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Salviamo la Terra

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Le disastrose conseguenze climatiche sono percepibili anche da occhi miopi, le orecchie captano il rauco grido della Terra: “Sono malata, le forze vanno via, medicate le mie ferite, lenite il mio dolore”.
La Terra è spinta a diventare deserto dalle nostre comodità. Gran parte dei miliardi che siamo corre e assedia il magazzino non ancora vuoto e si ferma al ruscello che penosamente scorre. Lo spettacolo di arrivi malconci è di ogni giorno.
Occorre coltivare e piantare, le risorse della terra rasentano l’esaurimento, sono in discesa. molti terreni, un tempo produttivi, fanno parte del deserto che avanza oltre 50 km ogni anno.
L’acqua scarseggia, in pieno inverno bisogna annaffiare e i laghi non sono pieni. Il bel mantello verde con margherite, calendule e violette si assottiglia. L’abbondante pioggia del passato ha smarrito la regolarità, la neve è poca e si ferma alle alture, teme di finire in reparto memorie. Andiamo male, siamo cullati dall’indifferenza.
Il ventilato programma di miglioramento globale è vecchio, ha perduto i denti. I grandi della terra ripetono “ci vuole tempo”, ma il tempo non ha tempo per fermarsi.
Coltivare non significa piantare scarola, cavoli e piselli. Significa custodire, abbellire e tenere pulito: prodotti chimici, pesticidi e l’invadente plastica favoriscono deleteri microbi sempre più resistenti: le rondini non tornano più, la sporcizia e il degrado non segnalano miglioramento. Ogni anno i fuochi di Luglio, Agosto e Settembre fanno scempio del patrimonio boschivo, i migliori alberi sono da tagliare e vendere. Non riflettono che gli alberi sono l’officina che produce il necessario ossigeno e purificano l’aria che respiriamo.
L’ignoranza civica aumenta i mali. Non tutti sanno che bell’albero necessita di 300 litri dei acqua che non usa solo per se, la ridispensa alla terra, Ogni albero è una botte d’acqua che bonifica la terra. L’albero impedisce le erosioni nei terreni coltivabili.
A Te, custode distruttivo, fornisce l’imballaggio per il trasferimento, se non smetti di bruciare, ti spetterà un lenzuolo di plastica.
Conosco una zona dove ragazze e ragazzi del Liceo hanno piantato 15.ooo alberi, in quest’anno prevedono 30.000. Tu, bel cantante, e tu bella sirena, non pianterete niente, piegatevi a raccogliere la plastica che avete usato.
Rispettiamo l’ambiente e la Terra respirerà futuro. Tutti sono pronti a gridare “così non va”, si spera un futuro prossimo migliore, ma le mani per realizzarlo sono le nostre, la mente per migliorare è la nostra,, il cuore per abbellire è il nostro.
Mani, mente e cuore sono in Te, non tenerli adagiate nel nido delle comodità, metti in uso, anche dal tuo balcone godrai veduta migliore.

PUBBLICATO 23/01/2023 | © Riproduzione Riservata





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