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I giorni della Merla tra leggende e tradizioni

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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Gli ultimi tre giorni di gennaio sono molto importanti nella tradizione contadina poiché, dal tempo che ci sarà durante queste giornate, si potrà ottenere un pronostico di una imminente o ritardataria primavera.
Il 28, il 29 e il 30 di gennaio sono noti come “giorni della merla” e diverse sono le leggende riguardanti questo nome in base alle varie zone d’Italia.
Una versione molto nota nella tradizione popolare racconta come una merla bianca, durante il freddo insopportabile degli ultimi giorni di gennaio , si rifugiò in un comignolo e ne uscì il 1 febbraio con il piumaggio scuro.
Da quel momento, generò solo uccellini color del fumo. Un’altra versione del mito vuole che la merla fosse perseguitata da gennaio e dal suo gelo, un anno però l’uccello mise da parte delle provviste e si rintanò in un comignolo. Gennaio che originariamente secondo il calendario latino aveva solo 28 giorni , ne chiese in prestito tre a Febbraio per continuare a perseguitarla. Inoltre, vi è una storia riguardante un cannone chiamato Merla che, proprio durante questo periodo,fu trasportato da un a parte all’altra del Po grazie al freddo che ne ghiacciò le acque. Esiste anche una variante che vede protagonista una nobildonna detta “De Merli” che poté attraversare il fiume ghiacciato per raggiungere il suo consorte.
Sebastiano Pauli pubblica nel 1740 due ipotesi di spiegazione del significato della locuzione “giorni della merla: «"I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi.
L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sopra il fiume gelato
. ».
Una leggenda meno conosciuta racconta la storia di due sposi sfortunati che, essendo ospiti da alcuni amici, per tornare a casa dovevano valicare il Po.
Quando si ghiacciarono le acque del fiume durante gli ultimi giorni del mese vollero attraversarlo.
La moglie di nome Merla vi riuscì, il marito sprofondò a causa della sua corporatura più robusta. Si dice che il pianto inconsolabile della fanciulla sia ancora udibile tra i sibili del vento di queste notti, vi è persino un canto popolare a loro dedicato che intona: “E di sera e di mattina la sua merla poverina piange il merlo e piangerà.”
Anche Dante citò queste giornate della Divina Commedia, esattamente nel Purgatorio canto XIII (123), quando la nobildonna senese Sapia, nel girone degli invidiosi (contrappasso della cecità) disse: «[…] e veggendo la caccia, letizia presi a tutte altre dispari, tanto ch’io volsi in sù l’ardita faccia, gridando a Dio: “Omai più non ti temo!”, come fé ‘l merlo per poca bonaccia». /«[…] vedendo l’inseguimento fu tale la gioia che mi travolse che io guardai il cielo e dissi a Dio “ormai non ti temo!” come fece il merlo appena vide un po’ di sole».
Per i contadini i giorni della merla sono molto importanti poiché annunciano l’arrivo della primavera e il ritorno della fertilità, quindi,per garantire il ritorno dell’abbondanza si svolgono riti.
Ad esempio, a Cremona ,ci si riunisce intorno ad un falò per intonare canti contraddistinti da simpatici battibecchi, si è vestiti con abbigliamento contadino e si degusta cibi e vino della tradizione.
Il tono beffardo delle canzoni è da ricondursi alla merla che sbeffeggiò gennaio per non essere stato abbastanza freddo. ll mese ,adirato, chiese tre giorni a febbraio per gettare gelo sul mondo e costringere la merla a ripararsi nei comignoli.
Secondo alcuni il piumaggio nero della merla è in segno di lutto per tutti gli uccelli che non sono sopravvissuti al rigido inverno. Importante è tener presente che: se durante questi tre giorni si avranno delle belle giornate bisognerà aspettare ancora per molto la primavera, mentre, se ci sarà molto freddo la bella stagione sarà presto vicina.

PUBBLICATO 30/01/2021 | © Riproduzione Riservata





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