Stop all'ipocrisia nei confronti delle donne
Gaia Bafaro
"Stop all'ipocrisia nei confronti delle donne", così avrebbero dovuto nominare questa giornata contro la violenza sulle donne. Una miriade di post dedicati all'argomento condivisi dai santi dei social, intanto la situazione va sempre peggio. Le donne vivono vite difficili e non solo in Oriente. La violenza che riguarda il gentil sesso non è soltanto fisica, esistono soprusi di tipo psicologico e morale che spesso sono ben peggiori dei lividi. Si vive prigioniere di un sistema patriarcale e maschilista dove persino le donne stesse sono solite esercitare violenza sulle altre donne a causa di sentimenti mediocri come l' invidia. Essere donna vuol dire fare i conti con padri, fratelli e mariti padroni con il diritto di poter scegliere al posto tuo, dall'abbigliamento agli sbocchi professionali e in casi estremi persino il marito. Essere femmina, termine coniato durante l'Inquisizione e con il significato spregiativo di "priva di fede", vuol dire essere in ogni caso sbagliata sia che tu sia bella, brutta, grassa, magra, intelligente, stupida, ci sarà sempre da ridire o criticare. Basta pensare che per ferire una donna viene utilizzato il termine "puttana" che non ha un Sinonimo maschile.I maschi possono avere più donne, più famiglie e restano sempre persone per bene. Le donne sagge e libere sono pazze o (in tempi antichi) streghe le belle poco di buono, le brutte non meritano considerazione e così via...ma come bisogna essere per poter inserirsi in questo mondo?Anche la strada lavorativa presenta le sue difficoltà. Molte donne devono scendere a compromessi, ripagare i propri datori di lavoro o subirne le continue avance. La maternità è divenuta un ostacolo alla propria realizzazione, si perde il lavoro nel momento in cui si ha più bisogno di stabilità economica e non si sa quando e se si riuscirà a tornare a lavorare. La libertà delle donne occidentali è fittizia e non ci si illuda di essere donne libere solo per il modo di vestire, per la libertà di espressione ed il diritto allo studio. Tutto questo può essere una mezza libertà se si rischia di essere perennemente oggettivate dal sistema o di arrivare ad un punto morto nella propria carriera difficile da oltrepassare a meno che non si provenga da famiglie con un'elevata cultura ed una non indifferente disponibilità economica. La giornata odierna nata nel mondo delle apparenze è pressoché inutile se non si è disposti a rinunciare al possesso ed alle sprezzanti pretese di superiorità di genere. Nel corso dei secoli la donna ha cambiato ruolo: da Dea a donna, da donna a moglie; da moglie a madre; da Musa ad Influencer; da anima ad oggetto. Ed è questa la peggiore delle violenze: aver cercato in ogni modo di dominare quella scintilla divina che accende la vita fino a renderla un'appendice dell'uomo, vittima di violenze di ogni tipo all'interno di quel sistema misero che ci imprigiona tra ideologie, morale e religione.
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PUBBLICATO 25/11/2021 | © Riproduzione Riservata
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