Ridimensionamento ospedale e affitti passivi
Redazione
Basta fare una facile e veloce ricerca sul nostro sito per verificare che Acrinrete si è occupata spesso dei cosiddetti affitti passivi dell’Asp.
Oltre a pubblicare comunicati stampa e ordinanze ci piace anche fare inchieste e sollevare questioni altrimenti sconosciute. Di seguito cercheremo di spiegare come il paventato ridimensionamento dell’ospedale Beato Angelo e le intenzioni dell’Asp di eliminare o quanto meno ridurre gli affitti passivi vadano a braccetto. Solo per Acri l’Asp paga di affitti oltre 60mila euro all’anno. Vi sono immobili presi in affitto dalla fine degli anni ’80 altri dagli inizi del 2000 altri ancora, quelli più recenti, circa dieci anni fa. Un interessante introito per i proprietari. Vediamo in dettaglio gli importi: per gli immobili siti in via Gemelli che ospitano diversi uffici (medicina legale, vaccinazione, neuropsichiatria, consultorio, igiene, veterinario), l’Asp paga 21mila euro all’anno, per i locali siti in via Giannice che ospitano l’ufficio protesi 7mila euro, per un altro immobile sito sempre in via Gemelli 5400,00 euro, per i locali di via Zanotti Bianco che ospitano il Cup 21mila euro ed infine per i garage di via Ippocrate che serve per deposito farmaci 9mila euro. In tutto oltre 60mila euro. Una cifra esosa che l’Asp vorrebbe non più spendere ed ecco perché starebbe pensando di trasferire alcuni uffici all’interno del vecchio plesso del Beato Angelo quello per intenderci in cui sono allocati il reparto di medicina, il laboratorio analisi e la direzione sanitaria. Nulla da dire sulle intenzioni dell’Asp che, finalmente, (in tutta la provincia) ha deciso di ridurre o eliminare i tanti affitti puntando su strutture di proprietà. Di contro vi è il rischio che il Beato Angelo non sarà, quindi, potenziato. Se il vecchio padiglione dovesse ospitare alcuni suddetti uffici non ci sarebbe più la possibilità di attivare nuovi reparti e/o ambulatori visto che il nuovo è già pieno con chirurgia, sala operatoria e vari ambulatori. Degli affitti passivi in passato se ne sono occupati sia Carlo Guccione che Graziano Di Natale. Nessun esponente politico locale, anche chi ha occupato o occupa ruoli istituzionali importanti a livello provinciale e regionale, ha ritenuto opportuno affrontare l’argomento. Neanche il sindaco Capalbo che aveva inserito la questione nel suo programma elettorale. Insomma per il Beato Angelo non ci sarebbero prospettive di nuovi servizi, così come spesso annunciato dagli amministratori, bensì tagli e soppressioni. Ricordiamo che ad oggi non è più attivo l’ambulatorio oncologico, che non esiste un primario radiologo, che tac e risonanza funzionano a singhiozzo, che il reparto di medicina è un’unità semplice, che gli interventi programmati spesso vengono posticipati e che il pronto soccorso soffre per mancanza di personale. Su questa questione ci sarà, probabilmente dopo le feste un consiglio comunale ad hoc a cui saranno invitati anche il presidente Occhiuto e i vertici dell’Asp. Ci auguriamo che non sia l’ennesima passerella con i soliti sorrisi, pacche sulla spalla, strette di mano e selfie perché negli ultimi anni ne abbiamo viste tante senza che abbiano sortito effetti positivi. L’ultima, in ordine di tempo, quella con il commissario Mauro e il delegato regionale alla sanità Pacenza. In quella occasione, agosto 2017, entrambi promisero che il Beato Angelo non sarebbe stato toccato dai tagli e che sarebbe stato potenziato con risorse umane e servizi. Dopo cinque anni nulla è cambiato. Per dovere di cronaca scriviamo, infine, che ieri mattina sindaco, giunta, consiglio e comitati di Serra San Bruno si sono recati alla sede della regione per chiedere più attenzione per il locale ospedale. |
PUBBLICATO 17/12/2022 | © Riproduzione Riservata
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