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La Danza delle Dee

Foto © Acri In Rete
Gaia Bafaro
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Nel cuore del deserto del Sahara, tra gli scenari da mille e una notte in sontuosi palazzi arabi, circondate da veli leggiadri, gioielli e cimbali volteggiano le affascinanti ballerine di danza del ventre.
Le origini del ballo si devono proprio alla “belly dance” considerata la più antica e primordiale danza.
I suoi movimenti, infatti, esaltano la fertilità e la sensualità insita in ogni donna e si rifanno ai culti dell’antica Dea Madre. Una forma di espressione dunque tipicamente femminile anche se, con l’arrivo dei soldati francesi di Napoleone nei paesi arabi, le donne che ballavano per strada vennero sostituite da danzatori maschi.Questi agghindati come ballerine intrattenevano i militari con un genere particolare di danza del ventre nota ancora oggi come Saidi che utilizza il bastone e simula passi militari.
I movimenti delle ballerine hanno una funzione celebrativa della forza creatrice della donna.In un primo momento tali figure si eseguivano esclusivamente per motivi religiosi per arrivare ,dopo qualche tempo, ad essere praticate per diletto negli Harem da danzatrici di ceto sociale elevato e per strada da quelle che oggi potremmo chiamare gitane.
Ogni figura è un richiamo alla Dea dai mille nomi e della sua essenza,qualche esempio:
il cerchio: Una dei passi più famosi, eseguito con il bacino, il collo e le anche. Si ricollega alla ciclicità della luna e delle regole femminili, il ritmo delle stagioni e della vita,l’abbondanza e la fecondità, un richiamo forse all’antica statuetta della divinità preistorica la venere di Willendorf, caratterizzata da arti tondeggianti che fanno pensare ad una gestante. Il cerchio ricorda anche all’ouroboros, il serpente che si morde la coda,allegoria del ciclo delle rinascite.
ondulazioni o serpente: Movenze effettuate con il bacino, il seno,la pancia e le braccia. La donna è sensualità e tentazione, il serpente è l’attributo di molte Dee come ad esempio la Dea Serpente della civiltà minoica. Questa, viene rappresentata con una posizione ripresa sia nella Bellydance che nella preghiera nota come “Drawing down the Moon” con le braccia aperte ed i palmi rivolti al cielo. La serpe è famosa per la sua capacità di adattarsi e cambiare pelle ,una sorta di rinascita . Inoltre, la muta del rettile è un involucro che ospita un altro corpo, una capacità divina consentita anche alla donna nel momento del parto. La serpe è anche stata associata alla kundalini, ovvero l’energia che riposa alla base della spina dorsale di ogni uomo e che sale verso le menti per portare al risveglio delle coscienze (un esempio di quanto detto è visibile nel simbolismo del copricapo della Dea Iside).Esso rappresenta anche il potere delle donne di comunicare con il divino, nell’antica Grecia vi erano le Pizie sacerdotesse del serpente Pito che riposava nel ventre di Gea la terra. L’animale è stato sempre associato anche al fallo maschile e alla virilità, le donne nell’antichità si stendevano sul pavimento del tempo di Asclepio(Dio della medicina che possiede il bastone caduceo e ha il potere di guarire attraverso i serpenti) per una notte intera nella speranza di essere fecondate dal Dio. Il serpente e la donna sono spesso la stessa cosa nei culti pre-cristiani infatti, la parola Cobra deriva dal latino colubra /femmina del serpente poiché nell’antica Roma i rettili erano attribuiti a Giunone la sposa di Zeus.Alcune danzatrici ballano accompagnate da Pitoni e piccoli serpenti.
Shimmy: è un passo che prevede la vibrazione veloce del bacino e, secondo alcuni, molto utile al risveglio della Kundalini.Questo movimento sembra far pensare alla raffigurazione della Dea Artemide di Efeso con più mammelle, una divinità selvaggia, indipendente e protettrice della natura. Eseguendo lo Shimmy ci si mette in relazione con la terra e la sua forza, la ballerina diventa una mediatrice tra piano terreno e spirituale e la sua “magia” si manifesta alla massima potenza.
La Belly dance si esegue anche con particolari strumenti, tutti legati al misticismo e all’esoterismo:
Le ali di Iside: sono realizzate attenendosi alle antiche rappresentazioni della Dea alata protettrice del Nilo, sposa di Osiride, il suo culto era apprezzato anche a Roma, un suo santuario è emerso dagli scavi di Pompei ed è visitabile. La divinità nelle statue o immagini indossa un copricapo con i serpenti oppure con un disco solare,anche in questo caso le danzatrici orientali la omaggiano indossando sulla testa dei candelabri simbolo di luce. Iside è la civilizzatrice che impartisce agli uomini i segreti dell’agricoltura, della conoscenza e della magia, protettrice di donne e bambini. Le ali sono testimonianza dell’elevazione spirituale, il dominio del Bene e del Male,la leggerezza, chi le detiene è legato al piano celeste,sono solitamente ottenute dopo delle difficoltà ( a tal proposito c’è un richiamo alle peripezie della Dea per ricercare i pezzi del suo amato sposo OSIRIDE sparsi per il mondo a causa dello scontro con il fratello Seth ,il caos).Le ali di Iside si Spiegano spesso sui defunti per proteggerli durante il passaggio all’altro mondo. Il bastone: attributo di Osiride(il principio creatore) è un vettore di energia vitale e psichica,allegoria di rettitudine. Esso collega l’alto e il basso assicurando il contatto rigenerante con la terra madre, espressione di equilibrio e quiete ma anche di potere e desiderio.
Il velo: è simbolo dell’illusione , Iside era coperta da un velo di Sette colori che probabilmente ha ispirato il velo blu che ricopre la Vergine Maria, evoca per questo motivo la conoscenza e creazione. Famosissima è la danza dei sette veli di Salomé eseguita al patrigno Erode Antipa.Per compiacere la madre Erodiade, Salomé chiese in cambio della sensualissima danza la testa di San Giovanni Battista. Tale episodio ispirò diversi artisti come Caravaggio nella pittura, Richard Strauss nell’Opera e anche lo scrittore Oscar Wilde.
I cimbali: Sono dei dischi di ottone o argento che le ballerine indossano sulle dita e suonano a tempo durante la danza. Una Dea molto amata in Egitto era Bastet la gatta o dalla testa di gatto. Il gatto era venerato dagli egiziani e molte sono stati i felini ritrovati mummificati in vere e proprie necropoli,la più nota è quella di Bubastis.L’animale oscilla tra dolcezza e aggressività, fiducia e tradimento. Bastet, Dea della musica e della danza ,incarna il calore benefico del Sole, la sensualità. In suo onore si tenevano feste con canti e balli e probabilmente i cimbali venivano utilizzati in questo contesto. La spada: Arma nobile e spirituale, taglia le catene materiali che legano l’uomo e procura la conoscenza, attribuita alla giustizia, un richiamo al bastone e allo scettro del potere del Re e delle divinità. I capelli lunghi: sono uno strumento vero e proprio utilizzato in uno stile noto come Khaliji, le chiome vengono mosse a ritmo di una musica molto veloce. I capelli seducono ma, secondo più tradizioni, sono anche una antenna che permette alla donna di comunicare con energie sottili. Una Dea che ammalia e imprigiona i suoi amanti con i capelli è l’antica e mesopotamica Lilith, Dea della Tempesta ,Goethe nel Faust la descrive con tali parole:
Sta in guardia dai suoi bei capelli
Da quello splendore che solo la veste.
Fai che abbia avvinto un giovane con quelli,
E ce ne vuole prima che lo lasci

