Il Falcone d'Acri la mia scuola
Amleto M. Pastore
Sulla vicenda, che si protrae già da più di un mese ad Acri, che riguarda il ridimensionamento degli
Istituti cittadini ed in particolar modo dell’ITCGT - Liceo “G. B. Falcone”, vorrei, senza alcuna polemica,
esprimermi con il mio contributo considerando che da ventiquattro anni la mia sede di lavoro, in qualità di
docente di matematica, è iI Falcone.
In questi lunghi anni ho potuto apprezzare tanti aspetti del territorio, dei giovani acresi, delle loro famiglie, della semplicità, umanità e cordialità di chi ho conosciuto, ma oltre gli studenti e le loro famiglie, di tante altre persone a cui sono legato da un consolidato vincolo di amicizia, compresi i tanti esercenti acresi, tanto da considerare Acri la mia seconda città. Quest’anno scolastico, per problemi personali, ho dovuto, necessariamente, richiedere l’assegnazione nel mio paese di residenza: Castrolibero, tuttavia rimane la voglia di considerarmi un docente del Falcone e quindi dare il mio contributo alla vicenda. La chiusura e/o il ridimensionamento di un’istituzione scolastica annunciata, mi suscita tristezza, in quanto viene limitata la crescita formativa di un territorio e impoverisce l’identità di appartenenza. Al contrario la nascita di una nuova scuola o di nuovi indirizzi nelle scuole mi rallegrano, perché segnano momenti di crescita dell’intera comunità e rappresentano una più efficace scelta formativa per gli studenti. Anche se, ahi noi calabresi e meridionali, la formazione che acquisiscono i nostri studenti, i nostri figli, la spenderanno in altri territori d’Italia. L’emigrazione dei nostri giovani, è un’altra storia che meriterebbe più attenzione da parte di tutti noi e in modo particolare anche dai politici che hanno dato la loro opinione e parere sulla questione del Falcone di Acri. Ricordo che qualche anno fa tutte le scuole, dopo il riordino della Gelmini, avanzarono proposte di istituire nuovi indirizzi per il cosiddetto miglioramento dell’offerta formativa; così facemmo al Falcone richiedendo l’istituzione del Liceo delle scienze Umane, del corso di Grafica e del nuovo indirizzo Geotecnico per il corso dei Geometri. Anche altre scuole acresi richiesero altri indirizzi, puntualmente assegnati dalla Istituzioni politiche provinciale e regionale. Nelle premesse dell’allora circolare Ministeriale era inserita a lettere cubitali e in grassetto che la nuova istituzione di indirizzi nelle Istituzioni Scolastiche doveva avvenire senza aggravio di spesa per la stessa Amministrazione Scolastica. Oggi l’IPSIA di Acri, per aver istituito l’indirizzo dei Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera, è alle prese del reperimento di locali, quindi di risorse aggiuntive, per l’installazione delle cucine e di tutti i suoi accessori!!! Sono del parere che allora il Dirigente Scolastico, il consiglio d’Istituto e il Collegio dei docenti, hanno compiuto una giusta scelta per la richiesta di questo nuovo indirizzo (anche perché influenzati dai media con: Master Chef, Master Chef Vip, Master Chef Children etc etc) in quanto era giusto dare una nuova opportunità di formazione ai giovani del Territorio. Giustissimo! ma la classe politica di allora (presidente della Provincia Mario Occhiuto e presidente della Regione Mario Oliverio) doveva comunque tener conto delle disposizioni ministeriali, ovvero “senza aggravio di spesa per l’Amministrazione”, e quindi già allora dovevano prevedere risorse e trovare locali evitando di istituire un nuovo indirizzo già incompleto sin dalla nascita. Anche questa è un’altra storia di come viene amministrata la cosa pubblica nei nostri territori e nella nostra Regione, che meriterebbe più attenzione e discussione da parte di tutti. Lo scorso giugno/luglio sono stati pubblicati gli organici di diritto delle Istituzioni Scolastiche della Provincia di Cosenza, il documento più importante per la