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Il salto della quaglia

Foto © Acri In Rete
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Decorsi pochi giorni dalla convocazione dell’ultimo Consiglio Comunale, abbiamo deciso di intervenire con la nostra opinione sul dibattito politico per rivolgere alcune considerazioni, a nostro avviso obiettive e legittime, sull’operato politico del professor Mario Bonacci (senza alcuna voglia di polemizzare e sperando che la verità non faccia troppo male).
Come tutti i cittadini ricorderanno, nella scorsa campagna elettorale, il consigliere Bonacci si presentava come alternativa al progetto politico del Pd locale, criticandone la gestione che riteneva personalistica ed autoritaria, riservando parole tutt’altro che piacevoli nei confronti dei vertici regionali, provinciali e nazionali.
Per tali ragioni, probabilmente, l’egregio professore decise di militare in un altro partito e di presentarsi alle elezioni amministrative con liste autonome rispetto a quelle del Pd.
Il professore riteneva che i valori che caratterizzavano il Partito Democratico non erano più quelli della vera sinistra che, a suo dire, ad Acri erano rappresentati solo dalle liste che sostenevano la sua candidatura.
Pertanto, decise di presentarsi agli elettori con un programma contrapposto rispetto a quello del candidato a Sindaco del Pd, che attaccava su ogni pubblica piazza.
Le diversità ideologiche e programmatiche tra i due candidati erano così forti che, persino in occasione del ballottaggio del 25 giugno 2017 e nonostante le reiterate richieste di sostegno pervenute dal candidato del centro-sinistra Pino Capalbo, egli decise di lasciare ai propri elettori libertà di voto, astenendosi così dal sostenere i due pretendenti alla carica di primo cittadino.
Sempre nel corso della stessa campagna elettorale, nelle pubbliche piazze, il consigliere Bonacci criticava i candidati alla carica di consigliere comunale che, pur avendo avuto una storia politica vicina al centro-destra, erano transitati nella coalizione di centro- sinistra, a suo dire, per ragioni di mero opportunismo.
Dopo una vita trascorsa ad ergersi paladino della coerenza, sembrerebbe però che egli sia avviato a fare di peggio.
Infatti, se è presumibilmente vero che alcune persone siano transitate da una parte all’altra del panorama politico per interesse personale, poiché avulsi da ogni ideologia, è anche vero che lo hanno fatto sottoponendosi, precedentemente, al giudizio politico ed insindacabile degli elettori.
Il professore, invece, si appresta a saltare da una parte all’altra della barricata avendo acquisito consenso elettorale per costituire un’alternativa politica a questa maggioranza e non certo per far da stampella ad un Sindaco in evidente difficoltà. Non comprendiamo come quella diversità di valori, tanto decantata in campagna elettorale, possa essersi ad un tratto sopita tanto da preparare un suo presumibile ingresso nella maggioranza consiliare, con buona pace per gli oltre duemila elettori che votavano Mario Bonacci come alternativa politica al Pd ed al suo candidato a Sindaco.
Oggi, saranno i soli trenta tesserati della sezione elettorale di un partito in via d’estinzione, a decidere dove andranno a pesare quelle migliaia di voti.
Il caro professore non ha compreso, o fa finta di non comprendere, che i voti a lui tributati derivano anche dalle frequenti critiche politiche riservate a quelle persone che oggi si appresta a sostenere.
Alla faccia della coerenza! Pensando, quindi, che i voti siano una sua proprietà e che non appartengano ai cittadini che hanno scelto di sostenerlo, egli si appresta ad emigrare, come una quaglia, da una parte e dall’altra, a seconda delle variazioni intercorrenti nei suoi rapporti personali con gli esponenti della Giunta comunale.
Priva di ogni fondamento di verità è la ridicola giustificazione secondo cui, avendo la sinistra nazionale iniziato un percorso di ricomposizione, lo stesso debba essere fatto anche a livello locale.
Infatti, la sinistra nazionale si appresta a costruire un nuovo progetto politico in vista delle prossime ed imminenti elezioni.
Ad Acri le elezioni, invece, sono già state svolte e l’esito è stato evidente: la sua candidatura a Sindaco è stata, per l’ennesima volta, bocciata, mentre è stata promossa, a pieni voti, per realizzare quell’alternativa al suo avversario Pd che aveva promesso, e non di certo per realizzare il salto della quaglia che si prepara a fare.
Quei salti da costui criticati nonostante, a differenza del suo, avessero l’attenuante di essere stati ratificati dalla volontà popolare.
A nostro avviso, un passaggio politico coerente del professore nelle fila della maggioranza non può, quindi, non passare che da libere elezioni.
Intanto che si decide come meglio dividere le poltrone, prendendo in giro i cittadini con giustificazioni infondate, alcune domande sorgono spontanee.
Alla luce dell’attuale dibattito i cittadini si chiedono quale sarà il sito su cui dovrà sorgere il nuovo impianto di stoccaggio; si chiedono inoltre come il Sindaco possa aver pensato di internalizzare il servizio di raccolta dei rifiuti pur in presenza di una precedente legge regionale che prevedeva, fin dal 2014, la gestione ATO, ed infine quali garanzie vi saranno per i lavoratori E-log.
Speriamo che qualcuno possa pensare a tutto ciò, magari anche tra un salto e l’altro.

PUBBLICATO 03/02/2019 | © Riproduzione Riservata





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