COMUNICATO STAMPA Letto 1972  |    Stampa articolo

Ospedale di Acri, ultimo atto

Foto © Acri In Rete
Comitato Uniti per l’ospedale Sant’Angelo d’Acri
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Perché dobbiamo essere ancora inutilmente commissariati?
Siamo rimasti esterrefatti, sbalorditi, adirati, sdegnati! Il balletto dei commissari ha portato all’emanazione del nuovo Atto Aziendale dell’ASP di Cosenza che vede nuovamente disattesi i bisogni della popolazione acrese.
È possibile che nel nostro territorio i Livelli Essenziali di Assistenza non siano garantiti da nessun Atto Aziendale?
Ci piacerebbe sapere quale volontà politica abbia deciso ancora una volta che l’Ospedale “Beato Angelo” di Acri debba essere ulteriormente depotenziato.
Da tempo è iniziato lo smantellamento del presidio ospedaliero che ha perso la sua autonomia ed è diventato “cavalier servente” dello spoke, prima di Castrovillari e poi di Corigliano-Rossano.
Il nuovo Atto Aziendale, emanato in questi giorni, ricalcando quello precedente (N.B. mai completamente applicato!), sta completando l’opera di demolizione iniziata.
Sono spariti i posti letto di chirurgia, per cui gli acresi ed i loro familiari dovranno andare in altri ospedali per poter fare un intervento chirurgico che prima si faceva ad Acri. Nessun riferimento all’utilizzo futuro delle 2 attrezzate ed efficienti sale operatorie presenti nella struttura (a cosa serviranno?). Non si parla di ginecologia, dimenticando di fatto i diritti delle mamme e delle donne acresi. L’ambulatorio oncologico non esiste più ed è lasciato all’ incognita decisionale dello Spok Paola-Cetraro. Per il laboratorio analisi e per la radiologia continua a non essere previsto il primario. Il reparto Covid non è menzionato, ma nella realtà esiste e necessita di personale.
Ci chiediamo se chi decide sulle questioni sanitarie abbia effettivamente capito che gestire la sanità con i criteri precedenti alla pandemia sia un grosso errore, che tagliare sulla salute si ritorce contro lo Stato in termini di perdite umane ed economiche. È necessario fare un’inversione di tendenza e occorre ripensare alla riorganizzazione della sanità pubblica rivalutando i piccoli ospedali e la medicina territoriale.
Noi non possiamo accettare immobili che Acri perda ancora pezzi del suo ospedale, che la salute dei cittadini acresi venga considerata di così poco valore tanto da non meritare un ospedale generale che serva a garantire i servizi essenziali. Certamente non possiamo stare fermi ed aspettare che altri decidano per noi.
Da qui il nostro invito ai gruppi politici di Acri e all’Amministrazione Comunale di unire le forze. Vogliamo formulare insieme una proposta di rilancio del nostro Ospedale da presentare al Commissario La Regina ad integrazione e modifica dell’Atto Aziendale da lui firmato.
Facciamo squadra. Ognuno faccia la sua parte.
Chiediamo anche a tutti quei politici regionali, che si sono interessati al nostro nosocomio in questi ultimi tempi o che hanno legami elettorali con il territorio acrese, di intervenire presso il Commissario Longo e il presidente f.f. Spirlì perché il nostro Ospedale non muoia, ma possa ritornare ad erogare i servizi di un Ospedale generale.
I cittadini di Acri vogliono fare la loro parte, ma chiedono e pretendono al più presto risposte politiche ed amministrative per il loro diritto alla salute.
Il Comitato invita tutti i cittadini a partecipare attivamente, FIRMANDO la PETIZIONE di richiesta di Ospedale generale disponibile in versione cartacea presso associazioni e attività commerciali e on line al seguente link

- scarica l'atto aziendale

PUBBLICATO 14/04/2021 | © Riproduzione Riservata





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