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Una rotonda sul mare...

Foto © Acri In Rete
Franco Bifano
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Se c’è una un’espressione che negli ultimi sei anni abbiamo sentito ripetere fino allo sfinimento è certamente questa:“Siamo un Comune in dissesto”.
Questa frase ha riempito la bocca di molti politici, usata non di rado anche come comodo alibi.
Quindi, dovremmo essere ormai tutti edotti sulla situazione in cui versano le casse del nostro Ente.
Tuttavia, la questione dissesto ci ha forse reso meno consapevoli di altri “flagelli” che pendono sulle nostre povere teste.
Insidie non meno pericolose che non vanno sottovalutate: i mutui. Sono anch’essi, come il dissesto, un generoso “lascito” dei nostri illuminati politici.
Eredità della quale però si parla poco.
Eppure questo non rende meno gravoso il fardello che pesa sulle nostre spalle e su quelle delle future generazioni.
Giusto per capirci, dobbiamo onorare, per esempio, mutui per una cifra che supera di gran lunga quella del dissesto.
La cui ultime rate saranno pagate, (pensate!) nel lontano 2044.
Questo vuol dire che un bambino che nasce oggi, fino all’età di 24 anni, avrà come compagno di viaggio, questo “caro corredo".
Quindi, è evidente che con questi chiari di luna i mutui dovrebbero essere materia da maneggiare con cautela, come il piccante nella cucina dietetica.
Ciò nonostante, l’Amministrazione Comunale ha deciso di accenderne uno per una cifra non di poco conto, 1.200.000 euro.
Perché dunque questo ulteriore debito? Si dice perché le strade di tutto il territorio sono ormai ridotte ad un colabrodo e necessitano di interventi urgenti.
E’ vero, ma questi soldi saranno destinati tutti al bitume? No! In pentola hanno messo a bollire dell’altro.
Intanto, prendiamo atto che dei 500.000 euro, tanto sbandierati nei vari Consigli Comunali, che dovevano arrivare attraverso la Legge 24 e servire a tale scopo non si è visto neanche l’ombra.
Per cui adesso andremmo a caricarci di ulteriori debiti. Ora, non sarebbe il caso, ad esempio, di riflettere meglio, sulle due rotonde previste?
Davvero rappresentano una priorità in questo momento per la nostra comunità considerato che graveranno ancora sulle nostre tasche?
La “vecchia” politica in passato si è nutrita ed è ingrassata proprio attraverso questo metodo. Fare debiti, scaricandoli sul groppone dei cittadini per fare opere discutibili, se non addirittura inutili o rimaste incompiute.
Tutto solo per alimentare ambizioni personali, mantenersi in sella e conservare le poltrone.
Chi ha creduto al vento del cambiamento, che doveva spazzare via tutto questo, lo vedrà mai arrivare?
La città, il territorio vivono problemi seri.
Abbiamo bisogno quindi di persone che guardino al futuro non con vecchie logiche, ma con nuovi orizzonti.
Qualcuno può mandarci in questa direzione anche solo un timido segnale di speranza?
L’altro giorno, l’opposizione ha indetto una conferenza stampa, il resoconto della stessa lo trovate sulle pagine di questo giornale (leggi qui).
Al termine della convocazione, prendendo atto della presenza di tutti e della compattezza con la quale hanno denunciato, da loro punto di vista, l’inadeguatezza dell’attale Amministrazione, ho chiesto se la stessa conferenza stampa fosse da considerarsi l’inizio di una “fase due” per l’opposizione.
Una nuova fase magari più coesa e con una visione di obiettivi comuni.
Questo perché in Consiglio Comunale spesso si è avuta la sensazione che i componenti si muovessero in ordine sparso.
Le risposte ricevute non mi sono parse del tutto convincenti. Vedremo.
Forse è bene ricordare che le Amministrazioni, in buona sostanza, arrivano alla fine del mandato per due fondamentali motivi: o perché gli amministratori sono capaci e amministrano bene, o anche per manifesta inconsistenza dell’opposizione.

PUBBLICATO 06/07/2020 | © Riproduzione Riservata





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