Caro sindaco
Giuseppe Via
Caro sindaco, dato che lei mi ha citato, anche se indirettamente, nel suo articolo sull’ecodistretto, le scrivo per dirle che è molto lontana da me l’idea stessa di fare polemica, perché non è con la polemica che si risolvono i problemi, né con la collera. Infatti, Marco Aurelio affermava che “ le conseguenze della collera sono più gravi delle sue cause”.
Pertanto farò un discorso pacato e civile. Per prima cosa voglio rassicurarla che, per quanto mi riguarda non ho fatto alcun accordo sottobanco con chicchessia: non è nel mio stile di vita. Anche se può sembrare strano, non mi sono mai venduto in politica, ai partiti; non ho mai preso bustarelle, né sono mai andato con il cappello in mano a chiedere favori o raccomandazioni. Ho mantenuto me e la mia famiglia con il lavoro della mia professione e di quella di mia moglie. Non devo ringraziare nessuno per avermi favorito in qualcosa a scapito di altri. Devo solo ringraziare le buonanime dei miei genitori che con grande sacrificio mi hanno mantenuto agli studi. Con questo spirito ho educato i miei figli, inculcando fin dalla nascita i valori dell’onestà della sincerità, dell’educazione e rispetto verso gli altri, il vivere civile. Mi ritengo una persona con la “spina dorsale diritta”. Caro sindaco ciascuno di noi ha un modo tutto suo di affrontare le cose, ma la rassicuro che il sottoscritto non è per niente il “signore del no”, per come lei ha scritto nell’articolo su Acri in Rete. Io sono un “signore del SI”: affinché il nostro comune abbia un ambiente incontaminato; SI che abbia le strade ben costruite ed in ordine; SI che i numerosi acquedotti siano efficienti; SI che ci sia la sicurezza sociale di giorno e di notte; SI che siano tutelati ed aiutati i più deboli, chi ha la disgrazia di avere una malattia, chi non ha un lavoro dignitoso; SI alla salvaguardia del centro storico che cade a pezzi; SI ad ogni cosa che crei sviluppo e ricchezza in modo sano. Pertanto, sono proprio i miei tanti “SI” che escludono automaticamente l’ecodistretto. Caro sindaco, quando ho scritto l’articolo “Ciardulli” su Acri in Rete, l’ho fatto di mia esclusiva iniziativa perché avevo appena saputo dell’ecodistretto. Non mi ha imboccato nessuno né qualcuno mi ha “chiamato”. Le eventuali beghe con i suoi ex consiglieri di maggioranza sono fatti vostri che non mi riguardano. Caro sindaco, l’ informo che , quando lei nel 1994 stava iniziando a farsi la barba, il sottoscritto con un’azione solitaria, a proprio nome e mettendoci la faccia, senza chiedere aiuto a nessuno e senza la minima paura è riuscito a fatto chiudere la discarica comunale che era perennemente incendiata ( veniva incendiata dagli stessi addetti, così si faceva posto ai nuovi rifiuti). Il risultato era una nube tossica sospesa sul centro città e La Mucone, specie di notte con i venti favorevoli. Carica di diossine ed altri veleni, per anni se non decenni: capite perché ad Acri vi è l’epidemia di tumori?. Naturalmente nessuno mi ha detto grazie, del resto cosa si poteva pretendere dai “ciardulli”? Dopo 25 anni la storia rischia di ripetersi! Come LIBERO cittadino di questo comune non solo ho il diritto, ma ho sopratutto il dovere di essere contro il cosiddetto “eco”distretto. Quando lei fa la descrizione dell’impianto, elogiandone le caratteristiche tecniche ed affermando che non sarà inquinante ne è proprio convinto e sicuro? Faccia una cosa, contatti la ditta che costruisce l’impianto e si faccia rilasciare una dichiarazione scritta in presenza di un notaio dove affermano che si impegnano a risarcire tutti i danni ambientali e personali causati dall’impianto stesso: sono curioso di sapere come le risponderanno. Caro sindaco, quando lei afferma che l’ecomostro porterà benessere e lavoro e che il sito industriale di contrada Pianette è l’ideale, ci spieghi anche perché lo stesso sito non lo avete assegnato agli artigiani ed imprenditori che lo avevano richiesto e che sono stati costretti a rivolgersi ai comuni di Bisignano e Luzzi. Quanti posti di lavoro acritani sono così stati persi? Ce lo faccia sapere. Caro sindaco, come cittadino sono contento che lei si attivi per il benessere degli acritani. Per il lavoro che ha fatto con la regione Calabria e per l’impegno che ha profuso affinché Acri avesse l’ecomostro, tutti dovremmo ringraziarla se non fosse che un grande dubbio mi assale: se l’ecodistretto è così importante, dato che secondo lei porta benessere e sviluppo, perché tutti gli altri comuni che avevano preliminarmente dato la loro disponibilità, si sono ora ritirati e non lo vogliono più? Sicuramente gli altri sindaci sono degli incompetenti e non vogliono lo sviluppo del loro territorio. Meno male che noi acritani siamo fortunati. Caro sindaco nella sua descrizione dell’impianto si è dimenticato di scrivere una cosa, sarà stata una svista, mi perdoni se la dico io: ogni giorno, uno o più camion pieni di rifiuti (per ciascun comune della Provincia), per un totale di più di cento camion, passeranno sulle nostre strade, scaricheranno la preziosa mercanzia e poi torneranno indietro. Ad essi vanno aggiunti i camion che caricheranno i rifiuti selezionati per portarli agli impianti di riciclo. Facendo due conti da massaia, avremo dai 120 ai 150 camion al giorno!. Le nostre strade, il nostro ambiente sono in grado di sopportare tutto questo? Ce lo spieghi lei, ci rassicuri. Sarebbe lungo raccontare di tutti gli altri “benefici” cui dovremmo sorbirci, ma ne faccio a meno per non appesantire il discorso. Per quanto riguarda poi i posti di lavoro, saranno si e no una quindicina, dato che sono impianti altamente automatizzati. Caro sindaco, per quanto mi riguarda mi opporrò per quanto potrò a questo scellerato progetto. Abbiamo tante altre possibilità di vero sviluppo, non è necessario riempirci di munnizza. Per fortuna sono in buona e numerosa compagnia, di tutte le idee politiche , di tutte le estrazioni sociali e professionali. Non agiamo nell’ombra, né sotto l’ombra di nessuna bandiera. Agiamo sotto il vessillo della cittadinanza. Il COMITATO NO ALL’ ECODISTRETTO è un movimento trasversale e spontaneo per la difesa del nostro territorio al quale mi onoro di aderire e partecipare. Non arretreremo di un millimetro e metteremo in campo tutte le nostre forze e competenze affinché questo scempio non si avveri: Acri dovrà essere il paese dove si vive bene con la natura od il paese della munnizza? Lo dica ai concittadini. Caro sindaco, lo dica anche ai suoi consiglieri, evitate di scrivere ed affermare che chi dice NO non è informato, non ha le competenze tecniche, oltre che offensivo di per sé, denota scarso rispetto per le idee e competenze altrui. Se poi fossimo competenti e preparati, che figura ci farete? Credete che solo per aver preso dei voti ed essere stati eletti quali rappresentanti del popolo acrese, che dovete servire ed a cui dovete dare conto, avete la verità a prescindere? Caro sindaco, si dice che le persone intelligenti sono quelle che hanno il coraggio di cambiare idea e si dice anche che i migliori amministratori sono quelli che ascoltano i propri cittadini. Lo faccia. |
PUBBLICATO 12/08/2019 | © Riproduzione Riservata
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