salute. Per molte altre donne del mondo, dove non esiste il concetto di parità, la situazione attuale è difficile, il movimento generale per promuovere l’emancipazione è in atto, ma la condizione della donna è ancora molto problematica. I diritti negati alle donne sono numerosissimi: dal diritto all’istruzione, al diritto di scegliere l’uomo con cui costruire una famiglia (pensiamo al fenomeno dei matrimoni combinati o delle spose bambina), il diritto a disporre della propria sessualità e, in alcuni casi, lo stesso diritto alla vita. Nei Paesi più poveri del mondo, le donne non possono lavorare, possedere la terra, avere denaro, dire la loro opinione; non hanno alcun potere decisionale all'interno del nucleo familiare e non sono rappresentate a livello istituzionale. Le discriminazioni nei confronti delle donne sono diffuse e, in vari casi, normate dalla stessa legislazione vigente. Attualmente, in molti paesi del mondo, le donne stanno cercando di superare i limiti politici e sociali con un’ondata di proteste senza precedenti, alle quali si risponde con intimidazioni, violenza, arresti arbitrari, sparizioni forzate e torture fisiche e psicologiche. In Iran continua la protesta iniziata nel settembre 2022 dopo la morte di Mahsa Amini, deceduta a Teheran, dopo essere stata arrestata dalla polizia perché non portava il velo in modo corretto. In memoria di Mahsa Amini, le donne iraniane hanno iniziato a protestare tagliandosi i capelli. L’aspetto più inedito di queste proteste è senza dubbio la leadership femminile e lo slogan che le accompagna. Donna, Vita, Libertà è di fatto una dichiarazione di aperta opposizione a un regime che ha fatto della discriminazione di genere e della repressione delle libertà fondamentali i suoi capisaldi. La protesta non riguarda solo il velo corto, ma l’hijab obbligatorio, rimosso dal capo e dato alle fiamme come forma di dissenso, è il simbolo della sottomissione della donna; è strumento di potere e controllo sulle donne e sui loro corpi. È il gesto potente di donne anziane, che per la prima volta tolgono il velo e a capo scoperto rivendicano con forza il dissenso verso un regime che fa mattanza di giovani vite, a darci il tratto inedito e dirompente di questa enorme protesta di massa: il superamento delle diverse estrazioni sociali, culturali e di classe. Donne velate marciano insieme a donne che rimuovono il copricapo, lo danno alle fiamme e si tagliano i capelli. Sono i nomi di giovani donne ad essere urlati nelle piazze e uomini e studenti marciano a fianco delle donne. La via da percorrere è ancora molto lunga ed articolata. Per superare i limiti culturali servono interventi normativi, ma è soprattutto necessaria una mobilitazione delle coscienze e un’opera di sensibilizzazione ad ampio spettro. L’Auser Acri sostiene le battaglie delle donne iraniane e il processo verso il cambiamento in un clima di grande condivisione dove le donne dipingono mimose dedicate a tutte queste donne che rappresentano la capacità di “fiorire” in condizioni difficili di repressione per esprimere autonomia e libertà. All’interno dell’Auser ogni persona è protagonista. L’Auser propone attività e laboratori creativi, promuove l’apprendimento continuo, contrasta ogni forma di discriminazione e di solitudine, condivide “tempo” e “saperi” e valorizza ogni persona che diventa protagonista attiva di condivisione delle conoscenze nella relazione con gli altri. Il programma dell’Associazione prevede: iniziative culturali, convegni, uscite sul territorio, itinerari turistici, interventi adeguati ai bisogni delle persone e del territorio. L’Auser Acri estende l’invito a tutti nel rispetto del principio inclusivo e accogliente all’insegna della valorizzazione delle persone di diversa età, bambini, giovani e adulti. La partecipazione è aperta a tutti. Buona festa della Donna! |
PUBBLICATO 07/03/2023 | © Riproduzione Riservata
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