La dimensione Onirica
Gaia Bafaro
“Tutto ciò che vediamo o sembriamo non è altro che un sogno in un sogno”. Edgar Allan Poe.
La notte è il momento in cui tutto sembra declinare : il sole, i confini tra reale e fittizio ,le barriere dei nostri spiriti. Tutto appare labile , confuso, tutto sembra ricoprirsi di strane energie, con l’avanzare delle tenebre anche il nostro reale essere sembra mostrarsi , finalmente il nostro inconscio può avanzare libero dagli impegni che durante il giorno ci allontanano da noi stessi. E’ da sempre cosi e oltre alla nostra reale coscienza, sembrano più vicine anche le presenze divine che possono manifestarsi o alle quali possiamo rivolgere i nostri affanni. Una importante testimonianza è data da Apuleio nell’opera: “ L’asino d’oro”. Lucio infelice , nel cuore della notte vede manifestarsi la Dea, dopo averla invocata bagnando per sette volte il capo nell’acqua del mare : << Intorno alla prima veglia della notte, quando avevo dormito il primo sonno, mi svegliai subitamente impaurito e vidi la luna risplendere brillando come quando è piena, allora pensai tra me che questo era il momento più segreto, quello in cui la Dea aveva più forza e provvidenza >> e continua : << Mi apparve dal mezzo del mare un volto divino venerabile, adorato anche dagli stessi dei. Poi a poco a poco mi parve di scorgere l’intera figura del corpo di lei, che luminosa ascendeva dal mare e mi stava di fronte >>. Gli egiziani credevano che il sogno fosse un modo per entrare in contatto con gli Dei che svelavano ai dormienti come rapportarsi con il mondo reale ,rivelavano eventi futuri e fornivano la cura alle malattie: << Il Dio ha creato i sogni per indicare la strada al dormiente i cui occhi sono nell’oscurità >>. Tuttavia la loro prima concezione delle visioni oniriche era negativa poiché credevano che l’uomo viaggiasse in luoghi pericolosi ed entrasse in contatto con spiriti maligni, per questo motivo venivano creati degli amuleti e svolti riti magici per difendersi dai brutti sogni. Uno degli amuleti più utilizzati era un poggiatesta con particolari iscrizioni utilizzato prevalentemente da donne incinte e bambini, sulle testate dei letti veniva rappresentato il Dio Bes per proteggere dagli influssi maligni e favorire una buona attività onirica. Esistevano in Egitto dei templi detti “Templi dell’icubazione” dove venivano imposti regimi alimentari molto rigidi che favorivano una purezza spirituale e quindi una buona attività onirica, erano vietati cibi quali pesci, fave e molluschi considerati responsabili di sogni ingannevoli e confusi poiché appesantivano il ventre, le visioni oniriche migliori erano quelle del primo mattino, simili credenze e abitudini alimentari le ritroviamo in seguito anche nei Pitagorici dove vigeva la stessa attenzione alla dimensione del sogno. Sin dai tempi più antichi l’uomo ha cercato di interpretare i sogni e coloro che vi riuscivano : “gli oniromanti”, godevano di prestigio e potere. Una delle più antiche testimonianze oniromantiche risale al terzo millennio a.C. nel bacino mesopotamico dove in quel periodo si assisteva alle gesta di un grande eroe di nome Gilgamesh. << Ho sognato che una montagna mi franava addosso >>, disse Gilgamesh, << ma ecco apparire un uomo che più bello non si vide mai, che mi liberava dai macigni e mi rialzava >>. Enkidu interpreta il sogno e dice all’eroe: << La montagna è il mostruoso Humbaba (il male) che piomberà su di noi, ma noi ci salveremo e lo abbatteremo >>. Nell’antica Grecia e nell’antica Roma gli àuguri davano certi oracoli a partire da sogni da loro analizzati o da sogni indotti dal consumo di sostanze psicotrope. Non tutti potevano ricevere la verità dai sogni , secondo Omero vi era una porta d’avorio da dove provenivano i sogni veritieri e una di corno da dove provenivano quelli falsi, era l’uomo stesso a decidere quale porta usare in base allo stato evolutivo spirituale. La differenza tra la visione onirica degli antichi e quella dell’attuale psicoanalisi è che quest’ultima considera il sogno come un fenomeno interno dell’essere stesso e non mandato da demoni o divinità. Le basi della moderna interpretazione dei sogni vengono poste dagli Arabi che li suddividevano in due classi: – mentali : quelli con un contenuto profetico; – ambientali : quelli dovuti a stimoli esterni o a malesseri interni. Tuttavia esiste ancora una componente divina poiché Allah manda ai retti sogni veritieri e confusi agli infedeli, anche gli Arabi si rifacevano a delle rigide alimentazioni. Anche il sufismo riconosce due categorie : Sogni veritieri e sogni falsi . “I sogni falsi sono legati alle preoccupazioni terrene, così, quando il sogno abbassa la barriera dei divieti, i bisogni carnali repressi dalla coscienza si manifestano attraverso i sogni. Perciò il dormiente, al suo risveglio, può fare il punto circa le sue preoccupazioni del