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Capodanno 2023

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Gli Atzechi del Messico avevano 3 giorni di festa molto licenziosa per ringraziare la divinità che concede nuovo tempo.
Noi celebriamo meglio la nostra festa, il Signore non delude, farà la sua parte.
La nostra parte: aprire i i ponti e camminare verso la pace, tenendo sempre presenti i Tre desideri di Gesù:
a) Non entrare da me se prima non ti sei fermato da tuo fratello.
b) Entrando non tirare fuori la lista dei tuoi bisogni, li conosce già.
c) Ascolta e parla, Gesù ama ascoltare il battito del tuo cuore.

Signore, Tu sei Dio del viventi, di quelli che sanno risorgere dalla tomba del Tempo. Per questo nuovo tempo sei l’unica speranza inossidabile, sei novità che non invecchia, donaci la gioia del nuovo: un Anno Buono ricco di sole, di luna, di pioggia, di stelle, di fiori e tanta frutta, che il pane sia sulla mensa di tutti, e tutti ricchi di simpatia, fantasia amore. Primavera svegli la Terra, Estate la riscaldi per fruttificare. Autunno la disponga al riposo. Inverno disponga i semi a germogliare. E’ celebrazione della vita che mai si stanca, mai si consuma, sempre si ripete e mai invecchia. Bisogna leggere e rileggere questa bella realtà.
Esplode spontanea una preghiera accompagnata da un augurio: “Signore, che questo nuovo anno sia ricco di tutti i tuoi beni. E nei 365 giorni che seguono resta sempre con noi, saranno 365 giorni di gioia, quella che dilata il cuore e rende fratelli.
Quando il cuore di mamma batte, la famiglia è sacra.

Dopo la “guerra dei 6 giorni”, quando Israele ha demolito l’orgoglio arabo, si gridò: “Moshè Daian ha insegnato agli arabi il timore di Dio. Anche oggi, il nuovo anno apre col mantello rattoppato, il virus 19 ha rivelato che siamo deboli e fragili, la buona salute è racchiusa in medicinali scaduti. Quelli che non piangono sono gli squali e gli avvoltoi della speculazione. Senza pretesa di esagerare l’anno apre pregno di preoccupazioni. Si sente ripetere “Confidate e fate Attenzione. Se confidiamo nell’uomo bisogna aggiungere delusione.
In chi confidare? Per il necessario confidiamo in Dio – per il superfluo confidiamo nel governo – per lo spreco confidiamo in noi stessi. In senso biblico il superfluo non ti appartiene, lo spreco appartiene ai poveri.
Ripartiamo dal necessario dal necessario: è Dio che custodisce, provvede, concede la pace. Poveri poveri non siamo noi, sono la maggioranza e preme alle porte. Noi siamo fortunati e in giusto peso. Quelli in soprappeso spesso sono poveri e sfortunati. I bambini poveri sono scheletrici e muoiono accanto alla madre che non ha niente da dare, Vi sia risparmiata tale visione. Il muro più pericoloso è religioso, accanto vi proliferano delitti.
Maria, il tuo bambino è sano, bello e in buona salute, fa che tutti i bambini che in quest’anno si affacciano alla vita, siano come il tuo.
Auguri a tutti e buon anno!

PUBBLICATO 31/12/2022 | © Riproduzione Riservata





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