Viabilità, supercarcere, ecodistretto


Roberto Saporito

La giunta comunale, guidata da Pino Capalbo, ed il consiglio comunale, ovvero gli organi istituzionali più importanti, saranno chiamati a pronunciarsi su un argomento molto delicato; l’Ecodistretto. C’è di più; chi governa dovrà coinvolgere, come giusto che sia, la comunità, le associazioni, le forze sindacali, i partiti (se ce ne sono).
Insomma si tratta di un argomento che dovrà essere dibattuto e partecipato fermo restando che la scelta finale la penderà chi amministra. Acri in Rete, che per prima ha trattato la questione, vuole, oggi, approfondirla dal punto di vista tecnico-ambientale dopo averne scritto sugli aspetti logistici e sulle analisi di localizzazione (studio Martino Associati). Anche in questo caso vogliamo solo esporre alcune note in nostro possesso senza prendere posizioni in merito evitando di influenzare i lettori (anche se abbiamo le idee chiare). A chi ci segue vogliamo solo ricordare che i “no a prescindere”, senza i dovuti approfondimenti, hanno fatto perdere al territorio ed alla comunità importanti servizi. Si ricorderà negli anni ‘70/’80 la scelta di realizzare o meno una strada a scorrimento veloce per l’autostrada e Cosenza. Sappiamo come è andata a finire e le ripercussioni. Si ricorderà il dibattito sulla possibilità o meno di concedere al Ministero competente un pezzo di terreno per la costruzione di un super carcere (con annessi uffici). Sappiamo come è andata a finire. Mentre noi ci siamo opposti altri centri, non molto lontani, (Rossano, Castrovillari) hanno manifestato la disponibilità e sono cresciuti dal punto di vista socio economico. Dopo alcuni articoli che abbiamo pubblicato, inevitabilmente si è scatenato il dibattito con favorevoli e contrari e riguardo il possibile inquinamento del territorio. Cosa è l’Ecodistretto? Si tratta di un sistema integrato di trattamento/recupero/valorizzazione all’interno del quale dovrà essere possibile la gestione dei diversi flussi di rifiuti nell’ottica di massimizzare i recuperi e minimizzare i costi. Tale impiantistica sarà dotata delle più innovative soluzioni tecnologiche al fine di recuperare al massimo tutte le tipologie di materiali presenti riducendo il materiale di scarto da conferire in discarica. Il sistema è concepito e descritto all’interno del recente Piano dei Rifiuti Regionale che oltre a prevedere in maniera dettagliata la dislocazione geografica di tali impianti, spiega come tale impiantista sia di supporto a tutti i meccanismi di raccolta differenziata già implementati o che si stanno progressivamente attivando in tutti i comuni calabresi al fine di rispettare la scadenza imposta dalla Comunità Europea la quale prevede il raggiungimento della percentuale media di raccolta differenziata del 65% entro il 2020. In maniera ancora più dettagliata l’Ecodistretto consentirà di avere le seguenti linee di valorizzazione dei rifiuti: una linea per il recupero delle frazioni riciclabili contenute nei rifiuti urbani indifferenziati; quella per la valorizzazione degli imballaggi cellulosici operante in convenzione con i Comuni; una per la gestione del multimateriale da raccolta differenziata; la linea di valorizzazione del legno da raccolta differenziata; la piattaforma per la gestione del vetro; la linea di trattamento anaerobico della frazione umida e della raccolta del verde pubblico con produzione di biogas e upgrading a biometano da immettere direttamente in rete, nonché produzione di un ammendante compostato misto di qualità. Oltre a garantire la completa eco-compatibilità dell’intero impianto attraverso il soddisfacimento di tutti gli specifici controlli e vincoli di legge, la localizzazione in un determinato ambito territoriale di un siffatto sistema, caratterizzato dalla gestione dell’intero processo gestionale dei rifiuti, consente tra l’altro di favorire lo sviluppo di un sistema imprenditoriale nuovo (Start Up) che possa completare le attività che portano al completo recupero/riciclaggio delle Materie Prime Seconde (MPS) che si rendono disponibili nell’Ecodistretto. La scelta effettiva sulla localizzazione dell’Ecodistretto resta comunque in capo alla Regione Calabria che farà le proprie valutazioni di carattere pratico e logistico anche perché l’investimento di 45 milioni per la costruzione dell’impianto (con evidenti ricadute economiche sul territorio ospitante) è a completo carico della Regione la quale utilizzerà risorse Europee appositamente vincolate per tali interventi. L’impianto previsto, secondo lo studio degli esperti del settore, non costituisce pericolo per l’integrità delle matrici ambientali (terreno, aria, acqua) le ricadute occupazionali sono riconducibili sia all’occupazione diretta che all’indotto. Anche in questo caso abbiamo voluto solo dare informazioni che possono aiutare ed orientare le scelte decisionali in un’ ottica moderna nella quale, senza pregiudizi, si dovrebbe iniziare a percorrere tutti insieme la strada che coniuga lo sviluppo economico e tecnologico con le problematiche ambientali come se fossero, magari, una opportunità da cogliere. Ci auguriamo che, anche stimolati da noi di Acri in Rete, il dibattito a più voci possa continuare. |
PUBBLICATO 21/07/2019 | © Riproduzione Riservata

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