preparazione e programmazione del successivo A.S. (2019/2020), la sorpresa di questo documento è stata che, unico caso in Italia, erano scomparsi dalle dotazioni organiche quelle relative alle scuole carcerarie, ai i corsi ospedaliere e i corsi serali, incardinati nelle Istituzioni scolastiche dove lo scorso A. S. si svolgevano. Questa svista, chiamiamola così, dell’ATP di Crotone che ha elaborato questo documento, si proprio Crotone in quanto l’ATP di Cosenza versa in uno stato comatoso di carenza di personale, ha comportato innanzitutto la perdita di posto di tantissimi colleghi, che si sono visti sbarcare in ogni lato della provincia, ed il ridimensionamento di alcuni Istituti della nostra Provincia e tra questi il Falcone, che ha perso il DS e il DSG. In questa vicenda mi sembra che nessuno tra DS, Sindacati e perché no la politica locale, che avrebbe potuto evidenziare lo stato del nostro ATP, è mai intervenuto con efficacia facendo sentire il proprio ruolo e la propria autorità. Ma in questa vicenda la cosa più grave è che non sono intervenuti i principali attori: i DS, che hanno subito il dimensionato del proprio Istituto, con la perdita della Dirigenza. Come docenti, ci saremmo aspettati, più clamore da parte di tutti, ma tutto è passato inosservato senza capire le ragioni di quanto accaduto, e di come un organismo decentrato, quale l’ATP di Cosenza, abbia potuto cancellare, senza che fosse intervenuto alcun provvedimento ministeriale, l’attività scolastica nelle carceri, negli ospedali e nei corsi serali. Anche questa è un’altra storia che merita attenzione e discussione. Oggi sono tanti i soggetti interessati ad “accaparrarsi” il Falcone nel dimensionamento futuro della rete scolastica Provinciale!!! Tralasciando l’infelice proposta del consiglio d’istituto del Falcone, di accorpamento con un Istituto di altro comune, che comunque ha le sue sane ragioni, è inopportuno che si vada alla frazionamento del Falcone come una torta da spartire: una porzione a te una porzione a me. Mi preme evidenziare e rafforzare che, l’accorpamento deve essere totale e in un’unica “soluzione”, senza nessun tipo di frazionamento a torta, questo per mantenere l’identità che ha rappresentato il Falcone in Acri sin dalla fine degli anni sessanta. Una Istituzione Scolastica che ha visto l’operato di tanti bravi e preparati docenti, alcuni dei quali non acresi, che hanno svolto la loro intera carriera in questa scuola, che è stata frequentata da tanti giovani acresi che oggi ricoprono impieghi significativi sia ad Acri che in altri territori nazionali. Non dimentichiamo nemmeno le progettazioni didattiche e organizzative antesignane, svolte nell’Istituto che hanno avuto l’apprezzamento d’ispettori ministeriali. Non dimentichiamo nemmeno quelli che non ci sono più che con passione e dedizione hanno contribuito alla crescita del nostro Istituto, mi riferisco a: Lillino Straface, Giuseppe Covelli, Vincenzo Fedele, Giovanni Rainò. Si potrebbe pensare di lasciare lo status quo aspettando le iscrizioni di gennaio e la necessaria riattivazione dei corsi serali, aspettando che questi eventi ristabiliscano l’equilibrio tra i numeri dettati dalle disposizioni ministeriali e quindi avere nuovamente in Acri tre Istituzioni scolastiche con propri DS e DSG. Infine, un appello: ai docenti, al personale ATA, agli studenti, alle loro famiglie e a tutti coloro i quali hanno frequentato o avuto rapporti con il Falcone, di inviare un accorato messaggio al Sindaco di Acri affinché, comunque sia l’evoluzione della vicenda, non venga annullata l’identità del Falcone. Il Falcone è la mia scuola! per questo voglio che rimanga la sua identità per riconoscervi la mia appartenenza ad una Istituzione scolastica ed ad un territorio che tanto mi hanno dato e che tanto dovranno dare ancora. |
PUBBLICATO 24/10/2019 | © Riproduzione Riservata
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