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Le origini della notte di San Lorenzo

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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Anche quest’anno la notte estiva più attesa è arrivata e in molti si sono già organizzati per tenere gli occhi puntati verso il cielo, sperando di vedere qualche stella cadente. Ma da dove provengono le origini di San Lorenzo e perché da secoli si presta così tanta attenzione alle stelle? Secondo la leggenda il diacono San Lorenzo, proprio durante questa notte, venne messo al rogo per volere dell’imperatore Valeriano e le stelle che si possono scorgere nel cielo estivo sono chiamate dunque lacrime di S. Lorenzo. Tuttavia, l’attenzione agli astri è di origini ancora più antiche , a Roma, Agosto era il mese dedicato all’imperatore Augusto e, durante questo periodo dell’anno, si celebravano le falloforie in onore del dio della fertilità Priapo. Il nome Lorenzo, infatti, deriverebbe da “Larentia” una Dea parte femminile di Priapo che si univa con più consorti e dava la vita ad ogni cosa. Le stelle sono associate alla luce di Dio e segno della sua presenza, hanno il compito di rischiarare le tenebre e guidare gli uomini negli eventi e nello spazio, per questo motivo, incarnano la conoscenza che trionfa sulle forze ctonie: “Lui ha fatto per voi le stelle affinché possiate orientarvi nelle tenebre della terra e del mare. Noi precisiamo i nostri segni per gente capace di conoscere”. ( Corano,6,9,97.Nel popolo Incas, le stelle erano ancelle della luna e dovevano vegliare sul suo benessere lavorando di notte e dormendo di giorno, proprio per questa ragione non sono visibili con il sole. I Babilonesi, erano soliti rappresentare tre stelle disposte a triangolo per indicarela triade divina Sin, Shamash e Ishtar (Luna, Sole, Venere). Numerose sono le leggende riguardanti gli astri e le origini delle costellazioni qualche esempio: Stella polare: per i Cinesi è l’ombelico del mondo. Sirio: la stella che annuncia la nascita delle divinità solari ed è protagonista del solstizio d’inverno e del Natale. Attis figlio di Fregia, Krishna in India, Dioniso in Grecia, Mitra in Persia e cosi via giungendo a Gesù, ognuna di queste divinità solari segue processi astrologici. La stella dell’est è Sirio la più luminosa della notte che il 24 dicembre si allinea con le tre stelle più brillanti della Cintura di Orione dette i “RE”e , che il 25 dicembre puntano tutte verso il luogo dove sorge il Sole. La tradizione natalizia vuole,infatti, che i tre Re o magi seguirono la stella per individuare il luogo dove nacque il sole/Gesù. La vergine che partorisce è la costellazione della vergine Virgo ,il simbolo della costellazione è la M maiuscola ecco perché il nome tutte lle madri divine inizia per M.La morte del Sole per gli antichi incominciava dal solstizio d’estate e si compiva il 22 dicembre ,il sole si muoveva continuamente verso sud ma il 22 dicembre sembrava arrestare questo processo per almeno tre giorni, risiedendo nella costellazione detta “Croce del Sud”. A partire dal 25 dicembre si muoveva di un grado iniziando un percorso verso Nord portando giorni più lunghi, calore e primavera. Per questo motivo si dice che il sole sia morto sulla croce e risorto dopo tre giorni. I dodici discepoli di ogni divinità solare non sono altro che le dodici costellazioni dello Zodiaco con le quali il Sole si accompagna nel suo Viaggio . Costellazione della Pleiadi: Ishtar la Dea, salì in cielo per sfuggire alle proposte immorali dei Dechu e Dio, per ricompensarla,la trasformò nella costellazione della Vergine o delle Pleiadi. Callisto: divenne Astro per volere di Zeus. La fanciulla era una vergine dell’ordine di Artemide e venne sedotta dal padre degli Dei. Diana allora, trasformò la sua ancella in orsa ma, mosso a compassione, Zeus la rese stella. La costellazione dello Scorpione: Ancora una volta protagonista è Artemide che stava per perdere la sua verginità