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L'uomo di oggi = un corpo senza testa

Foto © Acri In Rete
Padre Leonardo Petrone
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Passando accanto ad una finestra aperta ho sentito delle voci, per semplice curiosità ho messo la testa dentro: due distinti Signori del secolo scorso discutono animatamente, mi sembra di conoscerli, uno del Nord, l’altro del Sud.
Precisamente: Primo Levi di Torino e Antonino Anile di Pizzo Calabro. Primo Levi classe 1919,+1987, Antonino Anile 1869,+1952.
Primo Levi, essendo ebreo, ha fatto dolorosa esperienza ad Auschwitz, era candidato al forno, per divino volere finì i suoi giorni nella sua Torino dopo aver scritto e stampato il suo libro”… se questo è l’uomo”, vi elenca i giorni passati nel campo: “veramente tristi”.
Antonino Anile, calabrese da mai dimenticare, medico – scienziato – poeta di Dio – ministro dell’Istruzione del periodo fascista, non si lasciò corrompere, ha scritto e pubblicato il bel volume “Questo è l’uomo”.
Avendomi riconosciuto è seguito subito “Entra”. Levi dice: “Antonì, ripeti “Chi è l’uomo?” – “emanazione di onde magnetiche, sono allo studio, passerà del tempo per le notizie più precise. Adesso precisa Tu”. Levi, rivivendo i tristi tempi, non rispose, alzò semplicemente il suo libro “… Se questo è l’Uomo”. Incoraggiato ad aggiungere il mio parere: “L’uomo di oggi è avvolto di luce, ma agisce nel buio”. “Spiegati meglio”.
Brancoliamo tutti nel buio della paura, il domani non porge garanzie, e l’amico che ti ha stretto la mano ieri sera oggi ti fa paura, ti può inserire nel necrologio del mattino”.
Ritorna alla domanda iniziale: chi è veramente l’uomo?”. “E’ l’essere più brutale in circolazione, la brutalità è malattia altamente pericolosa, è nata dalla relazione incestuosa tra Potere e Avidità."
Brutalità ha altre tre sorelle: Povertà – Miseria – Paura. Potere e Avidità usano le quattro figlie per distruggere la natura: sparano al fringuello, distruggono il nido alla rondine, danno fuoco a bosco e sottobosco, e dopo il pranzo di nozze accendono i cartoni cinesi per annunziare “la festa è finita, finalmente soli”, ma quei cartoni sono altamente inquinanti: ammorbano l’aria, alzano la temperatura termica e…Perito Moreno è vissuto a lungo, può andare in pensione.
Ai danni delle scatole cinesi aggiungiamo lo scarico di oltre trenta milioni di macchine che ogni mattina sono in partenza.
Prima molti kilometri si facevano a piedi, oggi i pochi metri si preferisce farli in macchina.
Oggi la vita dell’uomo ha bassato il prezzo, vale come il topo di fogna.
La Filosofia Scolastica consiglia: “per eliminare gli effetti indesiderati, intervenire sulle cause”.
E’ meno difficile intervenire su Miseria, povertà e Paura, più difficile intervenire su Brutalità, anche la “Sedia scomoda” è andata in pensione. Ho sentito che nei tempi passati circolava una medicina dal nome lungo “Conversione”, non è più in circolazione e la casa produttrice è andata distrutta da incendio doloso.
Brutalità agisce con notevole facilità: ieri ha eliminato Paolo e Francesca, oggi Giulietta e Romeo, domani Roberto e Daniela.
Il parere di Primo Levi: “preferisco gli animali, mi sono simpatici, non mi fanno domande pericolose, non mi rifilano critiche, e quando passo tra loro si spostano”.
Antonino Anile suggerisce “riannodare il legame con la natura e il deserto tornerà a fiorire”.
Il mio: “anche quel bruto è nato nel cuore di Dio, per provare i suoi artigli ha preso il largo”.
Ma cosa vuole l’uomo di oggi? Più asfalto, più petrolio, più macchine, più soldi: producono tumore letale.
Solo la Terra è madre di ciò che cresce.

PUBBLICATO 28/09/2020 | © Riproduzione Riservata





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