Per quanto riguarda la magia dei capelli,durante la seconda Guerra Mondiale secondo, alcune teorie,vi fu una società segreta nota come Vril, composta da sole donne con capelli lunghissimi e che servivano come antenna per comunicare con forme di energia sottile.
Le mani: uno degli strumenti più difficili da muovere in modo leggero e ammaliante. La mano è lo manifestazione dello spirito, l’ispirazione e il desiderio si materializzano attraverso l’azione eseguita dalla mano stessa. La mano è attributo del creatore, del trasformatore e del distruttore ed esprime la totalità del potere delle molte divinità caratterizzate da tre volti, fino ad arrivare alla nostra Trinità. Nell’Islam la mano protettrice è quella di Fatima, figlia del profeta , utilizzata come potente amuleto.
Si potrebbe continuare a parlare all’infinito della storia celata dietro ogni singolo passo della Danza del ventre.
Recentemente una delle ballerine più note dei paesi arabi Sama El Masry, a causa di alcune movenze pubblicate sui suoi profili social, è stata condannata a 3 anni di reclusione e al pagamento di una pesante multa. Le accuse sono quelle di incitamento alla prostituzione e violazione dei valori famigliari.
Ci chiediamo come sia possibile che un popolo culla della civiltà e capace di creare cose maestose come le Piramidi sia potuto evolversi verso un modo di vivere così rigido. La donna e la Dea sono state dimenticate a favore di una visione maschilista e di un Dio unico, forse così conveniva agli uomini, non resta nulla di Iside e del suo culto, del rispetto del femminile e della sua sacralità. Le mogli e le figlie sono proprietà ,la libertà di espressione e di essere non è raggiungibile per delle schiave utilizzate solo al fine di procreare.
II Dio unico viene a scacciare i molti Dei, portandoci verso una regressione della civiltà, così la danza orientale viene apprezzata e praticata nel resto del mondo ma è pericoloso ballarla nel luogo delle sue origini.


PUBBLICATO 17/07/2020 | © Riproduzione Riservata





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