Condividere le idee e realizzarle per il bene della Comunità acrese!
HortusAcri
Le idee sono di tutti ma sostanzialmente di chi le realizza e come HortusAcri siamo pronti a sostenere le idee altrui soprattutto quando queste somigliano molto a quelle che da tempo portiamo avanti e sosteniamo (suggeriamo) con le nostre iniziative.
Leggiamo, con interesse, della proposta dell’Amministrazione di Acri, in merito al ricollocamento del Monumento a G.B. Falcone, ma ci preme offrire una riflessione su un piano più ampio. Come già espresso (anche di recente) sulla stampa e con incontri in sedi istituzionali, come Associazione, vogliamo ribadire la nostra volontà di un confronto pubblico sulle tante proposte che abbiamo elaborato e siamo in grado di offrire come Associazione, al Comune e alla città. Si tratta di proposte che possono contribuire a rivitalizzare Acri, tra centro storico e nuova edificazione, cui ci siamo dedicati e ci stiamo dedicando per il bene della comunità acrese, che ha bisogno di rinascere e attende segnali originali, intelligenti, di presente e di futuro. Andiamo dunque con ordine, coscienti che nell’era della rivoluzione digitale è davvero difficile rivendicare l’originalità di una idea, perciò scriviamo queste note per ribadire che non siamo gelosi che altri condividano le nostre idee, e non abbiamo timore di essere “scippati” o “derubati”, ma del fatto che le stesse idee, senza lo “sguardo affettuoso” di chi le ha pensate, possano tradursi in fallimenti collettivi. E prendiamo spunto, oggi, da alcune notizie stampa e incontri in sedi istituzionali, come Associazione, per sottolineare di aver offerto, da circa due anni a questa parte, sul tappeto del confronto pubblico, tante proposte e nuove idee, alcune tradotte in realtà, altre ancora in gestazione e definizione. Stiamo, per questi motivi, preparando,i primi seminari pubblici, che saranno realizzati a breve in remoto e in presenza, volti a presentare alla città (grazie anche alla partecipazione di interlocutori nazionali, regionali e locali) progetti che qui proviamo a sintetizzare e che propongono un ampio disegno e visione di cui lo spostamento di sito del Monumento di Falcone è solo un tassello. 1-Apprezziamo l’idea di un sondaggio pubblico su una iniziativa comunale, una buona idea peraltro suggerita anche da HortusAcri, comepratica di comunicazione pubblica. In un articolo di oggi (11 giugno) la testata locale Acri In Rete, propone il sondaggio sullo spostamento della statua di Giovan Battista Falcone. Una iniziativa lodevole che però dovrebbe essere situata in un progetto più ampio di cui più volte ci siamo fatti portatori con la Comunità (nel Festival) e con l’Amministrazione. Lo scorso anno abbiamo riacceso un faro sul giovane eroe acrese Falcone, dimenticato e maltrattato dalla storiografia e dall’oblio locale. Lo abbiamo fatto con un Premio Nazionale, il 2019 alla sua prima edizione, quest’anno, in estate, durante il Festival “Resta[r]te” alla seconda. Ampliando il campo abbiamo scritto sulle pagine delle due edizioni del Giornale di HortusAcri, del progetto “Stanze della Memoria” dedicate a Falcone, a Padula, ai Briganti, ad altre figure del Risorgimento, fino agli anni delle lotte contadine. Le stanze “cercano casa”, ma siamo pieni di idee per collocarle e di talento acrese per realizzarle. Abbiamo, in diverse occasioni, lanciato l’idea di collocare la statua nella piazza omonima, non però come isolato monumento, ma come parte di un sistema di offerta culturale e turistica, in un itinerario nella storia acrese-nazionale, di alto profilo museale, che dal centro storico, passando per la basilica di Sant’Angelo, arrivi alla costruzione della “Porta della Sila”, con un parco di essenze e museo naturalistico nei luoghi di Parco Caccia. Lo abbiamo visualizzato esplicitamente in un dossier di progetto per la seconda Summer School di questa estate (Covid permettendo),con l’idea di altri tre grandi parchi naturalistici in altre aree della città. Abbiamo inoltre presentato una proposta per fare del Mucone uno dei luoghi più straordinari dell’ecologia e risorse naturalistiche acresi, così come un Museo dell’Energia e dell’Arte dalla centrale Enel diffuso nella valle e fino alla Sila. C’è poi il caso della piccola Piazza P48, donata la scorsa estate al comune in forma generosa e gratuita, realizzata a metà di Corso Pertini, di cui ci facciamo carico di cura e manutenzione. La piazza P48 è diventata un luogo centrale nel passeggio, dove tanti giovani, e non, siedono, si incontrano, e dove la scultura in legno, “Figura Cosmica” è il primo seme del Museo a Open Air che vogliamo realizzare in più parti della nostra città. Su questa piazza, che