a causa del fascinoso giovane Orione. Fortunatamente Orione non riuscì nel suo intento poiché venne punto mortalmente da uno scorpione. La Dea per ringraziare l’animale lo pose in cielo. Le Iadi: sono la costellazione formata dalle ancelle che allevarono il dio Dioniso. La costellazione del Leone: Un omaggio di Zeus al re degli animali sconfitto da Eracle durante una delle sue dodici fatiche. L’orsa Maggiore: o stella del mattino era una importante divinità rappresentata come un uomo dalla pelle rossa e da una penna d’aquila in testa dallo stesso colore, espressione del Soffio vitale. Via Lattea: strada spirituale, mezzo di comunicazione con la sfera divina. Secondo i miti nordici è la conduce al Valhalla di Odino, mentre per i Greci si sarebbe originata dal seno di Era. Eracle, frutto di uno dei tanti tradimenti di Zeus, necessitava del latte della Dea, con l’aiuto di Ermes, Zeus riuscì a nutrire il figlio mentre questa dormiva ma, vista l’immane forza del piccolo, dal seno fuoriuscì così tanto latte che si perse nelle galassie. Secondo una visione popolare, le stelle rappresentano le anime dei defunti, alla morte di una persona nasce una nuova stella, mentre le stelle cadente simboleggiano la discesa di un’ anima sulla terra oltre che la realizzazione dei desideri(dal latino desi dera avvertire la mancanza delle stelle). La stella appartiene anche al simbolismo pitagorico, inscritta all’interno di un cerchio,è simbolo dei cinque anni di studio e raccoglimento precedenti alla condizione di perfezione raggiunta, lo stato di saggezza, i cinque elementi(Terra, Aria,Acqua, Fuoco, Etere). La stella compare anche nell’Uomo vitruviano in Leonardo da Vinci, egli è in piedi, con le braccia e le gambe aperte, e le cinque punte sintetizzano le energie psichiche e fisiche. La testa dell’uomo contenuto nella punta in cima è sinonimo di dominio dello spirito sulla materia ed elemento di mediazione tra alto e basso. Secondo l’alchimia, la stella va tracciata senza mai staccare la penna dal foglio seguendo uno schema preciso, prenderebbe in questo modo il nome di “magica bianca” o pentacolo è ha il potere di proteggere. Nella massoneria la stella è la “fiammeggiante” emblema di ordine segreto e i suoi raggi sono energia cosmica e aura universale. Al suo interno solo per i compagni è visibile la lettera “G” allusione alla gamma greca, a God/Dio, Geometria, Gnosi, Gloria. La carta del gioco dei Tarocchi di Marsiglia chiamata “Le Stelle” è espressione della natura in tutta la sua interezza. Stelle rosse e blu fanno da sfondo ad una donna bellissima e nuda, probabilmente Eva. Le rosse hanno un influsso più dinamico mentre quelle blu richiamano la necessità di introspezione. Il numero della carta è il 17 inteso come 1 più 8 simbolo dell’infinito e dell’indefinibile. Le stelle sono state omaggiate anche dal cantante italiano Alan Sorrenti nel celebre brano che proprio quest’anno ha compiuto 40 anni “Figli delle Stelle. Il cantautore afferma di essere stato ispirato dall’influsso degli astri durante la composizione del testo in cui si afferma che siamo tutti figli delle stelle. Questa concetto sembrerebbe essere confermato anche dalla scienza, gli elementi del cielo si ritrovano in ognuno di noi. Inoltre, come non poter richiamare i nostri lettori alla celebre poesia di Pascoli “Dieci Agosto” scritta in onore del padre ucciso mentre ritornava a casa: “ E tu, Cielo, dall’alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh!d’un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del male!Infine, va citata la Stella di David dalle sei punte e formata da due triangoli che si incastrano,simbolo di unione perfetta tra cielo e terra, femminile e maschile, utilizzata anche dalla scuola ermetica e da Tommaso d’Aquino, secondo il quale, incarnerebbe la corrispondenza tra divino e umano. Buona notte di S. Lorenzo a tutti voi!

PUBBLICATO 10/08/2020 | © Riproduzione Riservata





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