RELIGIONE Letto 1534  |    Stampa articolo

Chi sono io?

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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La mia storia è cominciata milioni di anni fa ed è molto difficile redigere un documento esatto perché per leggere nella foschia del tempo manca la luce adatta. Comunque si tratta di tempi lontanissimi nel passato.
La mia è una storia lunga, ha conosciuto persino la schiavitù; ma l’inarrestabile cammino ha segnato punti positivi: oggi sono membro ufficiale della famiglia umana, i miei diritti, anche se spesso violati, sono riconosciuti.
Alcuni mi dicono che mio padre era un mollusco, altri mi dicono che sono sbocciato da un vegetale. Quelli che pretendono di avere le idee più chiare affermano che sono cominciato a nascere precisamente 13 miliardi e 800 milioni di anni fa allorché si verificò uno straordinario “big bang”; il botto l’ho ascoltato nel “Museo delle scienze naturali” a Nuova York.
Forse è vero tutto questo, ma mi piace riconoscermi figlio di Colui che “mi ha fatto poco meno degli Angeli e di gloria mi ha coronato” (Salmo 8). A Lui mi presento con piedi sporchi e bisaccia logora e mi accorgo che mi aspettava: con un sorriso mi dice “ogni giorno ti ero vicino e ogni sera ti aspettavo”.
Sono orgoglioso, faccio parte dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, Da “homo australopitecus sono arrivato a homo erectus, sapiens, tecnicus” insomma sono figlio dell’universo.
Ma non è fuori posto uno sguardo più approfondito con note e cifre che persone più competenti hanno scoperto e comunicato.
Al Palazzo dell’ONU il 10 Dicembre 1948 veniva letta ed approvata la “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”.
Tutti i popoli approvarono e quasi tutte le Costituzioni nazionali se la trovarono inserita. Fondamento della giustizia è il riconoscimento della dignità della persona umana; è diritto inalienabile il riconoscimento della dignità e dell’uguaglianza.
L’uguaglianza nel suo cammino storico spesso si è trovata in mefitico pantano. Scoperta l’America, furono scoperti gli Indiani. Furono equiparati alle bestie per meglio depredarli della loro patria. Solo la Chiesa espresse parere contrario: Papa Paolo III nel 1537 emanava un documento ufficiale affermandovi: “indios veri homines sunt”. Subito dopo ebbe inizio la turpe storia degli Africani rapiti, venduti e spediti a coltivare cotone, rivenduti e lasciati in eredità. Unico privilegio: “una torta a chi per primo scopriva il fiore di cotone”.
Nel diritto romano si legge: “servus nullum caput habet” ossia lo schiavo non è soggetto, è oggetto. Nel 1500 un giurista olandese affermava: “servus homo non persona(est)”, cioè lo schiavo è uomo non persona. Più che conturbante la sentenza “Dred Scott” pronunziata dalla Corte Suprema Americana nel 1857: “i neri non sono persone secondo le leggi civili”.
La cultura odierna rifiuta e rigetta tutto questo. Essa ritiene “uguale dignità in ogni essere umano”. Significa uguale dignità tra presidente e barbone, perché “l’individuo vivente appartenente alla specie umana, è uomo”.
L’uomo è immerso in un mistero da poco scoperto. Talete di Mileto nel 600 a.C. credeva che la terra fosse un disco poggiato sul mare e la volta celeste fosse un’immensa tazza chiusa sul disco.
Claudio Tolomeo: la terra ferma è al centro del cielo e il sistema solare vi gira attorno.
Copernico e Galileo puntualizzarono la diversità dei moti attorno al sole. I grandi mezzi telescopici hanno permesso di scoprire l’incredibile complessità e dimensioni immense dell’universo con confini giammai raggiungibili.
Semplicemente per spolverare la memoria: la terra ha circonferenza di 40.000 km; la luce corre a 300.000 km al secondo, cioè mentre dici “uno” la luce ha fatto 7 volte il giro dell’Equatore.
Uno sguardo all’anno luce, unità di misura in astronomia: Il giorno è composto di 31.536,000 secondi, un anno corrisponde a 76 miliardi di km. La mente si smarrisce.
Lo straordinario “big bang” sarebbe avvenuto 13 miliardi e 8oo milioni di anni fa. Lo stupore cresce se si passa dal grande al piccolo: un atomo di carbonio misura 10 miliardesimi del metro, è piccolo eppure contiene altro, molto altro.
Nell’immensità dello spazio e del tempo l’uomo chiede alla sua mente l’informazione di base: “chi sono”?
Ipotesi declamate: provengo da materia inanimata, dai vegetali, dai batteri, dai molluschi, da qualche mammifero. Una cosa è certa, la materia dell’uomo si organizza e genera il pensiero, dal pensiero sbocciano libertà e amore.
La cosa meravigliosa: tutto l’universo è orientato all’uomo. L’uomo è orientato al Creatore, da Lui inizia il cammino, da Lui la fermata definitiva.
Nell’uomo esiste un disegno che tende ad un fine, tempo e spazio sono in funzione di questo fine.
Grande tempo e grande spazio circondano il figlio dell’immenso. Alcuni dettagli: si parte dalla cellula iniziale per arrivare ai centomila miliardi di cellule che compongono un normale corpo adulto. Praticamente quella cellula iniziale si è moltiplicata con incredibile velocità e si è concretizzata in uno di noi: sono soggetto ed oggetto di vita. E’ stata la dignità della vita a liberare gli schiavi e fermare la tratta.
Sono figlio dell’universo e tutto è orientato a me, io sono figlio di Dio e a Lui sono orientato. “Guardo sempre il suo cielo, opera delle sue dita, la luna e le stelle che ha fissato, tutto ha posto ai miei piedi” (Salmo 8). Sono figlio dell’Universo e della Luce, dovrei camminare per strada illuminata, a volte mi rifugio nell’ombra, ma… quando apro bene gli occhi, corro alla luce e mi fermo davanti ai fiori, cammino con l’aiuto del bastone ed è integra la capacità di stupirmi: il cielo stellato, la luna piena alle cinque del mattino purificano pensieri e desideri: “Signore, sono belle le tue opere” e io, “il vivente (che) Ti rende gloria” .
Un doveroso grazie, Signore, non sono un legume, sono divina scintilla scoccata nel tuo laboratorio, sono “persona” consapevole dei tuoi grandi doni: Intelligenza per conoscerti, Volontà per cercarti, Memoria per non dimenticarti, Coscienza per non accumulare errori, Amore per sentirti vicino.
Chiudo con la riflessione di Zavattini: “Le disgrazie del nostro secolo derivano dal fatto che siamo riusciti a dividere l’atomo e non riusciamo a vivere uniti”.

PUBBLICATO 13/04/2021 | © Riproduzione Riservata





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