I fatti della settimana. Le divergenze nella giunta, i palazzi restaurati, la fine del tunnel
Redazione
E’ stata una settimana ricca di eventi.
Politica. Alla fine l’assessore Francesca Abbruzzese ha deciso di non dimettersi. Nell’articolo abbiamo fatto bene ad utilizzare il condizionale e ad inserire il punto interrogativo. I bene informati ci dicono, però, che la diretta interessata era sul piede di abbandonare l’esecutivo e che nei giorni scorsi è stata abbastanza nervosa. Poi il passo indietro, grazie anche all’opera di convincimento di qualche consigliere comunale e di qualche assessore. Dal punto di vista politico una grana in meno per il sindaco Capalbo. Sarebbero state le settime dimissioni in tre anni. Troppe, dopo quelle di Mascitti, Viteritti, Fusaro, Giudice, Iaquinta, Le Pera. Il dietrofront c’è stato ma il problema resta. Il clima all’’interno della giunta è caldissimo, come quello del meteo di questi giorni. “Normale dialettica”, dicono dal Palazzo ma ci risulta che tra alcuni membri dell’esecutivo non c’è feeling. Diversi modi di agire e rivendicazioni sui risultati ottenuti, fanno arrabbiare e storcere il muso. Vedremo. Palazzi storici. Due tra i più belli palazzi della città, sono stati riaperti al pubblico e pronti per essere fruibili; palazzo Feraudo e palazzo Sprovieri, distanti tra loro poche centinaia di metri. Il primo potrà essere un centro di aggregazione socio-culturale il secondo sarà dato in gestione per ospitare eventi privati e iniziative culturali. All’inaugurazione era presente anche il presidente della Provincia, Iacucci, che, tra le altre cose ha detto che per fine settembre saranno terminati i lavori della galleria 660. Sarebbe ora, dopo quasi 15 anni. I giudici dell’informazione. Lo scriviamo ancora una volta; i nostri unici giudici sono i lettori, peraltro in continuo crescendo sia sul sito che sulla pagina Facebook (migliaia i contatti per i nostri Focus durante il lockdown), non permettiamo a nessun altro di giudicare il nostro operato. Non lo permettiamo soprattutto a chi non è del mestiere ma è un semplice pubblicista-cronista come migliaia sul territorio e sul web, senza le dovute conoscenze dettate da corsi specializzati o di formazione. Non accettiamo lezioni da chi, pur in possesso di titolo di studi universitari, è costretto, suo malgrado, a praticare, pur di racimolare qualche spicciolo, “lavoretti” sottopagati, deprimenti e squalificanti, spinto da inspiegabile odio e comprensibile invidia. Non accettiamo lezioni da chi si erge a professore o a maestrino, ma solo sui social visto che nei luoghi deputati, ovvero aule scolastiche di ogni ordine e grado, gli è interdetto l’ingresso per mancanza di requisiti, competenze, capacità e certificati di credito. Certo, e lo abbiamo scritto tante volte, non siamo infallibili e spesso sbagliamo, non siamo aiutati né dagli astri né dai segni zodiacali, lasciamo a qualcun altro la convinzione (errata) di essere più bravo e migliore, saccente e borioso. Umiltà e modestia ci contraddistinguono, nessuno può mettere in discussione la credibilità, la serietà, l’obiettività e la correttezza di Acri in rete, da oltre 16 anni al servizio (gratuito) della comunità, e non solo, con un seguito sempre più crescendo di utenti che quotidianamente, anche de visu, ci manifestano la loro gratitudine. E se in molti si rivolgono a noi per esternare il loro pensiero un motivo ci sarà. In molti casi osiamo, rischiando tanto, attraverso anticipazioni e indiscrezioni (che fanno parte del giornalismo), e nella maggior parte dei casi, come dimostrano i fatti, cogliamo nel segno ed arriviamo prima degli altri. A noi piace occuparci del territorio e delle tante questioni presenti, dare voce a tutti, volgendo, spesso, l’attenzione anche a quanto accade nel resto della regione, non siamo mai entrati, e non lo faremo mai, in casa altrui per poi giudicare, criticare o addirittura denigrare. Non ne abbiamo le facoltà e sarebbe un comportamento disgustoso, da presuntuosi, sciacalli, cialtroni, ignoranti e dilettanti. Avete mai letto il Corsera giudicare l’operato del Sole 24ore o quest’ultimo criticare La Repubblica? Si tratterebbe di giornalismo becero e mancanza di rispetto nei confronti degli altri. Abbiamo la sensazione che qualcuno, al mattino, prima di prendere il caffè, dare il buongiorno al coniuge e andare al “lavoro”, sbirci sul nostro sito per apprendere e disapprovare. Non può che farci piacere. Municipio come un bar. Ci risulta che palazzo Gencarelli sia frequentato assiduamente da persone non autorizzate. Invitiamo gli organi preposti, sindaco e segretario comunale, ma anche forze politiche e consiglieri comunali, soprattutto quelli che amano esposti e diffide, a vigilare sulle presenze all’interno del Municipio che non può essere considerato come un luogo di ritrovo. Ci risulta che quotidianamente vi sono persone (evidentemente non hanno altro da fare) senza ruoli specifici o legate alle attività politiche ed amministrative che vanno da una stanza ad un’altra. Una cosa intollerabile. |
PUBBLICATO 22/08/2020 | © Riproduzione Riservata
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