RECENSIONE Letto 1723  |    Stampa articolo

Cristalli di neve, l'ultimo libro di Pasquale Montalto

Foto © Acri In Rete
Rita Coschignano
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Dalla lettura delle poesie dell’ultimo libro di Pasquale MontaltoCristalli di neve” Il senso dell’altrove, si avverte sin dai primi versi come queste liriche racchiudano il senso dell’esistenza, l’importanza della libertà personale sempre rispettosa di quella altrui,il senso profondo dell’amore spirituale e di quello carnale, l’amore incondizionato per la natura, per gli affetti più cari, per tutti gli esseri umani.
Nelle varie sezioni in cui è diviso il libro, leit motiv che pervade tutte le liriche è la natura, posta talvolta in uno spazio indefinito e altre in uno spazio naturale nelle più svariate forme e dimensioni, una natura che consente al poeta di riprodursi nei suoi versi immortali.
Pasquale Montalto ci introduce, quasi prendendoci per mano, nel suo mondo interiore, ricco di sentimenti vibranti e gonfio di richiami e risonanze.
Con delicatezza ci porta ad esplorare i meandri della sua anima, facendoci percepire lo sviluppo delle situazioni, la concretezza di ideali vissuti con magnanimità ed entuasiasmo,le esperienze di una vita improntata su alti valori e mirata alla tensione di vivere, un vivere intensamente, e, per trasmettere messaggi universali e comuni a tutti gli uomini.
In questa raccolta di liriche i sentimenti si susseguono in maniera spontanea e immediata, si percepisce una forza interiore che caratterizza il modo di pensare, di cogliere le infinite percezioni caratterizzate da una sottile nostalgia per un passato lontano e molto caro, da un turbinio di sensazioni piacevoli dettate dal bisogno affettivo di sentire vicine le persone care.
A volte la lettura nelle poesie che toccano problematiche sociali diviene molto riflessiva (Guerra… Atterrito, incredulo è il cuore dell’uomo.al sibilo minaccioso della guerra che azzera ogni conquista spaziale).
La schiettezza e il trasmettere di getto le proprie sensazioni impulsive o meditate sottolineano una istintività e una genunità caratterizzanti la sua vena poetica (Quest’amore… fiamma rovente è l’occhio ammiccante,arsa rimane la bocca, quest’amore non trova rifugio, inappagato quest’amore elemosina carezze...).
La scrittura semplice, i pensieri chiari ed espressi senza contorcimenti letterari rendono lettura piacevole, scorrevole, amabilissima.
Sono pensieri sciolti, riflessioni appassionate, appunti in libertà, post it sentimentali, flash emozionali che non possono non essere condivisi in quanto, prima o poi, uomini e donne, tutti li hanno provati.
Proprio in questa semplicità si manifesta l’universalità del linguaggio punto di forza di tutte le liriche raccolte nel libro.
Le liriche di Pasquale Montalto sono un balsamo per il corpo e per la mente, una mano delicata che ti accarezza il viso:
E’ la mano che accarezza il viso
Mani sfuggevoli,
che si cercano
e poi si incontrano;
chi può dire dove arriveranno,
il cuore batte forte,
del tuo cercano il coraggio,
mani si posano sul viso;
appassionato e mordace, è l’abbraccio,
leggero, volo di rondine a primavera,
mandorlo che fiorisce
e non teme gelate;
mani che parlano in silenzio,
avanzano nel buio,
volatili notturni,
senza inciampo
t’affidi e hai fiducia;
mani che guidano,
che parlano,cantano,
e tu ne ascolti la danza
la verità d’ogni intreccio;
erba soffice nel prato,
mute le parole,
corrono le mani
ad occhi chiusi,
volo su terreno accidentato;
la mano ti sorregge;
più non c’è paura
di perdersi nel vento,
ora guidano le mani,
nasce un sogno nuovo:
è la mano che accarezza il viso.

PUBBLICATO 21/01/2023 | © Riproduzione Riservata





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