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Stiamo entrando nella FASE 2

Foto © Acri In Rete
Gianpiero Mastrillo
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E’ da Domenica scorsa (26 Aprile), cioè da quando il Presidente del Consiglio dei Ministri è intervenuto per esporre il suo ultimo DPCM, che siamo in fibrillante attesa che inizi la Fase 2 del COVID 19 , in pratica stiamo aspettando il 4 maggio.
In questa settimana si è visto e sentito di tutto e soprattutto sono iniziate ad intravvedersi nuovamente, le zuffe politiche di sempre, a dimostrazione che nulla è cambiato, o almeno nulla è cambiato in certi ambienti.
Forse per mia abitudine professionale, ho l’esigenza di analizzare i dati e facendo una disamina certamente non da virologo, ma da osservatore medio, devo dire che i dati mi sembrano ancora preoccupanti.
Controllando sul sito del Ministero della Salute sono andato a vedere l’andamento dei contagi generali che si sono avuti fino a 1 maggio, ed il risultato è facilmente evidente.
Vi sintetizzo quello che dice il grafico:
10/03/2020 persone positive 977;
11/03/2020 persone positive 2313;
21/03/2020 persone positive 6557, picco massimo raggiunto di contagiati;
01/05/2020 persone positive 1965.
Segnando una retta orizzontale che dal punto che identifica il 1 maggio intercetta la curva a ritroso, (cioè da destra verso sinistra), si evidenzia che attualmente ci ritroviamo con un numero di contagiati praticamente simile a quello compreso tra il 10 ed 11 marzo.



Facendo, ulteriormente, una interpolazione dei dati, cioè intercettando, in questo caso grossolanamente (curva rossa), i valori medi di tutto il periodo, si vede meglio l’andamento della curva che tende a salire con una certa rapidità dal 24 febbraio, fino al 21 marzo per poi creare quella stabilizzazione (plateau) che intorno al 26 marzo, con 6153 positivi, ha iniziato a far intravvedere una graduale e lenta diminuzione dei contagiati.
Non ho potuto fare a meno di riconoscere in questo andamento un comportamento similare agli spettri di risposta sismica, che mi sono molto più congeniali.
Se questo grafico fosse realmente uno spettro di risposta sismico, dovrebbe essere interpretato, sommariamente, come se avessimo avuto una scossa iniziale che ha portato ad una rapida ascesa delle vibrazioni sismiche in un terreno, che raggiunge un suo massimo di accelerazione, tende ad una temporanea stabilizzazione (il plateau) per poi diminuire la sua azione vibrante con una certa gradualità.
La gradualità di discesa è dovuta alla tipologia dei terreni che l’onda sismica attraversa, per cui possiamo individuare i tempi di arresto conoscendo bene la sua litologia.
Inoltre avendo una conoscenza approfondita ed anche storica degli eventi sismici su un territorio possiamo fare delle previsioni statistiche abbastanza fedeli dei tempi di ritorno delle azioni sismiche, (per previsioni non deve intendersi poter prevedere i terremoti).
Tornando al COVID 19, la similitudine con la mia disciplina professionale termina qui, in quanto questo andamento si è potuto avere e prevedere, perché siamo stati costretti a restare in casa, per cui le previsioni di contagio sono state sotto controllo con la distanza sociale, (unico parametro di conoscenza possibile in questa fase) la quale ci ha permesso, mantenendo questa situazione, di non far proliferare il contagio a dismisura.
Paragonando ancora, la curva di interpolazione col terreno, a questo punto con la fase 2 il terreno siamo noi cittadini, se l’andamento della discesa di energia sismica la si può prevedere per le conoscenze che si hanno, lo stesso non possiamo dirlo se la fase 2 viene vista come una fase di liberazione totale, come molti vorrebbero, e penso in modo incosciente ed inopportuno vorrebbero alcuni amministratori, perché le variazioni di comportamento di ognuno non sono parametrizzabili e verrebbe a mancare la sicurezza del comportamento omogeneo che tutta la popolazione ha avuto fino ad ora.
In pratica siamo in una fase di decrescita perché fino ad oggi siamo stati costretti a restare in casa, ma la curva può tendere a risalire con facilità in funzione del nostro comportamento una volta usciti dalla quarantena.
Tenuto conto che, non possiamo restare segregati ancora per molto, penso che sia opportuno almeno avere un forte senso di responsabilità e senso civico verso se stessi e verso gli altri.
Senso di responsabilità che non mi sembra si riesca ad intravvedere in certi personaggi della nostra politica, che pur di avere consenso tendono a mistificare ed evidenziare problematiche pur importanti ma al momento, penso, risibili.
Di questo Virus conosciamo ancora poco, sembra che la sua capacità di contagio sia in una fase calante, ma come tutti i virus di tipo influenzale presentano una stagionalità che potrebbe farsi rivedere in autunno.
L’assenza di un vaccino, rende le nostre vite ancora precarie, ma non possiamo abbassare la guardia, per cui, vi esorto ad essere semplicemente ed unicamente responsabili perché dall’attuale comportamento di ognuno di noi dipende anche il futuro degli altri.
L’auspicio che questa condizione, in cui questo Virus ci ha messi, possa essere stata una lezione per tutti è in me ancora molto forte, e dalle lezioni qualcosa dobbiamo imparare e saper conservare nella nostra memoria come bagaglio culturale per eventi futuri.

PUBBLICATO 03/05/2020 | © Riproduzione Riservata





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