RELIGIONE Letto 1511  |    Stampa articolo

Secoli di storia bella

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Quando i nuovi “grandi d’Europa” presero posto attorno alla “Table ronde” per scrivere la Costituzione della Nuova Europa, il veramente grande “San Giovanni Paolo II”, il Papa polacco, fece sentire la sua voce: “non dimenticate le sue radici cristiane”.
Prevalse parere contrario “non inquiniamo la purezza laica con lievito religioso”.
La Storia europea è magnificamente impregnata di Storia Cristiana – Benedettina. Questo lo aveva ben capito Carlo Magno, quando si spostava con la sua corte alloggiava sempre nei Monasteri.
All’arrivo accettava volentieri “una tazza di birra e una scheggia di formaggio stagionato”, a cena una caraffa di vino. Salutando il monaco farmacista, si raccomandava: “non dimenticare la tua solita Tisana”.
Carlo Magno aveva ordinato a tutti i Monasteri: “Scuola di agricoltura per tutti – Scuola di igiene e sanità per uomini e donne, Il Sapere sia aperto a tutti. Così fu fatto.
Il secolo di maggiore splendore benedettino fu il 1.300: 37.000 monasteri sparsi in tutta Europa, e ogni Monastero vantava la migliore agricoltura: coltivazione a rotazione per dare tempo alla terra di rigenerarsi, rinnovo delle piante, potatura della vigna per il buon vino, coltivazione del luppolo per l’ottima birra, allevamento per la carne e il latte, le grandi vasche per allevamento – pesci, sempre vasto l’orto botanico per le erbe medicinali.
Biblioteca e Farmacia erano sempre aperte. “Mens sana in corpore sano”, si sussurrava, “tutti in buona salute”, la farmacia era sempre ben fornita.
I Benedettini avevano capito che l’uomo vale per quello che sa: biblioteca e farmacia erano sempre affollate di pubblico.
Molto vicini a noi i ruderi di tre gloriosi Monasteri calabrersi: “La Matina” in prossimità di San Marco, aveva vasti campi ben coltivati, ruderi e terreni oggi sono proprietà private, “Sambucina” in territorio di Luzzi, due terremoti hanno tutto demolito, quello del 1.700 ha portato via monaci e monastero, resta la Chiesa con il quadro “Madonna del sambuco”; del “Monastero di Corazzo” a Carlopoli, restano ruderi imponenti.
La ricchezza interna di questi monasteri “sparita e condivisa”. Se volete vedere un Monastero ben conservato, ma disabitato, andate a Padula. Questi monasteri appartengono al passato.
Ci sono quelli in piena attività, uno è a Serra San Bruno, raggiungibile tutto l’anno.
Entriamo in un primo per gustare un liquore fuori del comune, passiamo nel secondo per un bicchiere di vino eccezionale, entriamo nel terzo per bere una birra mai bevuta, se entriamo nel quarto doppia cioccolata, una in tasca e l’altra in mano, entriamo nel quinto per il formaggio stagionato. Opportuna una fermata nell’ultimo Monastero della traiettoria per riempire il cofano di “scelta verdura coltivata in Monastero, senza pesticidi”. Per gli amici non basta la bottiglia, ci vuole un fiasco di “Chartreuse”, merita il primo posto.
I liquori del Monastero sono in farmacia, sono estratti di frutta, di erbe, di semi prodotti nell’orto, elaborati nei sotterranei del Monastero.
Se andate in Toscana, in Romagna, in Lombardia, o anche a Casamari in Lazio, e a Montecassino troverete moltissimo da conoscere e gustare.
Ora una fermata obbligatoria in un Monastero di Monache benedettine, dobbiamo fare conoscenza con la Badessa più eccezionale, Benedetto XVl l’ha promossa Santa. Allacciate bene le scarpe, il Monastero è in Germania. Eccoci nel Monastero di Bingen.
La portinaia ci offre la birra dicendo: “la Madre Badessa sta arrivando”.
Eccola, somiglia all’attuale Presidente, Ursula, della Comunità Europa, si chiama Ildegarda, è un faro luminoso, non solo dell’Ordine benedettino, di tutta l’Europa femminile, gode di “scienza infusa”.
Parla con competenza di filosofia, di letteratura, di medicina, di zoologia e botanica, di musica, bravissima nella conoscenza delle malattie femminili. I
ldegarda di Bingen ha ben meritato il titolo di “Sibilla del Reno”. Vedeva armonia nel moto degli astri che chiamava “musica del creato”.
In materia di musica c’è altro. Il pentagramma di Ildegarda era in vibrazione continua: più di 80 composizioni. All’orecchio di Ildegarda arrivava a musica persino dalle pietre, le sue “Lodi al creato” sono in perfetta sintonia con la melodia scritta da Dio.
La bellezza del creato e la grandezza del Creatore sono una nuvola nella quale la Badessa si muove con grazia.
Per Lei, Dio si muove ovunque: sulla montagna, sull’immensità dell’oceano, nel movimento degli astri, nel canto degli uccelli, sul volto dell’uomo. Tutto è sintonizzato in “Simphonia harmoniae coelestium revelationum” (Sinfonia dell’armonia delle rivelazioni celesti). Brava, Badessa Ildegarda, un consiglio anche per noi :”Non fate arrugginire i buoni doni del Signore: siate come l’umile ago che ripara gli strappi (alle novizie e consorelle), come il vomero che rompe le zolle e arriva più lucido alla fine del solco (ai monaci e a noi). Santa Ildegarda von Bingen, l’Europa ti deve molto, il “settore rosa” è orgoglioso di Te.
San Benedetto con “Ora et Labora” ha bonificato e colonizzato l’Europa tutta, 480 - +547.Con ragione è stato promosso a “Patrono d’Europa” e protettore degli ingegneri.
San Bernardo è stato “la voce più autorevole e e più ascoltata del suo secolo” 1.090 - +1.153. Abate di Clairvaux, siccome il Monastero era troppo pieno di monaci, nel 1.134 ne inviò un bel numero a Milano, nei cui pressi fondò il Monastero di Chiaravalle.
Qui veniva spesso la “Bella Rosmunda” di Alboino, qui trascorreva giorni Carlo Magno. I Monaci non chiedevano “retta di soggiorno”, accettavano volentieri qualche “ettaro di terreno”... Per il Monastero.
Ildegarda, luce ancora accesa e monaca più colta d’Europa 1.098 - +1.179.

NB: Nel Medioevo viaggiare non era spostamento o turismo sicuro, i banditi sulla strada non si accontentavano dell’offerta, prendevano tutto e con facilità uccidevano.
Chi aveva necessità di viaggiare con più sicurezza, versava al Monastero più vicino e con la ricevuta ben nascosta bussava ai Monasteri, vitto e alloggio erano assicurati.
Questo metodo fu usato anche dai Templari, nel 1300 erano “superpotenza” economica e militare.

PUBBLICATO 24/01/2021 | © Riproduzione Riservata





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