L'insostenibile ipocrisia dell'amministrazione Capalbo


Innovatori della Politica

"Davanti c’era la menzogna comprensibile, e dietro l’incomprensibile verità" Milan Kundera
La dibattuta questione inerente alla tematica dell’ospedale, improvvisamente accesasi in periodo di piena campagna elettorale, ha fornito un comodo assist al classico politico di turno, indipendentemente dall’orientamento ideologico, sia esso di destra, di centro o di sinistra, e dalla carica attualmente ricoperta (o che magari si aspirerebbe a rivestire in futuro), quale quella di Sindaco, Consigliere Regionale, Provinciale o Comunale, col quale poter prendere una specifica posizione sulla vicenda nosocomiale acrese. Purtroppo, dobbiamo evidenziare, con un pizzico di rammarico, che l’intento connaturato a gran parte di codesti interventi sia meramente di carattere elettorale e quindi speculativo. Pertanto, come gruppo Innovatori della Politica, invitiamo tutti i rappresentanti politici di ogni schieramento ad evitare il più possibile di alimentare sterili ed infruttuose polemiche, innalzandosi per una volta al di sopra del consolidato teatrino animato da faziose beghe e schermaglie bipartisan, al fine di porre al centro del dibattito l’unico argomento in grado di catturare realmente l’interesse della collettività: il bene della nostra Città. La bagarre mediatica scatenatasi negli ultimi tempi ha avuto l’effetto di mostrare nuovamente il volto peggiore della politica, senza tuttavia determinare un esito positivo, oltreché certo, per il futuro del nostro comprensorio. Il presidio ospedaliero acrese non può e non deve essere considerato il pomo della discordia da contendersi per personalistici fini elettorali, quanto piuttosto dovrebbe rappresentare il sigillo di garanzia a tutela della salute dei cittadini, soprattutto in una realtà comunale come quella acrese, geograficamente lontana dalle altre città più popolose della nostra provincia, con un sistema viario per ampi tratti inadeguato, e colpita da un numero di contagi in preoccupante ascesa, dato in controtendenza rispetto al trend leggermente più rassicurante emerso diffusamente negli ultimi giorni. In questo preciso momento storico, complicato, penalizzante e drammatico allo stesso tempo, riteniamo dunque che le forze politiche di ogni colore debbano essere coese e compatte. Perciò, pur riconoscendo come sacrosanto il diritto di ognuno di esprimere liberamente il proprio pensiero, sia esso giusto o sbagliato, d’altro canto non possiamo non sottolineare come le esternazioni che il Sindaco Capalbo ha manifestato nei confronti dell’ esponente della Lega Molinaro siano intrise di una profonda ipocrisia, dal momento che il mancato interessamento circa la vicenda sanitaria che il Primo Cittadino ha rinfacciato nei confronti del suddetto Molinaro, avrebbe correttamente dovuto ancora più rimarcarlo durante i 5 anni della precedente legislatura, guidata da Oliverio, della quale erano parte integrante, specie all’ interno della stessa maggioranza, alcuni politici che hanno raccolto sul nostro territorio un buon risultato in termini di preferenze ma, ciononostante, al pari dello stesso Molinaro, assolutamente disinteressatisi poi delle sorti del nosocomio acrese. Pur sforzandoci, non riusciamo a comprendere i motivi di questo improvviso dietrofront, manovra evidentemente sfuggita a qualche cittadino sin troppo distratto, che ha condotto il Sindaco Capalbo e la sua Amministrazione a cambiare drasticamente opinione riguardo allo status dell’ ospedale di Acri, nel tempo intercorso fra il lustro di governo a guida Oliverio, periodo in cui il nosocomio acrese veniva a più riprese celebrato, da qualche Consigliere, neanche fosse un Policlinico all’ avanguardia, e l’ attualità delle scorse settimane, tempo in cui lo stesso identico presidio ospedaliero è stato tratteggiato alla stregua di una struttura morta, la cui conversione in centro Covid avrebbe potuto rappresentare un’occasione per “ravvivare” la sanità locale. Tutto ciò, però, stride sonoramente con il ricordo di tutte le promesse che l’ Amministrazione Capalbo ha consegnato, in illo tempore, alla memoria della cittadinanza, in primis l’attuazione di un Atto Aziendale mai realizzato, e che assurge, senza alcun dubbio, a manifesto emblematico del fallimento politico sul fronte sanitario. Certamente, duole constatare come si voglia sfruttare ogni minima opportunità per rinfocolare lo scontro atavico fra sinistra e destra o, peggio ancora, come si cerchi di battagliare a suon di “j’accuse”, scaricando sugli altri responsabilità ed errori imputabili a ben vedere all’ intera classe politica, senza particolari distinzioni di schieramento, a discapito senza dubbio della salute degli inermi cittadini. Inoltre, pur essendo in linea di massima non contrari a priori all’ apertura di un reparto Covid all’ interno della struttura ospedaliera acrese, a patto ovviamente che ciò avvenga adottando e rispettando rigorosi protocolli di sicurezza, ci preme più di ogni altra cosa ottenere delle rassicurazioni su ciò che accadrà subito dopo la distribuzione del vaccino, o comunque, quando non esisteranno più, speriamo ovviamente molto presto, questi reparti istituiti appositamente per i pazienti colpiti da Coronavirus. Chi garantirà ai cittadini che l’ospedale di Acri, ad emergenza finalmente superata, sarà fattivamente in grado di uscire migliorato, magari potenziato, e non, come nessuno oserebbe neanche immaginare, al contrario ancora più indebolito? Occorre in definitiva che venga posta in essere un’ adeguata manifestazione di responsabilità a tutela del futuro prossimo del nostro ospedale, evitando che si eserciti la sgradevole, ed a tratti scorretta, pratica con cui si suole gettare fumo negli occhi dei cittadini, taluni dei quali invero piuttosto così miopi da premurarsi di intervenire senza aver preso, però, esatta visione di alcuni passaggi ed aspetti assolutamente essenziali ai fini di un giudizio oggettivo. Chiediamo, pertanto, ai rappresentanti politici di agire sinergicamente in nome di un interesse superiore collettivo, in modo coscienzioso, e che vengano presi degli impegni concreti, sanciti nero su bianco, con i quali si vada a definire quale sarà il destino del nostro nosocomio nei mesi avvenire, senza altresì cadere nel vizio di convertire la vicenda in un’ enorme passerella elettorale, utile soprattutto ad alimentare le legittime, ma sicuramente non prioritarie, aspirazioni personali di qualcheduno. A tal proposito, in vista delle prossime Elezioni Regionali, auspichiamo che la nostra Città possa venire degnamente rappresentata da candidati validi, anche se privi di quel “peso politico”, figlio di consuete promesse puntualmente disattese, che, a conti fatti, assume agli occhi dei cittadini delusi sempre più le sembianze di un’ insostenibile zavorra. |
PUBBLICATO 03/12/2020 | © Riproduzione Riservata

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