peraltro si inscrive in un disegno più ampio di rigenerazione di tutto il Corso Pertini, purtroppo l’amministrazione comunale ci comunica, senza motivazioni oggettive e esplicite,la volontà di trasferirla altrove, decretandone quindi la morte. Se anche l’Amministrazione avesse un progetto per il corso Pertini, di certo la piazza, come tutto il progetto ripresentato, di recente, nuovamente all’attenzione in Comune, non costituisce impedimento ma forse può essere la base di un complessivo ripensamento dell’area, così come indicato nei nostri progetti. Il progetto per il Corso è stato infatti redatto durante la Summer School di Hortus Acri -2019- come disegno coerente in cui inserire lanostra Piazza e tutto il passeggio,ripensato, con le adiacenze. Peraltro il progettoera stato esposto nello spazio mostre di HortusAcri, aperto tutta l’estate 2019 in piazza Matteotti, e donato, già allora, gratuitamente, alla città, presentato in una apposita serata del Festival “Resta[r]te”. La proposta progettuale prevede la rigenerazione urbana organica, a partire dall’Annunziata fino a Piazza Matteotti: partendo dalla sconnessa (ex) bella piazza Sprovieri, eliminandone il degrado attuale e costruendo “Display”, un itinerario di opere d’arte a cielo apertonell’Open Museum,con mostre d’arte anche nelle vetrine dei negozi (tra chiusi e aperti). Per arrivare al “salotto della città” nella piazza Matteotti con tanto verde, e idee per un monumento a Vincenzo Padula, niente affatto retorico, ma affidato all’artista calabrese Giulio Telarico (autore di una bellissima proposta di monumento non retorico ad Alarico, a Cosenza). Inoltre, spazi dedicati alla poesia acrese, alla memoria, all’arte contemporanea. Tra le idee che stiamo coltivando da mesi c’è anche il Progetto “ArteSila” (che fa capo ad un progetto con il Parco Nazionale, enti e privati come Old Calabria, e in cui HortusAcri è partner culturale), e poi anche “Acri città inclusiva” dedicato al tema “AutimsFriendly” per rimuovere le barriere architettoniche; il progetto della mappatura del “Talento Acrese”, ovvero le molte personalità, artistiche, letterarie, scientifiche, creative, individuate in una geografia di luoghi nazionali e internazionali, in cui vivono e dove operano, e ancora le residenza d’artista in molte case, oggi abbandonate, e domani recuperate del centro storico, case che serviranno anche come idea di residenza turistica nell’arte e nella storia. Abbiamo poi un grande sogno. Faticosamente e tenacemente stiamo lavorando per acquisire, con fondi di generosissimi sostenitori, e la disponibilità importante degli attuali proprietari, il Palazzo Dodaro, abbandonato da oltre 25 anni, per farne “L’officina delle Arti”, un centro locale-internazionale, dedicato alla residenza, al buon cibo gourmet acrese, all’arte, e alla rivitalizzazione del Centro Storico. A questa parte della città, a breve, dedicheremo un concorso pubblico di idee, per alcuni selezionati gruppi di architetti, artisti, creativi, per proposte innovative, capaci di ridare respiro alla parte più significativa della nostra memoria artistica e architettonica. Il nostro costante riferimento, con un protocollo d’intesa siglato, è la Cultural Farm di Favara, situata in una città di circa 40.000 abitanti in provincia di Agrigento, che nel corso degli anni ha trasformato il centro storico da rovina diffusa, al secondo Museo d’Arte più visitato dopo la Valle dei Templi, cambiando l’economia locale da negativa a positiva, e nell’assoluta autonomia dalle compagini amministrative locali, che si sono succedete nei tredici anni a partire dall’avvio ad oggi. Tutte queste iniziative contano sulla necessità di costituire spazi di cittadinanza attiva anche per aderire agli stimoli nazionali del rilancio delle aree appenniniche, amore per la nostra comunità, per il sud, per il necessario riscatto sociale ed economico. Un patrimonio di idee, delle quali siamo portatori e custodi, ma anche generosi donatori, che vogliamo a breve condividere con la città, presentandole, insieme ad altre sulla sanità, sulla formazione, sui rifiuti, sull’artigianato e l’agricoltura, come parte di un nuovo modello di un “Sud Inclusivo”, creativo, multiculturale, che riparte dalle sue risorse e le valorizza in percorsi sempre più partecipati. Le idee, è vero, sono di tutti ma sostanzialmente di chi le porta avanti e si spinge oltre per realizzarle secondo spirito collaborativo e partecipato. Noi siamo pronti e da mesi sollecitiamo l’amministrazione e la città, perché siamo coscienti che senza la condivisione di tutti non andremo lontano! |
PUBBLICATO 11/06/2020 | © Riproduzione Riservata
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