momento e le esigenze della sua anima carnale. Quanto ai sogni veritieri, invece, essi trattano soggetti spirituali. E’ attraverso questi sogni ispirati che i maestri religiosi e i grandi mistici ottenevano una risposta a una domanda, a un problema metafisico. I sogni veritieri, caratterizzati dal linguaggio simbolico, hanno bisogno di essere interpretati da un maestro religioso, possono essere dei momenti di illuminazione divina in cui la parola di Dio diventa evidente.” La Bibbia nella Genesi,41,15-32,ci fornisce un esempio dell’importanza della dimensione dei sogni e dell’interpretazione di questi ultimi, ad esempio con l’interpretazione dei sogni del faraone da parte di Giuseppe che preannuncia i sette anni di carestia dell’Egitto. L’evoluzione analitica avviene con Artemidoro nel secondo secolo d.C a Roma divise i sogni in cinque categorie : – sogni simbolici ; – sogni oracolo: dovuti alle rivelazioni divine ; – sogni di fantasia dovuti a desideri non realizzati o non realizzabili (teoria principale di Freud); – Incubi: dovuti a profonde fratture inconsce; – sogni di visione diurna: ovvero il sognare ad occhi aperti. Tra le importanti figure che hanno popolato da sempre la notte degli uomini appare la Dea Lilith. Secondo gli ebrei si trattava della prima moglie di Adamo che abbandonò il paradiso perché si rifiutò di obbedire al marito. « Ella disse “Non starò sotto di te” ed egli disse “E io non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra” ». Secondo l’opera : “L’alfabeto di Ben-Sira” Lilith pur lasciando il Paradiso rimase immortale poiché l’uomo non era ancora stato privato dal dono dell’immortalità, si accoppiò sulla terra con diversi demoni e generò dei figli. Dio mandò i suoi tre angeli Senoy, Sansenoy e Semangelof a riprenderla ma ella si rifiutò, i tre angeli minacciarono di uccidere i suoi figli e ella li implorò dicendo che non avrebbe più toccato gli uomini se avessero in sua presenza invocato il nome dei tre angeli. Si attribuiscono alla Dea tutti i lati negativi della femminilità: Adulterio, lussuria e stregoneria, vi sono sue testimonianze già a partire dal terzo millennio a.C ; Appare come un demone notturno sotto sembianze di una civetta poiché tale uccello era considerato uno spirito succhia sangue, il suo nome nella tradizione ebraica significa appunto “notturna”, era capace di nuocere ai fanciulli e infatti veniva posto attorno al collo dei neonati di sesso maschile un amuleto, con iscritti i nomi dei tre angeli Senoy, Sansenoy e Semangelof o si tracciava un cerchio invocandoli per proteggerli prima della circoncisione rituale, spesso gli si lasciavano crescere i capelli lunghi per ingannare Lilith e farle credere che fossero delle fanciulle. Si pensa che sia la Dea a provocare le eiaculazioni notturne con cui generava i demoni, manifestandosi come succube o come incubo maschile. Primo Levi affermava : << Lilith abita precisamente nel Mar Rosso, ma tutte le notti si leva in volo, gira per il mondo, fruscia contro i vetri delle case dove ci sono dei bambini appena nati e cerca di soffocarli. […] Altre volte entra in corpo a un uomo e l’uomo diventa spiritato.[…] Poi c’è la storia del seme. E’ golosa di seme d’uomo, e sta sempre in agguato dove il seme può andare sparso >>. E ancora R. Hanina disse di lei : << Non si può dormire soli in casa [in una casa solitaria], e chiunque dorma in una casa da solo è preso da Lilith >>. Lilith è anche conosciuta come succube dalla bellezza sovrumana, dai lunghi capelli e la pelle chiara. Nel “ Faust” di Goethe viene descritta cosi: « FAUST: ma quella chi è? MEFISTOFELE: quella è Lilith FAUST: Chi? MEFISTOFELE: La prima moglie di Adamo, Sta in guardia dai suoi bei capelli Da quello splendore che solo la veste. Fai che abbia avvinto un giovane con quelli, e ce ne vuole prima che lo lasci. » Un’altra divinità legata alla dimensione Onirica è l’irlandese dea Caer Ibormeith protettrice del sonno e dei sogni legata amorosamente al dio celtico Angus dio dell’amore, della poesia e della gioventù che reca i sogni agli uomini. Secondo il mito , Angus si innamorò di una fanciulla che vide nei suoi sogni e sua madre Boann ninfa dell’acqua avviò delle ricerche in Irlanda , Angus si recò al lago di Dragon’s Mouth e trovò 150 ragazze legate a coppie. Lì trovò la ragazza che aveva sognato, Caer Ibormeith, tali fanciulle ogni Samhain (1 novembre) si trasformavano in cigni e il dio Angus avrebbe potuto sposare Caer se l’avesse riconosciuta tra le tante, egli riuscì nell’impresa ,si trasformò in cigno e volarono insieme cantando una dolce melodia che addormentò l’Irlanda per tre giorni e tre notti. Si ricordi inoltre Morfeo che sfiorava le palpebre dei dormienti con dei rossi papaveri rendendo reali le illusioni del sogno, egli aveva due fratelli che si occupavano uno dei sogni con paesaggi e oggetti inanimati (Fantaso) e l’altro dei