Agricoltura ed allevamento. La storia di Cristina e Francesca


Roberto Saporito

Il vasto territorio acrese, circa 200 chilometri quadrati, è a vocazione agricola.
Sono centinaia le aziende agricole, (a breve Acri in rete approfondirà l’argomento), molte nate da pochi anni altre tramandate da padre in figlio. Come nel caso dell’Azienda Cofone, nel cuore della Sila Greca. Cristina e Francesca, due belle ragazze che hanno sentito il dovere e il diritto di mandare avanti il lavoro dei loro genitori. Cristina, 29 anni, laurea in lingue e letterature straniere, Francesca, 25 anni, laurea in comunicazione e dams. Fanno parte della Coldiretti Giovani che si è occupata della loro storia. Non sono pochi i giovani che, dopo gli studi, hanno deciso di diventare imprenditori agricoli. L’azienda si trova a circa 1200 metri di altitudine. Cristina e Francesca allevano principalmente bovini da latte, mucche di varie razze, pezzate rosse, pezzate nere, brune alpine. Gli animali vengono allevati per gran parte dell’anno allo stato brado in un’estensione di 40 ettari di terreno. Il latte crudo viene lavorato ogni mattina appena munto e producono principalmente caciocavalli, ma anche giuncate, ricotte, formaggi, involtini di mozzarella ripieni e gorgonzola. Non utilizzano fermenti lattici, né conservanti o altre sostanze che possano alterare la genuinità e le caratteristiche organolettiche del prodotto. Quando le abbondanti nevicate invernali non permettono il pascolo, i capi vengono nutriti esclusivamente da fieno biologico prodotto sui terreni dell’azienda. Oltre ai bovini, l’azienda alleva anche suini e polli. Si coltivano diverse varietà di grano, castagne, fragole, mele e ortaggi. Inoltre, è presente un lago artificiale dove organizzano gare di pesca sportiva. La storia dell’azienda Cofone ha inizio nel lontano 1962, quando il loro papà, Angelo Cofone ( e chi non lo ricorda, grande lavoratore, affabile, fisico imponente e barba bianca), emigra in Svizzera e inizia a lavorare prima come carpentiere e poi come gessino e buttafuori nei locali notturni. Poi l’idea di voler costruire sui monti della Sila un’azienda agricola stile ranch americano. Angelo comincia a mettere da parte tutti i risparmi e negli anni ‘70 acquista alcuni terreni sui quali inizia a costruire i primi capannoni. Nel frattempo continua a lavorare in Svizzera e per qualche anno gestisce un ristorante a Lido Adriano (Ravenna). Nel 1992 si trasferisce definitivamente in Sila dove inizia ad avviare l’azienda, coltivando patate e allevando pecore e mucche insieme alla moglie Barbara. Proprio quando vari progetti stavano per prendere forma, una malattia ha stroncato le loro vite in brevissimo tempo. Nel 2015 Cristina e Francesca si sono ritrovate da sole a mandare avanti una realtà che sembrava più grande di loro. “Non abbiamo pensato neanche un attimo di lasciare la nostra terra, in Svizzera, dice Cristina, i nostri fratelli ci avrebbero accolte e con le nostre lauree avremmo trovato certamente un posto di lavoro tranquillo e ben remunerato. Molti ci dicevano che due ragazze sole non sarebbero riuscite a portare avanti un’azienda, a fare lavori prettamente maschili, tutti ci consigliavano di andare via”. Cristina e Francesca non hanno mollato, tra sacrifici e rinunce, orari di lavoro estenuanti, in estate ed in inverno ripagati da gratificazioni e apprezzamenti. La produzione di formaggi riscuote un meritato successo e numerosi sono i clienti, anche di fuori regione. Brave e soprattutto coraggiose. |
PUBBLICATO 04/03/2019 | © Riproduzione Riservata

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