COMUNICATO STAMPA Letto 3274  |    Stampa articolo

Ospedale. Il sindaco vuole negare l’evidenza ma non puo’ riuscirci

Foto © Acri In Rete
Pietro Molinaro
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Ho inviato una lettera al sindaco di Acri, Pino Capalbo, in replica ad un comunicato stampa dell’Amministrazione comunale di Acri che rispondeva ad una mia comunicazione del 15 gennaio 2021, relativa all’Ospedale Sant’Angelo
Segue il testo della comunicazione.
Egr. Sig. Sindaco,
da un comunicato stampa, pubblicato su alcuni giornali online, ho appreso la risposta dell’Amministrazione comunale di Acri, alla mia lettera che le ho indirizzato il 15 febbraio scorso, inviandola a mezzo pec, dalla mia email istituzionale alla pec del Comune di Acri ed all’Asp di Cosenza. 
Poiché ritengo che la forma, in casi come questo, sia sostanza, rilevo innanzitutto il suo sgarbo commesso nel non avere  inviato una formale risposta al sottoscritto. Si tratta di rapporti pubblici istituzionali tra un consigliere regionale che ha scritto una lettera, con pec, al Sindaco di Acri, e l’ha resa pubblica. La risposta non può che avvenire con lo stesso mezzo e solo dopo, dandone informazione alla stampa. Fino ad ora non ho ricevuto alcuna risposta sulle mia email.
Quanto ai contenuti del comunicato stampa rilevo innanzitutto la  fondamentale contraddizione che vi è contenuta, e questa conferma l’errore in cui è incorsa l’Amministrazione comunale.
Nel comunicato si afferma che a causa del nuovo reparto Covid non sarebbero state interrotte le attività di chirurgia, ma poi si afferma, anche, che al terzo piano dell’ospedale vecchio sono in corso i lavori per il nuovo reparto chirurgia. Egr. Sindaco, non può essere vera una cosa ed il suo contrario! 
Se fosse vero che il nuovo reparto Covid non impedisce le prestazioni di chirurgia, non sarebbe necessario allestire il nuovo reparto. E d’altra parte, se si allestisce il nuovo reparto è proprio perché oggi non c’è un reparto chirurgia che possa erogare le necessarie prestazioni ai cittadini. Quale migliore ammissione di responsabilità ci può essere! E poi, quando sarà pronto questo nuovo reparto annunciato dal 7 gennaio scorso? Con quali medici dovrà funzionare?
Spendere altre parole su questo punto, credo che sarebbe superfluo. Il resto del comunicato stampa è solo un vano tentativo di alzare cortine fumogene per mascherare, invano, la verità che ho richiamato. 
Venendo al tema che le ho posto, le chiarisco che, a mio avviso, il problema principale del presidio ospedaliero di Acri, era ed è, la carenza di personale medico. Ma nonostante le carenze esistenti, fino a prima dell’allestimento del reparto Covid, l’ospedale di Acri erogava prestazioni chirurgiche ai cittadini, mentre oggi, quelle prestazioni non vengono erogate.  
E la carenza di personale non penso che si possa risolvere aprendo nuovi reparti, proprio dove gli altri funzionano, anzi la si rende più grave.
E la si è resa più grave perché al nuovo reparto Covid, sono stati destinati proprio gli stessi medici che prima operavano negli altri reparti. 
Le rivendicazioni nei confronti dell’ASP andrebbero fatte in modo appropriato. Se servono medici, all’ASP vanno chiesti i medici. 
Lei, egregio sindaco si è invece prodigato per far arrivare il reparto Covid ad Acri, avendo la piena consapevolezza che non sarebbe arrivato un solo medico in più. Perché questo è stato l’impegno della Commissaria Bettelini. E questo è avvenuto. 
Poi c’è la questione della localizzazione del reparto che, sempre a mio avviso ha ulteriormente reso negativa la scelta fatta.
Questa è la mia opinione, confermata dai fatti che ho richiamato. Poi, lei può rimanere della sua opinione, io della mia. Resta il fatto che, per esempio, oggi un cittadino acrese che avesse bisogno di un intervento di cataratta non potrebbe riceverlo presso l’Ospedale Sant’Angelo. Senza il reparto Covid, avrebbe potuto ottenerlo. Questa è la verità che conta.
Un’ultima considerazione. Non è nel mio stile accettare le provocazioni per cui ometto qualsiasi commento sulle offese che mi sono state rivolte nel comunicato stampa. 
Intendo il mio impegno politico come servizio ai cittadini. E servire i cittadini significa rifuggire dalle polemiche arroganti e volgari.  Il senso delle mie attività e dei miei interventi non è fare polemiche, ma aiutare i cittadini ad ottenere le risposta che la politica deve dare. E per questo ho segnalato le scelte che ho ritenuto errate, sia a lei che al Commissario dell’ASP di Cosenza.
Le mie segnalazioni e le mie critiche, chiare e nette, sono formulate con spirito costruttivo. 
La invito a fare altrettanto, per il bene dei cittadini e dell’istituzione che rappresenta.

PUBBLICATO 18/02/2021 | © Riproduzione Riservata





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