sogni con animali (Fobetore). Nel campo dell’arte due opere possono essere d’esempio poiché racchiudono il mistero delle divinità e delle manifestazioni del sogno : “L’incubo” di Fussli dove una fanciulla addormentata è schiacciata dal peso di un essere grottesco personificazione dell’ Incubo. Francisco Goya : “Il sonno della ragione genera mostri”, dove tuttavia le terrificanti figure sono frutto non di un intervento divino ma dell’inconscio del dormiente. Per quanto riguarda Fussli, l’essere chiamato Incubo ( dal latino “incubare”, giacere sopra), trasmetteva sogni negativi e aveva rapporti sessuali con le dormienti, la sua versione femminile è chiamata Succube, che succhiava energie alle vittime e provocava eiaculazioni notturne, il seme raccolto veniva poi rilasciato agli Incubi per fecondare le donne umane. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia descrive i rimedi, per tutelarsi da incubi ricorrenti: <<[…] massaggi mattutini e serali fatti con un decotto di lingua, occhi, fiele ed interiora di serpente, lasciato a raffreddare in vino e olio per un giorno e una notte >>. E anche Sant’Agostino nel De Civitate Dei ci parla di tali esseri : << Ed è notizia assai diffusa e molti confermano di averlo sperimentato o di avere udito chi l’aveva sperimentato che i silvani e i fauni, i quali comunemente sono denominati “incubi”, spesso sono stati sfacciati con le donne e che hanno bramato e compiuto l’accoppiamento con loro >>. Sempre nel dipinto di Fussli appare una cavalla spiritata bianca che è stata interpretata come portatrice dei sogni o derivante dalla traduzione del termine inglese che viene utilizzato per indicare l’incubo : “night-mare” (night=notte e mare=cavallina), ci si potrebbe anche ricollegare alla figura della Dea Bianca della quale ci parla Graves, Dea collegata agli incubi e ai demoni degli incubi che uccideva i bambini dopo essersi travestita da uccello o animale. Nella letteratura particolare attenzione al sogno viene prestata da Shakespeare come accade in: “ Sogno di una notte di mezza estate” . La vendetta di Oberon re delle fate si attua sulla sua sposa Titania mentre dorme ,le versa sugli occhi il succo di un fiore magico che al risveglio la farà innamorare della prima creatura che le sarà posta dinnanzi. In “Amleto” dove lo spirito del padre rivelerà che è stato assassinato da suo fratello e da sua moglie e cercherà giustizia. In “Macbeth” dove Lady Macbeth spinge il marito ad assassinare Duncan re di Scozia per usurparlo da trono, l’assassinio avviene nel sonno ma i sensi di colpa porteranno Lady Macbeth e suo marito ad uno stato allucinatorio che porta la coppia i dei due assassini a scoprirsi, autodenunciandosi. Nella psicologia sarà Freud ad affrontare il sogno in modo “razionale”, visto come strada verso la comprensione globale dell’essere umano. I sogni vanno compresi poiché inerenti alla psiche umana,egli riconosce agli antichi il merito di averne fatto oggetto di interesse, non vi era in Freud valore divinatorio nel sonno ma solo razionale, l’oniromanzia era basata su superstizione ed ignoranza. Egli afferma: << Il sonno è custode del sogno >> poiché il sogno sembra proteggere il dormiente, sottoposto senza tregua a stimoli endogeni ed esogeni, e ancora << il sogno è la realizzazione di un desiderio >> i nostri desideri non soddisfatti e proibiti prendono posto nell’inconscio, relegati nella psiche e l’intorpidimento della ragione fa si che riaffiorino nel sogno permettendo la realizzazione simbolica del desiderio. Il sogno presenta due dimensioni : la prima corrispondente al sogno stesso, la seconda al messaggio che si cela in esso, alcuni processi psichici mascherano il sogno che bisogna interpretare per arrivare al messaggio, avviene nella psiche una “censura” per il benessere psicologico ,i sentimenti negativi vengono travestiti. Freud ci parla di tre tipi di travestimenti del sogno mediante : – Condensazione : che compatta più rappresentazioni in una. – Spostamento : allusioni tra elementi – Simbolizzazione : I simboli presenti nel sogno. L’incubo per Freud è un sogno dove le modalità di trasferimento dei contenuti inconsci sono imperfetti, libera quindi più facilmente il suo significato nella misura in cui è insufficientemente camuffato ed è questo che lo rende spaventoso. Un fenomeno interessante legato al sonno è quella che è stata definita “paralisi ipnagogica”. Il cervello risulta sveglio e spesso gli occhi sono aperti ,si è coscienti mentalmente ma i muscoli restano addormentati e risulta impossibile muoversi o parlare, durante questa condizione è facile che si verifichino le cosiddette “allucinazioni ipnagogiche” che coinvolgono l’udito, il tatto e la vista e che spesso consistono nella materializzazione di esseri terrificanti. |
PUBBLICATO 26/08/2020 | © Riproduzione Riservata
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