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Un'altra grana per l'Amministrazione Comunale: l'emergenza democratica

Foto © Acri In Rete
Nicola Feraudo
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La campagna elettorale è ormai passata e le urne ci hanno consegnato un risultato che ha premiato, seppur con un margine minimo, il Sindaco uscente.
Non è, tuttavia, opportuno parlare di continuità vista la composizione della nuova Giunta, riconfermata solo in parte: se si fosse voluto proseguire sulla strada della continuità, appunto, il Sindaco non avrebbe esitato a riproporre tutti gli assessori uscenti.
È evidente, allora, che il primo cittadino stesso abbia espresso una valutazione critica sull’azione amministrativa della passata consiliatura, bocciando taluni componenti della sua stessa giunta, seppure rieletti.
Il cambio di amministratori deve, però, coincidere con un cambio di rotta immediato nell’azione amministrativa.
Randagismo, inefficienza idrica ed incendi sono problemi attuali ed urgenti sui quali i cittadini attendono risposte, soprattutto alla luce del fatto che non si tratta più ormai di situazioni “nuove”, bensì di emergenze continue (il randagismo) o periodiche (acqua ed incendi) che si ripetono di anno in anno.
Tra le emergenze da risolvere non vi sono, però, solo quelle appena evidenziate, ma sussiste anche, ed ancora oggi, nella nostra città un’emergenza molto più grave, quella democratica: chi non si allinea al pensiero unico è spesso vittima di attacchi vili e personali.
Ne era stata un esempio già la campagna elettorale, in cui i toni, gli argomenti e, perché no, gli attacchi da parte della coalizione guidata dal candidato sindaco Natale Zanfini non hanno mai oltrepassato quel limite politico entro il quale è legittimo confrontarsi.
Dall’altra parte, invece, le accuse e gli insulti, spesso a carattere personale (e non è questo il momento di richiamarli tutti), non sono mai mancati.
Pensavamo fossero finalmente finiti, soprattutto dopo l’intervento del Sindaco, il quale, durante il primo Consiglio Comunale, nel far riferimento ad una fantomatica campagna elettorale aggressiva dal punto di vista dei toni (che, come già detto, sono stati alzati solo da lui e dalla sua coalizione) e volendo apparire vittima pur essendo stato carnefice, ha invocato la collaborazione delle opposizioni.
Tuttavia, nemmeno il tempo di valutarla questa apertura che l’intera città ha assistito ad un nuovo gesto di bassezza politica, con ulteriori insulti nei confronti di chi, legittimamente, non condivide, contrastandola, l’azione politica di questa amministrazione.
I cartelloni sfottò appesi all’esterno di una attività commerciale nel pieno centro, pubblicati finanche sulle pagine social delle testate giornalistiche locali, rappresentano l’ennesimo brutto episodio sia per la nostra città che per la democrazia, appunto (e da qui l’emergenza democratica!), ma ancora peggio è il fatto che NESSUNO tra i componenti dell’attuale maggioranza abbia preso le distanze da questo vile gesto.
È, così, concreto il sospetto che su tale episodio vi sia stata la convergenza dell’intero apparato di governo locale.
Personalmente esprimo la mia solidarietà ai destinatari di tali insulti e nel contempo auspico che il Sindaco, l’Amministrazione, i Consiglieri Comunali di maggioranza e l’intera coalizione che ha sostenuto Pino Capalbo moderi finalmente i toni, soprattuto nei confronti degli avversari politici.
Per fortuna esiste una diversità, oltre che di metodi, anche di pensiero, e questa diversità, che nella dialettica politica è un valore aggiunto, piuttosto che insultata dovrebbe essere “tutelata” e rispettata, al fine di favorire un proficuo confronto nell’interesse della collettività.
Per l’Amministrazione in carica si aggiunge, dunque, un’altra grana: oltre al randagismo, al problema idrico ed agli incendi bisogna risolvere al più presto l’emergenza democratica.

PUBBLICATO 23/07/2022 | © Riproduzione Riservata





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